Mi sveglio che sono le 5:00 di mattina, mi fa male la testa! Mi metto seduto sul letto e mi guardo attorno, fuori è ancora buio.
Guardo il telefono non sperando seriamente di trovare una notifica, del resto solo io posso essere sveglio a quest'ora! Ora che ci penso, perché sono sveglio? Ah, mi fa male la testa...che stupido!
Mi alzo dal letto e avanzo nell'oscurità della stanza fino alla finestra dove mi affaccio. È tutto così tranquillo, silenzioso e oscuro! Mi piace! Apro la finestra e una folata d'aria fresca mi investe svegliandomi ancora meglio. Ho una specie di piccolo balcone, così esco completamente all'aria fresca, ma torno dentro per prendere una felpa. Me la metto ed esco di nuovo guardandomi intorno. Non c'è anima viva! È così...non ho parole per descrivere quello che mi si para davanti: tra gli alberi sta per sorgere il sole ed è uno spettacolo così affascinante e così romantico!
Rimango ad osservare l'alba e potrei mettermi a piangere da un momento all'altro: questo paesaggio mi fa pensare a lui, quanto vorrei dimenticarlo! Però non ci riesco, nonostante tutto lui è sempre nei miei ricordi e certe volte lo vedo anche nelle cose che faccio. Sono stufo di sentirmi ancora condizionato da lui, perché so che la sua influenza mi ha cambiato in qualcosa di nemmeno lontanamente simile a quello che ero prima. Non ricordo nemmeno cosa ero prima, non riesco a pensare a nulla riguardante la mia vita prima di lui, è tutto un durante e poi.
Sospiro e mi appoggio alla ringhiera tornando a guardare il tramonto che colora il cielo di rosa e poi comincia a raffreddarsi sulle tonalità del celeste, promette bene!
Sento un fruscio tra gli alberi sotto di me, io e la mia famiglia viviamo in mezzo al bosco in un piccolo e poco calcolato paesino della Corea del Sud. Il fruscio continua e poi il rumore di rametti calpestati comincia a far correre il mio cuore. Mi affretto a rientrare in camera e a chiudere la finestra. Rimango immobile per qualche minuto al centro della stanza, se fosse un maniaco? O un serial killer? Dio, che paura! Mi avvicino di nuovo alla finestra e guardo fuori, sembra tutto tranquillo. La apro ed esco di nuovo fuori tremando, non si sente nessun rumore. Vado fino alla ringhiera e poi guardo di sotto, non ce nulla. Possibile che mi sia immaginato tutto? Bah, mi dovrò far visitare da un medico!
~~~
Sto correndo a scuola perché, nonostante mi sia svegliato prestissimo, sono in ritardo.
La testa mi fa ancora malissimo, anzi è peggiorata nelle ultime ore. Arrivo per un pelo ed entro in classe sedendomi come al solito vicino a Tae. Il mio amico mi accoglie con il suo solito sorriso quadrato e io sospiro pronto alla noiosissima lezione di storia. Ne farei volentieri a meno, però mi devo diplomare. Ho 18 anni quindi mi manca solo un altro anno oltre a questo in questo inferno.
«Hai una faccia...» mi dice il mio migliore amico. Io lo guardo e annuisco: «Mi sta scoppiando la testa e da oggi ho anche le allucinazioni!» Lui inclina la testa di lato non capendo, così io mi spiego: «Questa mattina, alle 5:00 circa, fuori dal balcone della mia camera ho sentito dei rumori, prima un fruscio e poi rametti che si spezzavano.» «Poteva essere un animale, vivi in un bosco!» dice lui cominciando a prendere appunti.
Anche io apro il mio quaderno, però lo uso semplicemente per nascondere il libro di fantascienza che sto leggendo nell'ultima settimana. Ha ragione, poteva essere benissimo un animale. Oddio, sto diventando anche paranoico!
«Yoongi, sono passati dei mesi» dice d'un tratto. Mi blocco proprio quando leggo il titolo del capitolo: "Paura". «Lo sai che ora non può più farti niente, non devi preoccuparti!»
Lo guardo e deglutisco per poi accennare un sorriso, lui è l'unico a cui io ho avuto il coraggio di raccontare tutto. Tae è sempre stato una persona dolce e accomodante, sempre pronto a dare una mano e soprattutto sempre disposto ad ascoltare. «Lo so, Tae» dico tornando a leggere.
"Paura
Sentimento un po' illogico, sensazione che ci mette sull'attenti, momento di paralisi totale incontrollabile. Come si può superare la paura? È impossibile, è una cosa naturale! Tutti abbiamo paura nella vita prima o poi, arriva quel momento in cui il mondo sembra chiudertisi addosso e il respiro ti si blocca, prima o poi arriva sempre."«Tae, hai mai provato paura?» chiedo. Lui annuisce: «Ogni volta che Clift deve interrogare!» Ridacchio silenziosamente, Clift è il nostro bastardo professore di filosofia ed è una vera bestia di Satana! «Intendo quella paura che ti fa raggelare il sangue» lo rimprovero. Lui scrolla le spalle: «Mi stai per caso dicendo che quel naso aquilino e quelle basette che Clift porta con orgoglio non fanno paura?»
Scoppio a ridere facendo girare tutta la classe verso di me e facendo anche indispettire Loods, il professore di Storia. «Min, vuoi far ridere anche la classe?» «No, non le piacerebbe quello che mi fa ridere» rispondo. Lui mi guarda storto: «Perché no?» «No, Yoongi, non lo fare!» mi sussurra Tae che sa le sfuriate che posso fare in classe. Io chiudo il mio quaderno con dentro il libro: «Ha mangiato troppo di recente? Sa, il suo sederone mi sembra più grasso del solito!» Tutta la classe scoppia a ridere mentre una vena comincia a pulsare nel collo del prof: «Dal preside, Min! ORA!»
Mi alzo molto lentamente e sto per uscire, ma prima aggiungo: «Non c'è bisogno d'urlare, ci sento benissimo! Magari lei però ha seriamente bisogno di un apparecchio acustico perché è incredibile che non abbia sentito le scorregge che fa il suo culo!» «MIN, FUORI DI QUI!» E mi dirigo per l'ennesima volta nell'ufficio del preside.
Busso e sento un: «Avanti!» Entro e trovo il preside vestito di tutto punto che si sta aggiustando la cravatta.
Il preside Hei è un preside bonaccione veramente figo nonostante i suoi cinquant'anni: ha degli occhi scuri profondissimi e sempre calmi, poi i capelli neri con qualche capello grigio sempre ordinati e le rughe ben tenute (sempre se si possono definire così) gli danno un'aria saggia e severa.
«Oh, Min, sei tu» e si siede con la cravatta oramai perfetta. «La vedo bene oggi, preside» dico sedendomi di fronte a lui. Dopo tutte le volte che sono stato qui, oramai sembriamo più due vecchi amici che alunno indisciplinato e preside. «Cosa hai combinato questa volta?» mi chiede alzando un sopracciglio. Io scrollo le spalle: «Il solito, non riesco a tenere a freno la lingua.» «Tu e la tua lingua mi farete diventare pazzo!» commenta a bassa voce. Cerco di non commentare sul doppio senso che mi ha appena servito su un piatto d'argento e aspetto in silenzio che continui.
Si sporge verso di me poggiando i gomiti sulla scrivania: «Senti, io non voglio più richiamarti, sono stufo! Non voglio nemmeno sospenderti perché capisco che ne hai passate tante e pure una bocciatura non mi sembra il caso. Vedi di imparare a controllare la tua lingua oppure sarò costretto a chiamare tua madre e suo marito, ma tu non vuoi che succeda, vero?» «No, non lo voglio.» «Bene, allora impegnati a controllare la tua lingua tagliente è tutto andrà liscio come l'olio. Ora muoviti ad uscire da qui che aspetto visite!»
Io mi alzo e faccio lo sguardo da cucciolo bastonato: «Ma, preside, io sto così bene qui! Oramai questo ufficio è la mia seconda casa! Non è che posso stare qui fuori a studiare per l'interrogazione di filosofia?» Lui scuote la testa sorridendo: «Min, fila fuori di qui!»
Sospiro ed esco dall'ufficio per poi cominciare a vagare per i corridoi. Mi siedo vicino alle macchinette e tiro fuori il libro di filosofia, devo studiare perché tra un'ora Clift mi tartasserà con le sue stupide domande su filosofie che non comprendo per niente. Questo mal di testa non aiuta, credo che tra un po' mi scoppierà il cervello!
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Vampire in love••Sope
FanfictionSope Accenni Namjin, Jikook e Vkook Una lotta in mezzo alla quale emergerà un amore, un amore tanto potente quanto inaspettato. Nei vampiri c'è casino, nei demoni discordia, due mondi che si scontreranno facendola pagare al mondo umano. Un umano e u...