Capitolo 2

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Tae mi sta rincuorando con il fatto che persino lui ha preso un 7- all'interrogazione di filosofia e che quindi il mio 4 non è poi così grave. Se prendo un altro brutto voto, verrò sicuramente rimandato a filosofia e quindi dovrò passare l'estate a studiare per recuperarla.

Mentre il preside è stato comprensivo per la mia triste storia, Clift non perde tempo per mettermi in ridicolo e non gli importa minimamente degli scogli psicologici che ho dovuto superare.

«Dai, lo recupererai la prossima volta!» «Tae, non ci capisco un tubo di filosofia!» dico prendendo la maionese e spalmandola sul libro di questa materia inutile. Lui mi guarda contrariato, per lui i libri di testo sono sacri! «Yoongi, te la spiego io!» dice togliendomi di mano la maionese. Io prendo il purè e spalmo anche quello sul libro: «Ci hai già provato e non mi pare che abbia dato i suoi frutti!» Lui scuote la testa e torna a mangiare sconsolato.

Smetto di fare il Picasso con il cibo sul mio libro di filosofia e comincio a mangiare anche io. «Hai ripreso a mangiare regolarmente, sono felice!» Sorrido: «Mi mancava la Nutella!» Ridacchiamo insieme.

«Lo sai che il preside oggi aveva visite molto importante? Si era vestito tutto in tiro!» dico. Lui mi guarda sorpreso: «Ma chi? Il preside che si mette i jeans sopra la maglietta con la bandiera della pace?» Annuisco: «Era vestito con una camicia bianca immacolata!» «Non ci credo!» è sconvolto. Ridiamo insieme, siamo troppo infantili! «Ora che ci penso, oggi dovrebbe venire quel principe greco che finanza la nostra scuola. Però ha origini di qua...non so bene la sua storia, so solo che ci permette di fare le ricerche nel laboratorio studentesco» dice Tae. Lo guardo confuso: «Una specie di finanziatore? E poi...principe greco?» «Sì, credo che in Grecia ci siano diverse famiglie di principi che ultimamente si stanno dando battaglia per salire sul trono!» «Ma dai, nemmeno le favole della Disney!» Ridacchiamo e lui tenta di fare l'offeso con scarso successo: «Guarda che sto dicendo sul serio!»

~~~

Dalla fermata dell'autobus a casa mia c'è più o meno 1km di camminata in mezzo al bosco. Come ogni pomeriggio sto percorrendo questo tratto di strada da solo perché Tae abita proprio davanti alla fermata dell'autobus e soprattutto dove ci sono dei lampioni e dei dannati passanti a tutte le ore. In questo tratto è un po' buio, nemmeno un passante per sbaglio e la foresta è particolarmente fitta.

Mi giro a ogni rumore sospetto ma che potrebbe essere tranquillamente appioppato ad un animale. E se fosse un orso? Gli orsi sono pericolo! Mi affretto per strada, ma ovviamente inciampo e cado sbucciandomi un ginocchio e strappando i miei adorati jeans neri.

«È lui?» «È interessante!» «A me sembra solo uno stupido!» «Quanto sei cattivo!» «Ma è vivo?»

Mi tiro subito su, chi diavolo sta parlando? Mi guardo attorno ma non vedo nessuno. Comincio a tremare per la paura, così mi affretto sul sentiero. Ho la brutta sensazione di essere osservato e io odio essere osservato!

«Guardalo, è terrorizzato!» «Poverino, forse lo stiamo spaventando.» Mi guardo attorno nervoso: «C'è nessuno?» Nessuna risposta. Ora non parlate più tanto, eh? Mi affretto di nuovo per il sentiero e arrivo davanti al portico di casa. Salgo i tre gradini ed arrivo davanti alla porta dove mi affretto a trovare le chiavi e ad infilarle nella toppa. Apro la porta ed entro di corsa per chiudermela rapidamente alle spalle.

«MAMMA!» urlo, ma non ottengo risposta. Giro tutta la casa, non c'è nessuno. Arrivo in cucina e trovo un bigliettino attaccato al frigo. Lo prendo e lo leggo: "Ciao, Yoongi! Io e Paolo siamo usciti, torniamo stasera tardi. In frigo c'è la cena, non ci aspettare alzato!"

Sorrido, mia madre in fondo è ancora una ragazzina! Paolo è il suo terzo marito italiano con il quale sta da quattro anni oramai, un record per lei, e le cose sembrano girare per il verso giusto.

Vado in camera mia e mi butto sul letto pensando a quello che ho sentito. Ho forse le allucinazioni? Prendo il telefono e scorro la rubrica per poi premere sul contatto di Tae. «Pronto?» «Tae, ho le allucinazioni!» Silenzio. «Come? Scusa, ma cosa hai fumato?» «Non lo so! Nulla, non fumo e...quando stavo tornando, sul sentiero per il piccolo paradiso nell'inferno pieno di animali selvaggi che vanno in giro all'alba, sono inciampato e ho sentito delle voci...ma io non vedevo nessuno!» «Ti prendo un appuntamento dallo psicologo!» «Tae, sono serio! Me la sto facendo sotto dalla paura!» «I miei non ci sono, devo venire da te?» «Per favore sì!» Riattacca.

Bene, dieci minuti e sarà qui. Dio, che ansia! Guardo la finestra mordendomi il labbro inferiore e mi avvicino ad essa per poi aprila ed uscire sul piccolo balcone.

«Però è bello!» «Un po' troppo magro!» Strabuzzo gli occhi e mi guardo di nuovo intorno non vedendo nulla. Sto impazzendo! Suona il campanello e sento Tae che urla: «YOONGI, MUOVI IL CULO E APRIMI!»

Scendo di corsa e gli apro facendolo subito entrare e richiudendo velocemente la porta. «Tu ti sei fatto qualche canna sicuramente!» mi rimprovera. Io chiudo gli occhi e poi li riapro trascinandolo sul balcone della mia camera: «Ora ascolta attentamente!» Lui mi guarda storto e fa finta di fare il serio.

«No, fai il serio!» e gli do un pugno scherzoso sul braccio destro. Mi avvicino alla ringhiera e mi ci appoggio: «Ora non parlate più?» «Oh oh, il principino si è arrabbiato!» Mi giro verso Tae che è sconvolto: «Oh...quindi...non hai fumato delle canne!»

Io scuoto la testa e lo trascino dentro ma, prima che posso chiudere la finestra, due tizi saltano sul balcone come se niente fosse. Tae chiude la finestra al posto mio e chiude anche le tende guardandomi scioccato: «Chiamiamo la polizia!» «Ma ci sono sei metri di altezza e anche di più tra il balcone e il terreno, come hanno fatto a...?» sto impazzendo! Riapro le tende e questi tizi sono ancora qui a sorridere come degli ebeti.

La testa comincia a pulsarmi, il cuore mi batte ad una velocità pazzesca e il respiro mi si accelera. Dio, sto per avere un attacco di panico! Ma perché proprio a me? La mia vita non era già stata abbastanza brutta?

Mi prendo qualche minuto di confusione per osservarli: uno ha i capelli neri e gli occhi scuri dallo sguardo tagliente, ha le labbra sottili e le fattezze del viso sembrano quelle di un coniglio; l'altro ha i capelli di un appariscente colore arancione, le labbra davvero tanto carnose e sono un vero capolavoro, poi ci sono gli occhi che sono dolci e accondiscendenti.

Faccio un bel respiro tremante: se volevano farci del male, avrebbero già sfondato la finestra. Oppure si divertono a vedere la nostra espressione spaventata? Potrebbero essere dei sadici bastardi che, prima di farci fuori, vogliono godersi lo spettacolo di due adolescenti in preda alla paura.

«Yoongi, chiamiamo la polizia!» mi dice Tae. Non gli do retta, quei due mi fissano sorridendo e quello dai capelli arancini fa un cuore con le braccia. Che cosa...? Sono confuso!

«YOONGI!» e mi scuote allontanandomi dalla finestra. Io sembro rinsavire e riaccendo i pochi neuroni che ho per poi richiudere le tende. «Li vedi?» chiedo. Lui mi guarda come se fossi pazzo: «Certo che li vedo e vedo anche quei sorrisi sinistri, mi fanno gelare il sangue!»

Comincia a girarmi la testa, comincio a vedere sfocato e le palpebre tendono a chiudersi. «Yoongi, stai bene?» Non rispondo, le parole mi muoiono in gola mentre sento il pavimento a contatto con il mio corpo. «YOONGI!»

Vampire in love••SopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora