Capitolo 3

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Raggiunsi mia madre, anche se a malincuore.
Arrivata, la salutai, e insieme ci incamminammo verso l'aeroporto per prendere i bagagli.
Non parlammo molto lungo il tragitto, ero ancora triste per aver lasciato Salvatore e gli altri.
Dopo un tragitto perso nei miei pensieri, mi svegliò una voce a me molto familiare.

-Tesoro, ti vedo molto giù di corda, a cosa stai pensando ?- disse mia madre cercando di assumere un tono all'apparenza gentile.

Non volevo dirle la verità, avrebbe sicuramente iniziato a prendermi in giro, così inventai una scusa.

- In real-ltá mi man-ncano le mie amiche- dissi, balbettando perché non ero mai stata in grado di mentire.
( Mi mancavano è, non fraintendiamo, era solo che stavo pensando a Salvatore, una delle poche persone che riusciva a capirmi ).

Mia madre sembrava averci creduto, così, dopo un altro po' di strada, arrivammo all'aeroporto.

Arrivate, presi la mia valigia e aiutai mia madre con le altre e andammo in città alla ricerca di un taxi.

~~~

Dopo un bel po' di cammino lo trovammo, salimmo e mia madre disse al taxista la destinazione.

Stranamente non riuscivo ad addormentarmi, ero ancora molto turbata da questo trasloco, così presi le mie amate cuffiette e misi una canzone che mi faceva sempre rilassare e far tornare il sorriso, Shape of you, la quale era ormai diventata parte di me.

~~~

Dopo un lungo tragitto in taxi, arrivammo a destinazione.

-Siamo arrivati tesoro- disse mia madre, forse pensando che io non me ne fossi accorta.

Con il mio solito sarcasmo esultai e scesi dal taxi parecchio incazzata.

Come sempre direi

Ma stai zitta, tu non sei da meno...

~~~

Dopo una lunga "chiacchierata" con la mia coscienza ritornai alla realtà quando sentii mia madre chiudere lo sportello del taxi.

Arrivate davanti al cancello della casa
incominciai a pensare.
In quel periodo, e, soprattutto in quel momento, mi faceva tutto schifo, compresa la casa e le persone.

Entrai nel luogo infernale che da oggi in poi sarebbe stato la mia nuova casa.
Notai subito che non era messa benissimo, ma non avevo voglia di discutere ancora con mia madre.

Appena trovai la stanza che all'apparenza pareva la mia, mi chiusi dentro e mi fiondai sul letto perdendomi nei miei pensieri...

~~~

Maria's pov

-Ragazze muovetevi, sembrate due bradipi spiaggiati- urlai al telefono.

Ero già da 15 minuti ad aspettarle, ma di loro nessuna traccia.

Dopo un po' di risate da parte loro, sentì una risposta.

-Io sono quasi arrivata, non so Marissa...- disse Sakura con voce assonnata.

-Ragazze ma che fretta c'è, mancano ancora 20 minuti alla partenza...- disse quest'ultima.

Aveva ragione, ma io non riesco più ad aspettare.
Ho un sacco d'ansia e non so se sopravviverò.

Wow, tu con l'ansia, non l'avrei mai detto; che cosa strana e diversa dal solito...

Stai zitta tu, nessuno ti ha interpellata.

Si si, calmati mamma mia...

No, questo non era il momento di litigare con la mia coscienza; non ora che era quasi arrivata l'ora di fare ciò che avevo organizzato da un sacco di tempo.

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