Chapter one: Harris.
È un eufemismo pensare che questo sia stato probabilmente il viaggio più lungo che avesse mai affrontato.
Infondo, aveva attraversato letteralmente tutto l'oceano per fuggire dalla cruda realtà.
Per fuggire da quel passato che lo tormentava ogni singolo giorno della mia vita.
Guardava il finestrino, Harry, pensando alla sua nuova destinazione.
Non si poteva ancora definire casa un luogo che non aveva nemmeno mai visto, se non in foto.
Era semplicemente perfetto.
Isolato da tutti, lontano da tutto.
Come voleva essere lui rispetto al mondo.Le isole Harris.
Un po' strano il destino a volte, non trovate?
Era il luogo più isolato in tutta la Gran Bretagna.
Anche se Zayn aveva spinto per andare a Londra, non aveva ceduto al suo solito broncio accompagnato dallo sfarfallio di quegli occhi da cerbiatto.
Harry si era appena svegliato, anche se durante il corso del viaggio non aveva dormito troppo.
I pensieri ed i ricordi lo tormentavano ogni volta che le sue palpebre si abbassavano.
Era semplicemente stanco di tutto quello.Forse Harry Styles meritava di meglio dalla vita.
Forse, poteva ricominciare.
Era scappato.
Lontano.
Lontano.
Fuggendo dai demoni del passato, lasciandosi alle spalle una città.
Los Angeles.
Non c'era più nessuno a trattenerlo nella città degli angeli.
O forse meglio dire, il suo inferno personale.Era Stanco di vivere in un posto dove tutto gli ricordava i suoi sbagli, stanco di fingere che tutto andasse bene quando invece che essere la città degli angeli si trasformava in una gabbia all'interno di uno dei gironi dell'inferno.
Harry era grato a Zayn per averlo seguito, lui che della città degli angeli era l'angelo in sè.
Aveva abbandonato tutti e tutti per andare dietro a quella testa calda che si ritrovava per migliore amico .
Anche se "migliori amici" non rappresentava veramente l'essenza di quel rapporto.Ad Harry le etichette non erano mai piaciute.
All'età di sedici anni aveva deciso di non definirsi.
Lo trovava pressoché inutile.
L'amore era amore e non c'era bisogno di etichettarlo.
Poggiò la testa contro lo scomodo sedile del passeggero dove era seduto.
Non si poteva aspettare granché da un volo low-cost preso all'ultimo minuto.
Tutta colpa di Zayn, come sempre.
Non era previsto che il più grande dovesse partire con lui, infatti Harry aveva già prenotato il suo biglietto almeno un mese prima, senza dire niente al suo amico.È inutile dire che Zayn aveva dato di matto non appena lo venne a sapere.
"È così che tratti la persona che ti è rimasta accanto da quanto te la sei fatta addosso all'asilo, eh?
Brutto stronzo che non sei altro!"
Aveva sbottato puntandogli il dito contro con fare accusatorio."Ora io vengo con te e non voglio sentire quella bocca da trota che ti ritrovi dirmi qualsiasi scusa che quel cervello grande come una nocciolina possa inventare adesso.
Io vengo, punto!"Okay, forse fare il broncio non era stata la sua prima reazione ma non c'era voluto molto tempo in cui il loro non usò la sua arma segreta contro il riccio.
Lo conosceva come le sue tasche infondo e sapeva che l'unico modo di farsi portare con sé era quello.
Ed ora eccoli lì, in uno degli aerei meno costosi di tutto il mondo mentre guardavano dal finestrino la terra ferma che sarebbe diventata il loro rifugio.«La prossima volta ricordami di non seguirti in ogni tua impresa suicida, va bene?
Questa puzza mi è entrata fino al cervelletto.»sbuffò Zayn, con il naso tappato dalle sue stesse dita.«Oh, non te la caverai così Zaynie.
TU hai insistito nel voler venire qui.
TU mi hai supplicato.
TU hai fatto quel broncio che mi fotte sempre.»urlò Harry, un tantino irritato.
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Sign Of The Times || One Direction.
FanfictionUn viaggio per fuggire dal passato. Un viaggio per rinascere. Tre incontri che cambieranno le loro vite. Forse per sempre. Un segno del tempo. Come quelli che avevano sulla propria pelle da anni. Perché infondo tutti noi siamo seganti dal tempo. Ma...