Sign Of The Times || One Direction.

Chapter two.

Chapter two: Something in The air..

Il suono delle onde fece capolino alle sue orecchie, svegliandolo dal tepore rassicurante che il sonno gli aveva dato.
Non doveva essere tanto presto, pensò Harry avvolto ancora nelle coperte.
La sera prima aveva dimenticato di chiudere le tende per evitare che nella propria stanza entrasse la luce del sole.
Mise il cuscino in faccia, cercando di proteggere i propri occhi dalla luce abbagliante emessa dal sole.
La voglia di alzarsi da quel letto era sotto  zero.

Poi sentì qualcuno bussare alla porta.
Fottuto Zayn.

<<Avanti!>>.urlò con il cuscino ancora spiaccicato in viso.

Dall'altro stipite della porta, Zayn aveva in mano una sana colazione, comprata allo Starbucks più vicino.
Fosse stato per lui, avrebbe preparato i suoi adorati pancake all banana, ma poi si era conto che era fottatamente tardi per mettersi ai fornelli.
Se poi dobbiamo aggiungere che doveva fare la sua corretta mattutina, il tempo non era abbastanza per fare entrambi.
Per fortuna, lo Strarbucks più vicino distava solamente dieci minuti dalla loro nuova casa.
Aprì la porta, accompagnato da quel sorriso sornione che esibiva ogni volta in cui era consapevole di qualcosa.
Adesso, per esempio, era sicuro di quanto stesse sul cazzo ad Harry per averlo svegliato.

<<Ben svegliata, riccioli d'oro.>>disse Zayn poggiando il vassoio sul grande letto matrimoniale sul quale la figura di Harry non voleva saperne di alzarsi.

Sospirò affranto e alzò gli occhi al cielo.
A volte sembrava di aver a che fare con un bambino di sei anni.
Scostò il cuscino dal suo viso e sorrise nel vedere il viso imbronciato del più piccolo mentre teneva gli occhi serrati.
Ho già detto che sembrava un bambino?

<<Levati dalle palle , Zaynie.>> disse Harry lanciandogli il cuscino con cui dormiva abbracciato.
Non voleva alzarsi.
Per questo cercò di far finta che Zayn fosse lì.
Richiuse gli occhi e si voltò dall'altro lato del letto, così da dargli le spalle.

Brutto riccio irritante..
E viziato.

Zayn la pensava così.
Prese il cuscino e lo impugnò saldamente e cominciò a colpirlo, nel tentativo di far alzare quella testa riccioluta da quel dannato letto, falla mangiare e andare a fare la sua cazzo di corsa mattutina.

Harry si voltò lentamente, guardando l'altro con la bocca spalancata.
Si alzò dal letto di scatto, prese il cuscino su cui era poggiata la sua testa e colpì il più grande sulla testa, accompagnato da quel sorriso fanciullesco con tanto di fossette.
Zayn non poteva fare altro che sorridere intenerito davanti a quella scena.
Cominciarono a colpirsi sempre più frequentemente.
Le risate diventavano sempre più forti.
Fu Harry il primo a cedere.
Ancora ridendo, saltò sul letto e chiuse gli occhi.
Al suo fianco Zayn fece lo stesso, il respiro ancora affannato che faceva alzare ed abbassare il suo petto coperto dalla maglietta della tuta.

<<E pensare che ero venuto solo per portarle la colazione, sua maestà.>>disse il moro con ancora il fiato corto.

<<Dovrebbe ritenersi fortunato, invece.
Non concedo a tutto le mie battaglie di cuscino, mio fedele ed umile servitore.>>disse il riccio, fissando l'amico con un sorriso raggiante.

Più lo guardava, e più Zayn pensava che quell'Harry non potesse essere reale.
Chi poteva essere così raggiante di prima mattina se non il suo amico?
A volte si dimenticava di quello che gli era successo e in quei piccoli attimi sembrava di essere tornati indietro nel tempo.
A quando Zayn sgattaiolava nella camera del più piccolo in piena notte e lo costringeva ad andare con lui, dovunque.
A quei pensieri, il più grande sorrise, nostalgico.
Gli mancava Harry.
Il vero Harry.
Ed anche se era lì, a qualche centimetro di distanza sapeva che quello che aveva al suo fianco non era più lo stesso Harry.
Era stata dura, ma ha dovuto accettare la realtà è anche abbastanza in fretta.
Vedere il volto di Harry piangere e tirarsi i capelli quel giorno, il giorno, aveva cambiato tutto.
E Zayn, in cuor suo sapeva che quella notte centrasse con quel viaggio.
Sperduti nelle isole Harris.