Quello che mi manca, pt 1

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"Sai cosa mi manca Rosie?"
"Cosa?"
"La tua voce da bimba, quando in quelle giornate storte odiavo tutto il mondo e tu riuscivi a farmi ridere lo stesso"
Ad Alex gli si illuminano gli occhi dopo quella confessione, Rosie arrossì e rise.
"Ho sempre avuto la convinzione che la mia voce da bimba ti piaceva Alex"
Disse Rosie gongolandosi.
"Eri così carina quando lo facevi..che poi lo facevi per me, ed io non ti ho mai ringraziata abbastanza Rosie.."
Girò la testa di scatto, la guardò e continuò a parlare.
"Eppure, sapevi essere una bimba, ma tante altre volte sapevi essere più donna di chiunque altra ragazza, non solo in quel tempo ma anche adesso. Se vuoi sai essere la più matura di tutte."
Le accarezzò una coscia e le sorrise.
"E anche la più femmina, che quando ti prepari per andare a ballare, cristo dio fossi mia non so cosa ti farei"
Rosie rise e spostò la mano di Alex.
"Frena mio caro, tieni a bada i tuoi pensieri maliziosi perfavore"
"Per quale motivo? Anche tu su di me te li sarai fatti tantissimi, non mentire!"
Rise e Rosie lo strattonò.
"Non ho detto questo, ma sicuramente saranno più casti e ingenui dei tuoi Alex"
"Dipende, magari invece è il contrario. Non sei nella mia testa Rosie, non puoi saperlo"
Alex portò le braccia al petto e guardò Rosie con sfida.
Lei sorrise.
"Dimmene uno..facciamo così"
Alex esitò qualche secondo prima di risponderle.
"Sei così tanto sicura di averla vinta? Rosie mi stipisci sai..tu non sei mai stata così sicura di te!"
Lei lo guardò con superiorità e sorrise.
"Potrei rispondere pure ad occhi chiusi e con una pistola puntata alla tempia, se si tratta di te so che non perderò"
Alex rimase spiazzato da questa risposta, Rosie continuò a guardarlo e aggiunse.
"Che ćè, non te l'aspettavi questa eh"
Alex rise.
"Effettivamente no"
Rosie gli accarezzò la guancia amorevolmente.
"Alex..quante cose ancora non sai.."
Lei arrossì e gli occhi le diventarono lucidi, Alex continuò a guardarla negli occhi perplesso.
"Scusami.."
Si alzò di scatto, con le braccia al petto andò verso le onde. Il sole stava calando, un colore arancio avvolgeva tutta la situazione, un vento leggero le smuoveva i suoi capelli lunghi e biondi e il profumo di aria marina filtrava nelle maglie del maglione rosa cipria che aveva addosso.
"Rosie..va tutto bene"
Si sussurrò strofinandosi le braccia e stringendosi forte da sola.
Le lacrime cominciarono a rigarle il viso. Un quadro dipinto su di lei di una tempesta urbana. Le sue guance i palazzi, le lacrime l'acqua che cadeva dal cielo, il vento che faceva tribolare il suo cuore, la vera tempesta dentro il petto.
Alex si alzò e a passi lenti e insicuri le andò incontro. Al sentir il rumure dei suoi passi Rosie cominciò a piangere più forte.
Adesso il quadro raccontava di lei e delle sue possenti cascate di acqua limpida e triste, che al sentir il rumure dell'arrivo della sua alba più bella cominciarono a scendere più veloce.
"Rosie..ho detto qualcosa di sbagliato?"
Tra un singhiozzo e l'altro Rosie rispose.
"No Alex, la colpa è solo mia. Non preoccuparti poi mi passa"
La sua freddezza colpì pesantemente l'animo di Alex, ma sapeva che con lei non è mai stato semplice risolvere le cose.
"Vieni"
Gli allungò la mano, lei la prese e lo seguì.
Iniziarono a camminare, passo dopo passo. La sabbia umida e le onde andavano al loro ritmo.
Il silenzio calò le sue lunghe braccia e avvolse quel sipario complicato di due innamorati, ma la forza di Alex interruppe lo sporco spettacolo.
Fare l'attore non è mai stato uno dei suoi obiettivi.
"Rosie io vorrei sapere cosa è successo. So che è per colpa mia"
Rosie lasciò la mano di Alex violentemente.
"Cosa ne sai? Non sei nella mia mente Alex, è poi non è sempre colpa tua, mettitelo bene in testa"
"Quali sono le cose che io non so ancora? Andiamo dritti al punto della situazione Rosie"
Rosie sbuffò rumorosamente.
"Alex è inutile, tu non capiresti. Tu non capisci mai, non mi capisci mai!"

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