TRE

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"Canzone stupida, come me, come quello che scrivo..." 

<<Chi è questo?>> chiede Miriam staccandosi un attimo la cuffietta dall'orecchio sinistro. stiamo andando a scuola a piedi. solitamente prendo l'autobus, ma stamattina io e la mia amica ci siamo svegliate presto, e un po' di ginnastica può farci solo bene.

<<Ultimo.>> sorrido. <<Perchè? ti piace?>>

Miriam ride. <<Non è male.>>

Se c'è un'altra cosa che io e Miriam abbiamo di diverso sono i gusti musicali. se a me piace un po' di tutto, lei ha una vera e propria fissa per la trap. alcune canzoni non sono male lo ammetto, ma non sopporterei l'idea di ascoltare solo quello.

<<dicono che fra un paio di settimane la Martini si ne andrà.>>

<<E al suo posto?>> chiedo.

Miriam si stringe nelle spalle. <<Non lo so. uno nuovo suppongo.>>

<<Beh, prima o poi doveva succdere. avrà quanto...ottant'anni?>>

<<Si, ma non capisco perchè aspettare due settimane.>> mi spiace un po', a dir la verità. la Martini è una brava professoressa, dopotutto. e poi insegna Letteratura, la materia che preferisco. 

<<Il tempo di trovare qualcuno di nuovo e boom, tanti saluti e grazie.>>

abbasso un attimo lo sguardo, nemmeno il tempo di rialzare gli occhi, che l'auricolare di Miriam cade a terra. certo, lei si è messa a correre. e non è strano il motivo per il quale lo ha fatto. Lorenzo è davanti a lei, a braccia aperte. la mia migliore amica ci si fionda dentro, e sembrano entrambi così felici. lui la prende in braccio e la fa girare. come una principessa. cosa dovrei fare adesso? insomma, il mio migliore amico è davanti a me, e non lo vedo da un mese e mezzo, e vorrei solo gettargli le braccia al collo e... ma quante "e" in una frase ho detto? beh, fatto sta che non posso farlo, o almeno non adesso. perchè proprio accanto a noi ci sarebbe la mia migliore amica nonchè sua fidanzata. e non posso proprio farle questo. o posso? devo smettere di farmi complessi. 

inizio a camminare e li raggiungo. Lorenzo fa un sorriso a trentadue denti non appena mi vede. poi si avvicina e mi abbraccia. mi riempio le narici del suo profumo, che conosco bene, è sempre lo stesso da dieci anni. <<Ciao piccolina, mi sei mancata.>> le sue parole mi fanno piacere, ma qualcosa mi dice che è il momento di staccarmi da quell'abbraccio. lancio un'occhiata a Miriam, che in effetti proprio tranquilla non è. <<La giornata è propensa a essere stupenda. le mie due bellissime ragazze sono qui davanti a me.>>  capisco molto bene perchè Mì si sia innamorata di Lore. è così dolce...probabilmente se non fossimo così amici ci farei un pensierino. "Ma che pensieri fai? cretina!" nel caso ve lo stiate chiedendo, si. mi rimprovero da sola molto spesso.

<<Dobbiamo andare in classe adesso. ci vediamo dopo?>> chiede Miriam rivolgendosi a Lore. 

<<Okay. bagno del secondo piano alle nove e venti?>>

Bleah, non voglio sapere che cosa fanno nel bagno al secondo piano alla nove e venti. 

<<Perfetto. a dopo, ti amo!>> Dice Miriam avviandosi.. quindi per lei è così facile dirlo? 

faccio un cenno a Lorenzo, poi mi avvio anche io. 

<<Hey, Alex! Aspetta!>> mi giro. Lorenzo mi sta chiamando.

<<Alexis vieni o no?>> annuisco. <<Ci vediamo in classe, tu vai intanto.>> rassicuro Miriam che se ne va noncurante. 

<<Che hai?>> mi chiede lui. 

<<Mh?>> fingo di non capire. 

<<Ehi, guardami.>> mi alza il mento con un dito. <Io ti conosco.>> 

<<Appunto per questo, se ti dico che è tutto okay...è perchè lo è.>>

<<Non mi hai nemmeno guardato un attimo da quando sei arrivata.>>

oh oh. se ne è accorto. ma è ovvio. mi conosce meglio di tutti...

<<E' stato Filippo? Ti ha fatto qualcosa?>> ecco che scatta l'ipeprotettività..

<<No, papino. non c'entra Filippo.>>

<<Va bene...allora vuoi parlarne da qualche altra parte?>>

<<Vuoi fare sega il primo giorno?>> chiedo contrariata.

<<No, scema. intendo dopo scuola. facciamo a casa mia?>>

<<Non ti devi vedere con la tua meravigliosa ragazza non che la mia migliore amica?>> gli dico iniziando a camminare con lui fino all'entrata.

<<Sei gelosa per caso?>> 

<<Ma sentilo...>>

spalanca gli occhi. <<Tu sei gelosa!!>> gli tiro un pugno sulla spalla, poi mi fermo. si ferma anche lui. 

<<Se fossi gelosa della relazione tra il mio migliore amico e la mia migliore amica avrei qualche problema di fondo, non pensi?>>

lui annuisce. <<In effetti.>>

<<Sto bene, Lore. davvero.>> sorrido. <<Ma grazie dell'interessamento.>>

Lorenzo mi studia con gli occhi verde acqua dal suo metro e ottantacinque di altezza. <<Sicura?>>

<<Sicura.>>

alza le spalle rassegnato. <<Allora ci vediamo più tardi piccolina.>>

<<Va bene.>> sto per entrare in classe ma mi fermo. 

<<Ah e Lore, solo perchè sei un gigante, non vuol dire che io sia una piccolina...>>

<<Oh sì, invece. ho sette mesi in più di te!>> scoppiamo a ridere entrambi, come facciamo sempre. poi lui mi strizza l'occhio. <<Ti voglio bene Migliore Amica!>>

e dai, sotto sotto, gliene voglio anche io.


<<E' legale lavorare a diciassette anni in Italia?>> 

<<No. infatti non mi pagano.>>

<<E allora perchè lo fai?>>

<<Per passatempo, Fil.>> 

io e Filippo ci stiamo dirigendo verso la piccola libreria dove oggi inizierò a lavorare. Lorenzo mi aveva chiesto di accompagnarmi, ma mi sembrava giusto passare un po' di tempo con il mio fidanzato. wow. come fa strano dirlo. conosco la proprietaria da anni. una signora di circa sessant'anni, molto carina e disponibile. compro spesso li i miei libri, e l'idea di lavorarci, anche senza essere pagata mi alletta. 

<<Quindi non ti vedrò più in circolazione, di pomeriggio?>> chiede con tono triste.

<<Ma no, solo tre volte alla settimana.>> lo rassicuro.

arriviamo alla porta. <<Bene, allora ci vediamo domani?>> 

lui annuisce. <<Grazie per avermi accompagnata.>> aggiungo. 

lui sorride, poi si avvicina e mi lascia un bacio leggero sulle labbra. apro gli occhi e noto che le nostre mani sono intrecciate. 

<<Ti chiamo sta sera.>> mi sussurra.

Una lezione di te | Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora