La cassetta della posta era quasi del tutto vuota. Tirai fuori il suo contenuto, due lettere e una rivista pubblicitaria. Una era indirizzata a Mary-Anne e l'altra, con il timbro della mia scuola, a me.
Rientrai velocemente in casa per non inzupparmi completamente dalla testa ai piedi sotto il diluvio, che si abbatteva forte ed incessante in quel momento. Appoggiai la lettera di Mary sul tavolo della cucina e mi sedetti su una delle sedie con la mia tra le mani.
La aprii in fretta e furia e scoprii che la busta conteneva il foglio con i miei risultati scolastici del primo semestre. Scorsi in giù con il dito sulle materie che frequentavo.
Non mi aspettavo risultati migliori né peggiori, ad essere sincera. Non presentavo insufficienze e le note giravano sempre intorno al massimo raggiungibile. Con un flebile sorriso rimisi il foglio nella busta.
«Mary!» Mi precipitai in salotto dove la mia curatrice sedeva leggendo il giornale. Lei mi guardò da sopra i suoi occhiali rettangolari, mandandomi un'occhiata interrogativa.
«Ho appena ricevuto la pagella del primo semestre,» mi chiarii e lei si illuminò. «Ah, era ora! Dammi qua, sono curiosa,» disse, prendendomi la busta dalle mani.
Restai in silenzio per qualche secondo, spostando il mio sguardo da Mary-Anne al foglio che stava studiando con attenzione.
«Caspiterina, ragazza! Sei un asso, stendi tutti i tuoi compagni! Sono fiera di te!»
Si alzò dal divano e mi abbracciò con le sue braccia grassottelle.«Grazie Mary,» risposi affondando con il mento nella sua spalla.
Mary-Anne aveva preso il posto di mia madre, dopo la sua scomparsa. Io le volevo bene e apprezzavo il suo sostegno e i suoi innumerevoli tentativi di tirarmi su di morale in quel brutto periodo che avevo passato.
Mi aveva portata a casa sua, una piccola abitazione nella periferia della città, in modo da risparmiarmi la disperazione, la nostalgia e la malinconia che la mia vecchia casa mi procurava.
«Com'è andata a scuola, oggi? Tutti svegli dopo le vacanze di Natale?» chiese Mary-Anne, liberandomi dall'abbraccio e prendendomi per le spalle.
«No, anzi,»risi, rivolgendole uno sguardo divertito «metà della classe è a casa con l'influenza. Gli altri invece sono stanchi o non hanno fatto i compiti. Solo io e Sam non abbiamo mai sbadigliato.»
«Che buoni a nulla,» replicò Mary-Anne, sfoggiando uno dei suoi tipici sguardi corrucciati. Mi sorpassò per entrare in cucina.
«Non mi avevi detto che c'era anche una lettera per me! Credi che avranno mandato una pagella anche per me?» continuò, con una nota scherzosa nella voce.
Io sorrisi imbarazzata, mentre mi sedevo su una poltrona. «No, lo sai bene...»
A volte i tentativi di Mary-Anne di fare degli scherzi infantili mi faceva pensare che a volte si scordasse che viveva insieme ad una ragazza che l'indomani stava per compiere sedici anni.«Ana, mi aiuti a preparare la cena?» sentii chiamare dalla cucina.
«Sì, arrivo,» Mi alzai di scatto dalla poltrona, facendo scattare le molle al di sotto dell'imbottitura e provocando quindi un cigolio al quale mi ero da tempo abituata. Fui subito al fianco di Mary che stava lavando delle verdure sotto l'acqua corrente. «Cosa c'è da fare?» chiesi soprappensiero.«Fare l'insalata sarà abbastanza. Tieni i cetrioli, vengono dritti dritti dall'orto di George. Le verdure che ci regalava il nostro vicino di casa George Dickinson erano sempre le migliori. Sembrava che il suo orto avesse qualcosa di magico, per via dell'immensa quantità e qualità delle verdure che produceva. L'anziano signore gli dedicava tutto il tempo e tutto il cuore.
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Dopo qualche ora ero nel mio letto. Mi rigiravo e rigiravo da una parte e dall'altra invano, senza riuscire a prendere sonno. Mi sentivo inquieta dentro e questo mi provocava dei brividi, che non sapevo se collegare all'aria fredda della camera o alla mia irrequietezza dell'animo. Avevo la sensazione che il giorno seguente, il giorno del mio compleanno, sarebbe stato diverso da quegli passati.
Avevo sempre avuto questo "sesto senso", che rendeva esatte le mie previsioni.
Qualcosa stava per succedere, nonostante non avessi un modo per provarlo e sentivo crescere in me l'ansia.
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Resurrectio
FantasyTimida, introversa, indifferente, indecisa, Ana presto dovrà fare i conti con sé stessa. Un sconvolgente cambiamento della sua vita la costringerà a prendere la sua prima decisione. Riuscirà a farcela o precipiterà nell'abisso della morte?