~Non siamo la stessa persona~ Adrienette

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Le lacrime bagnavano il cuscino da più di un'ora e, nonostante tutti i tentativi della povera Tikky, Marinette era disperata. Non poteva assolutamente credere a ciò che era successo. E, cosa peggiore, Adrien si era accorto di lei!
"Che razza di stupida che sono... come potevo sperare che lui si innamorasse di una ragazza timida e goffa come me?" continuava a pensare Marinette, senza darsi pace.
Era deciso: avrebbe passato il resto dei suoi giorni a piangere su quel letto, senza più farsi vedere in giro, senza più vedere lui.
Sfortunatamente per lei, Alya la chiamò proprio il quel momento e lei, controvoglia, rispose al telefono.
-Ehi Mari! Come sta la mia migliore amica?-
-Male.- rispose lei singhiozzando. Alya, che fino a quel momento era stata sdraiata sul suo letto, si tirò su a sedere.
-Mari? Marinette che cavolo sta succedendo? E perché piangi? Mari CHI È STATO.-
Marinette trasse un respiro profondo.
-Adrien.-
Silenzio. Alya non rispose, con gli occhi sbarrati a quella rivelazione.
-Che ha fatto?- chiese dopo un po'.
Marinette trattenne un singhiozzo e incominciò a raccontare...

Inizio Flashback
Era una giornata magnifica. Il sole splendeva fuori dalle finestre scaldando le vie parigine e le poche persone che erano in giro. Era il 26 maggio, mancava poco alla fine della scuola, e i ragazzi che di solito occupavano i parchi e le panchine adesso erano a casa a studiare per le ultime valutazioni. Un vero peccato, visto il tempo.
-Che cosa vuoi fare, Marinette?- chiese Tikky svolazzando intorno alla testa della padrona che, esausta e stufa di studiare storia, si era abbandonata sulla sedia ad ammirare le foto del giovane Agreste.
-Non lo so, Tikky, è fuori discussione che mi rimetta a studiare. I moti del '48 sono belli, per l'amor del cielo, ma sono di una pesantezza inaudita quando fuori c'è questo sole...- sbuffò, poi aggiunse, saltando in piedi: -E sai chi altro non sta studiando oggi? Adrien! Oggi ha un servizio fotografico al parco. Gli porterò qualcosa da mangiare e ne approfitterò per fare un giro e magari disegnare qualche bozzetto. Che ne dici Tikky?-
-È un'ottima idea, Marinette. Cosa porterai ad Adrien?-
Marinette le sorrise dolcemente. Tikky volò rapidamente nella borsetta a tracolla mentre la sua padrona scendeva la scale e entrava in pasticceria. Si sporse per prendere un paio di croissant al cioccolato appena sfornati .
-Prendiamo anche un po' di questi, ti va?- chiese Marinette prendendo un sacchettino di carta e infilandoci dentro dei macarons. Sorrise osservando il sorriso che stava illuminando il volto del suo kwami. -Mamma, esco!- urlò, giusto per avvertire.
La temperatura era decisamente gradevole. Camminò beandosi del calore sul suo viso e sulle sue braccia. Chissà se Adrien sarebbe stato contento di vederla, chissà se avrebbe apprezzato i croissant che gli stava portato.
Eccolo, il parco: sulla labbra di Marinette si aprì un timido sorriso pregustandosi il viso sorridente e sporco di cioccolata di Adrien. Era stata un'ottima idea andare al parco.
Non lo avesse mai fatto.
Adrien era là, proprio come se lo era immaginato, vestito per il servizio fotografico. Ma con lui c'era un'altra persona. Aveva lunghi capelli bruni, e Marinette riusciva a intravedere il motivo a pois del suo abito. Lila Rossi, la persona più antipatica che esistesse sulla faccia della Terra di Marinette.
Il cervello di Marinette ci mise qualche secondo a capire che cosa stava osservando. La prima cosa a cui pensò fu "Perché sono così vicini?". Perché si stavano baciando. Lila e Adrien. Adrien e Lila.
La prima lacrima scese prima che lei potesse anche solo aver intenzione di fermarla.
-Marinette...- disse piano Tikky sporgendosi appena dalla borsa.
Lei indietreggiò. Doveva andarsene, possibilmente senza essere vista. Ma lei era Marnette Dupain-Cheng, la ragazza più goffa di tutta Parigi, se non dell'intero mondo.
Imprecò mentalmente mentre urtava contro un bidone della spazzatura e inciampava.
"Altro che kwami della fortuna. Ho più sfiga io di Papillon!"
Adrien e Lila si voltarono immediatamente verso il rumore, colti sul fatto.
-Ciao Marinette! Che cosa fai..?- il ragazzo si interruppe. Perché la sua amica stava piangendo? -Mari? Cosa succede?-
Il suo tono era preoccupato. Ma Marinette non rispose, si voltò e corse via.
-Marinette aspetta!-
Marinette correva, dalla parte opposta rispetto a quella di casa sua, e non avvertiva il rumore dei passi di Adrien. Aveva la vista annebbiata dalle lacrime e l'aria le sferzava i capelli.
Poco più avanti, sulla destra, un vicolo buio si faceva strada tra due case. Marinette non ci pensò due volte prima di buttarcisi dentro. Adrien la seguiva pochi metri dietro.
-Oh Marinette, mi dispiace così tanto.- stava dicendo Tikky asciugando le lacrime della sua portatrice nel momento in cui Adrien si affacciava sul vicolo buio.
Il sangue gli si gelò nelle vene. Fu allora che vide una cosa che mai si sarebbe aspettato di vedere. Non da Marinette. Non in quelle circostanze.
-L'hai vista anche tu la sua faccia, Tikky, e aveva ragione! Andiamo a casa. Trasformami.-
-No...- sussurrò appena mentre Ladybug lanciava il suo yo-yo oltre i comignoli e scompariva tra i tetti parigini, con il volto in lacrime e il cuore spezzato dal ragazzo che amava e dal suo mascherato migliore amico.
Dopotutto, come dimenticare la faccia che aveva fatto Chat Noir quando aveva saputo di Adrien? Era successo qualche settimana prima: -Eddai Milady, cosa vuoi che capiti? Non sarai mica l'unica ragazza del mondo a conoscerlo! Sono certo che non rivelerà poi così tanto di te...- le aveva detto, quasi implorando, Chat Noir. Ladybug ci aveva pensato un po': era innamorata di un modello super famoso che aveva girato il mondo. Avrebbe potuto averlo incontrato ovunque nel corso della sua vita. -E va bene, ma in ogni caso non voglio essere giudicata. E inoltre, ti proibisco di farmi altre domande al riguardo.- aveva detto, poi aveva fatto un respiro profondo prima di annunciare il nome del suo amato -A-Adrien Agreste.-
-Il modello?- aveva risposto Chat Noir con sorpresa. Sorpresa data dal fatto che l'amore della sua vita lo amasse; sorpresa che venne interpretata dalla ragazza come incredulità. Però forse non era poi così vero, si era detta, forse lei in realtà amava Chat Noir e non voleva ammetterlo a se stessa. Sarebbe stata la situazione più semplice, avrebbe reso tutti felici. Ma era irrealizzabile.
E in ogni caso, ora lei soffriva. E con lei, Adrien che, consapevole di aver appena infranto il cuore dell'insicura e goffa ragazza che si nascondeva dietro la maschera di Ladybug, scivolava a terra in quel vicolo.
Fine Flashback

one shot-MIRACULOUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora