Trovava sempre il modo perfetto per sbagliare. Erano sbagli calcolati attentamente, non erano frutto del caso. Questo perché Lena viveva tra le vetrate della sua mente, e pure le sembrava di vivere nel mondo reale. Nessuno avrebbe saputo dire in che misura fosse presente oppure nel mondo che si era costruita.
Lena si sentiva sempre a metà. La sua presenza nella realtà era intermittente, a volte le pareva di ingannarsi, giurava e spergiurava di aver visto, echi di "eppure io" riempivano le sue giornate, riempivano la sua testa.
Forse stava diiventando pazza, e tentava con tutte le sue forze di essere come gli altri.
Le sembrava di avere le allucinazioni, di fraintendere in continuazione, che la verità le venisse sempre svelata dopo aver agito. Non distingueva più i momenti di lucidità da quelli di lucida follia.
Tutto questo perché Lena aveva perso l'amore. Tanto era stato doloroso il sentimento di crudele abbandono, tanto il vuoto le aveva scavato solchi profondi nel petto, che Lena aveva perso il contatto con la realtà. Ricreava nella sua mente le più malinconiche illusioni di vita quotidiana,di intimità, sembrava una bambina che si raccontava le storie da sola, disegnandole su fogli A4, supina sul pavimento, la disperazione di ogni genitore che non vede il contenuto dei disegni, ma vede benissimo le lavatrici da fare in seguito all'exploit artistico.
Poi i fogli andavano persi, le storie ormai consumate non avevano più la stessa forza e Lena doveva trovare nuovi appigli.
Qualunque cosa pur di continuare a vedere un po' di luce. Qualunque cosa per non far esitinguere quell'ultimo lapillo di vita che le era rimasto. E cercava di difenderlo come poteva se non fosse che, come detto, trovava sempre il modo di sbagliare.
E la disperazione cresceva man mano che anche il tempo l'andava tradendo.
Aveva sentito dire che il mondo sarebbe stato salvato dall'amore; il suo ne era uscito frantumato.
Le avevano detto che il tempo avrebbe rimarginato le ferite lasciate dall'amore; le sembrava invece che non facesse altro che tirare i lembi, e la carne si stava slabbrando nella morsa del tempo.
Forse Lena avrebbe dovuto cercare altre promesse da tradire. Poteva diventare un hobby - o più probabilmente un'ossesione.
Già si vedeva i programmi su Real Time "Cerco un senso disperatamente".
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Naif
General FictionLena è una ragazza stravagante, che vive delle proprie fantasie, a dispetto della realtà, delle scadenze, delle responsabilità e della vita adulta. Cosa verrà fuori dallo scontro quotidiano tra il suo mondo onirico e quello in cui suo malgrado si t...