Storia lunga,quella di Sesto Fiorentino.
La storia della mia famiglia.Accade infatti che i miei genitori da giovani, ben prima della mia nascita, sì trasferissero a Firenze.
Il mio babbo studiava scienze infermieristiche in Toscana ma in Puglia aveva lasciato il cuore.
Si era innamorato di una delle quattro figlie di un contadino,mia madre, ma lei del buon Rosario non ne voleva sapere;
Insomma non lo filava di pezza.
Mio padre però sia in Toscana sia in Puglia non aveva mai smesso di crederci.
Poi accade qualcosa che li avrebbe uniti per sempre, o forse sarebbe andata così in ogni caso, chi può dirlo...
Accadde che mia madre a 25 anni scoprì di avere un cancro ai linfonodi.
Non appena mio padre seppe della malattia iniziò a combattere.
Voleva quella donna, voleva salvarla.
A tutti i costi.
Fece di tutto per portarla con sé, in Toscana, per farla curare nel migliore ospedale di Firenze. Mia madre si aggrappò a quella possibilità e accettò le cure mediche e l'amore che il mio babbo le prospettava.
Iniziò a viaggiare tra Aradeo e Firenze e, quando veniva in Toscana, dormiva di nascosto nella Casa dello studente al posto di Gabriele, il compagno di stanza di mio padre.
Iniziò la chemioterapia, perse i capelli.
Viaggi e viaggi della speranza.
I medici le davano poche possibilità di vita, ma loro due non mollavano.
Mio padre, in un gesto di vero amore,puro, sincero e forse un po' folle, le chiese la mano.
"Ti voglio sposare e non mi interessa quello che sarà". Mia madre, donna forte e orgogliosa anche nel dolore, rispose secca e lapidaria:
"Rosario, che ti sposi una morta?!".
Lui andò avanti come un tir. Credo che non abbia mai realmente sentito le parole di mia madre, che non abbia mai ascoltato quella frase dura e cruda.
*Le immagini del matrimonio dei miei genitori mostrano mia madre magrissima e con i capelli corti.* (Era la chemioterapia)
Nei racconti che si fanno tra mamma e figlia, lei mi ha rivelato di aver cucito il suo abito di nozze in pizzo di sangallo insieme a mia nonna.
Trovi questa scena molto rock e molto dolce.
Intanto accade che con l'amore arrivò la guarigione del fisico: insomma, le cure funzionavano, mia madre si riprese la vita.
Per la prima volta i miei genitori, come due innamorati, iniziarono a programmare il loro futuro insieme. Mio padre trovò subito lavoro come infermiere e spinse mia madre a dedicarsi alla sua arte. Lei sapeva cucire da Dio e trovò lavoro da Gucci: si occupava di "riparare" gli abiti rovinati.
Da quel momento la famiglia Marrone iniziò la sua vita in Toscana, precisamente a Sesto Fiorentino perché vivere a Firenze costava troppo.
Poi nacque una bimba. Io. Fino si sei anni ho vissuto lì. E mi ricordo tutto.
Ho un ricordo nitido della casa, delle mattonelle, del giardino del vicino che piantava le fragoline che io puntualmente rubavo e che lui era comunque felice di lasciarmi raccogliere. Colpo di scena: parlavo solo con accento puramente toscano. Pagherei per avere un VHS, una videocassetta di quel periodo, per sentire il mio toscanaccio. Surreale. Quando ci siamo trasferiti in Puglia, chiamavi mio padre "babbo" come si usa in Toscana. E le mie amiche a dirmi: "Babbo da noi vuol dire scemo,tu chiamo tuo padre scemo".
Da quel momento sono diventata velocemente una terrona. Terrona Doc: D'origine Cantante.
STAI LEGGENDO
//Dentro è tutto acceso//
Ficción GeneralRIscrivo il libro di Emma qui su Wattpad così chi non lo ha ancora può avere la possibilità di leggerlo.😊