Epilogo.

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Un anno dopo.

- Papà, quando torna Isa? Mi manca tanto.- si imbronciò il bambino, lasciando la macchinina nuova per terra e sedendosi sulla gambe del padre, che gli sorrise e gli lasciò una tenera carezza tra i capelli.
- Torna presto, piccolo.-
- Hai detto così anche ieri e non è ancora tornata.- sbuffò il bambino, per poi tornare a sedersi sul tappeto colorato e simulare una gara di macchine, mentre il ragazzo guardava annoiato il film che era proiettato sulla televisione.
Era passato un anno dal tragico incidente e tante cose erano cambiate.
Neymar era tornato a vivere a Barcellona, riprendendo il suo posto in squadra e finalmente, dopo anni di lotte era riuscito ad ottenere la custodia esclusiva del figlio, con il quale aveva ricostruito un solido rapporto, che si era rovinato a causa della madre che non gli permetteva di vederlo.

Giocherellò con la fede che portava all'anulare sinistro e chiuse gli occhi, con l'intento di riposarsi un minimo, cosa che non fu possibile.

Sentì la porta di casa sbattere e una voce dolce e familiare risuonare all'interno della casa.

-Dove sono i miei uomini?-
Il piccolo di casa si alzò in piedi, mentre una figura femminile appariva in sala, e le corse incontro, saltandole in braccio.
- Isa, Isa sei tornata! Mi sei mancata tantissimo!-
- Ciao mostriciattolo, hai fatto il bravo in questi due giorni?-
- Sì, sono stato bravissimo- annuì il piccolo convinto, mente il padre si alzava dal divano e si avvicinava alla ragazza, lasciandole un veloce bacio a stampo, sotto il finto sguardo disgustato del bambino.
- Stanotte mi ha fatto patire le pene dell'inferno, mi ero dimenticato che non deve dormire al pomeriggio.- sbuffò il ragazzo, sedendosi sul divano e trascinando la ragazza con sé, mentre il bambino riprendeva a giocare.
-Mi sei mancata, nena- disse sulle sue labbra, per poi lasciarle un lungo bacio.
- Sono stata via solo due giorni mi amor.- sorrise lei, accoccolandosi al suo petto.
- Poco importa, com'è andato il corso di aggiornamento?- le chiese, mentre le passava una mano tra i capelli biondi.
-Noioso, come al solito. Stasera siamo a cena da Sam e Federico.-
Il ragazzo annuì, mentre la stanchezza prendeva il sopravvento.
- No, non dormire ancora! Ti ho preso una cosa a Madrid.- disse la ragazza estasiata, per poi prendere una busta e porgerla al ragazzo, restando in piedi di fronte a lui.
Il ragazzo la aprì, tirando fuori una maglietta e leggendo la scritta.
-Best dad ever.-
Alzò lo sguardo confuso sulla ragazza e vide che si teneva una mano sulla pancia, strabuzzò gli occhi.
-Tu sei incinta?- La ragazza annuì, con gli occhi lucidi e Neymar si catapultò su di lei, prendendola in braccio e stringendola a se.
-Oh mio Dio, sto per diventare padre di nuovo.- Disse quasi urlando, per poi baciare sua moglie.
-Da quanto lo sai?-
-Due settimane.-
-Ti amo, Isa.- Disse guardandola negli occhi, per poi baciarla nuovamente.

Era stato un anno molto difficile, dopo l'incidente di Isobel non sapevano se la ragazza sarebbe sopravvissuta. La sua vita era appesa a un filo e dopo un mese, si era svegliata ed aveva sorriso al ragazzo, che stava piangendo come un bambino.
Aveva dovuto fare tre mesi di fisioterapia, diverse sedute dallo psicologo, gli incubi erano stati frequenti per entrambi ed ora, finalmente, avevano avuto anche loro il loro lieto fine.

Fine.

Angolo autrice.
NON CI CREDO CHE È FINITA. Il mio cuore si sta rompendo un po'...
Avanti in quanti si aspettavano che Isobel morisse? All'inizio era proprio come volevo far finire la storia, ma non ho trovato il coraggio di uccidere la mia piccola Isobel!
Volevo ringraziarvi davvero di cuore per i 450 voti e le 10.000 visualizzazioni, so che per tanti possono essere poche, ma per me è un grandissimo traguardo e non potrei essere più felice così!
Ora non mi resta che salutarvi e mandarvi un grandissimo bacio.
GRAZIE.

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