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i giorni passavano come se fossero secondi e taehyung ancora non trovava la forza di alzarsi e uscire all'aria aperta, no che fosse meglio dato le piogge costanti primaverili.

quasi come se avesse avuto un incubo si alzò e si guardò intorno.

"dove sono?"

chiese poi aspettandosi anche una risposta.

se ne ricordò subitamente e in un balzo era sotto il letto a frugare tra i vari vestiti, buttati lì perché ancora c'erano in essi l'odore del ragazzo e lavandoli sarebbe scomparso e non ne aveva affatto il coraggio.

dopo un po' riuscì a tirar fuori quella scatolina bianca, tutta impolverata, e non prima di aprirla prese un forte respiro.

la prima cosa che notò fu un bigliettino che, con mani tremanti, prese e lesse la ordinata grafia.

"questa qui sarà la nostra scatola dei ricordi, dove metterò tutte le nostre foto, in modo che se mai un giorno non saremo più insieme avrai qualcosa che mi appartiene o viceversa, ma son sicuro che non accadrà mai sai? siamo una coppia stupende e ci amiamo tanto, anzi fin troppo"

sapeva che era stato il minore a scriverlo e lo ricordava anche il momento esatto che l'aveva scritto ma il sol immaginare le grandi mani dell'altro stringere con cura la biro e scrivere parola dopo parola con molta fluidità, stando attento ad ogni errore, lo fece scoppiare a piangere.

era così premuroso e sempre attento a tutto ciò che trattava il maggiore e ciò lo faceva sentir amato ma ugualmente in colpa.

il suo pianto stesso non terminò quando prese tra le mani la prima foto che gli capitò.

tanti ricordi gli passarono davanti agli occhi come un tempesta in piena estate.

quella era forse una delle più importanti, l'avevano scattata durante la loro prima uscita seria, non che le altre non lo fossero ma semplicemente avevano definito quello appuntamento dopo due anni di amicizia

quella era forse una delle più importanti, l'avevano scattata durante la loro prima uscita seria, non che le altre non lo fossero ma semplicemente avevano definito quello appuntamento dopo due anni di amicizia

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accennò un sorriso malinconico guardandola.

"ricordo di questa come se fosse ieri"

sospirò portando il pollice su essa, come se la stesse accarezzando, stando però attento a non sporcarla.

durante un giorno qualsiasi delle prime settimane di ottobre, dove le prime giornate di pioggia avevano preso a farsi vedere e il vento farsi sentire sulle pelli, ancora scoperte dall'estate precedente e di cui ancora ne risentivano la mancanza, dei passanti.

taehyung e jeongguk erano ora in un taxi, aspettando di poter arrivare al cinema, scherzando e ridendo tra loro facendo sorridere intenerito l'uomo davanti.

"jinjja jeongguk non vorrai davvero farmi vedere un film horror?"

il minore rise e annuì deciso.

"jeongguk-ah lo sai che ne sono spaventato, non riesco a guardarli e urlerò solamente"

"e a cosa servo io? sono qui con te per un motivo no?"

detto ciò gli fece appoggiare il capo sulla spalla e lasciò sulla sua fronte un bacio. era un gesto abituale per loro quello: darsi teneri bacini, mai sulle labbra però, farsi carezze e coccole era entrato a far parte della loro quotidianità. molti li scambiavano per fidanzatini ed è proprio per questo che avevano preso a far tutto molto seriamente.

questo sarebbe dovuto essere un appuntamento, anche se loro la definivano una semplice uscita tra amici, niente di ufficiale però.

Entrambi provavano qualcosa per l'altro ma troppo spaventati di poter rovinare quella bella amicizia col solo dichiarandosi, anche se in realtà i loro sentimenti erano ben ovvi.

arrivarono e dopo aver litigato su chi dovesse pagare i biglietti, che ne uscì poi vincente jeongguk, entrarono in sala e si accomodarono ai loro posti.

inutile dire che taehyung aveva tenuto gli occhi semichiusi, se non del tutto nei momenti più violenti del film, e tremare ogni tanto o almeno finché il minore non si rese conto di questo piccolo particolare e allora lo attirò a sé, stringendo in secondo momento la sua mano. cosa che fece sorridere e incrociare lo sguardo con quello dell'altro al ragazzo.

[...]

"aspettati la mia vendetta"

sussurrò interrompendo il silenzio che c'era verso le undici di sera lungo le coste della spiaggia.

"ah davvero?"

annuì di risposta per poi incrociare le braccia al petto.

"aish sei solo un tenero bambino taehyung"

scosse il capo guk e accennò un sorriso al suo infantile comportamento, avendo messo un broncio e cominciato a lamentarsi.

"non fare così o giuro che potrei venir lì e ba- "

si fermò subitamente rendendosi conto di ciò che stava per dire, ormai troppo tardi dato che taehyung captò le parole.

"e jeongguk? perché non continui"

le gote del minore diventarono rosee, per il leggero imbarazzo.

"potrei venire lì e baciar- "

e anche questa volta non riuscì a terminare ciò che avrebbe voluto dire, ma questa volta non fu interrotto dal suo imbarazzo o preoccupazione, ma bensì dalle labbra del maggiore che si posarono delicatamente sulle sue.

ovviamente non se lo fece ripetere due volte a ricambiarlo con altrettanta dolcezza.

dopo essersi staccati, ma non allontanati del tutto, si guardarono intensamente negli occhi, cercando una risposta a ciò appena fatto.

"andiamo a casa taehyung?"

chiese poi il minore cercando di rimuovere e archiviare quel momento.

taehyung annuì e prese la sua mano riprendendo a camminare nuovamente.

ciò che ora era collegato tra loro non erano solo le loro mani, strette in una forte presa e intrecciate, ma anche i loro pensieri, ognuno protagonista della mente dell'altro.

arrivarono poi davanti casa di jeongguk, che era poco distante da quella di taehyung, il quale salutò il ragazzo rubandogli un veloce bacio a stampo e correndo in essa chiudendo subitamente la porta.

non riuscì né a ricambiare o a dir altro ma solo a sorridere come un ebete tornandosene alla sua di casa.

"aish ti amo jeon jeongguk"

sussurrò lasciandosi ricadere sul letto.

"jeongguk-ah ti amo ancora"

urlò contro la foto.

"ti prego ritorna da me"

tirò su col naso cercando di smetterla di piangere, inutilmente.

"mi manchi troppo"

[CAPITOLO REVISIONATO E RISCRITTO✓]

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