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Sento mia madre sospirare pesantemente, mentre si mette una mano fra i capelli neri, scompigliandoli leggermente.
Per qualche minuto, nella stanza non si riesce a sentire nient'altro che questo; silenzio.

《Rischiare di appiccare un incendio in camera tua non mi sembra "assolutamente" niente, se proprio lo vuoi sapere》Sentenzia dopo un po' di tempo, la donna che mi è di fronte.

Arriccio il naso, squadrandola da capo a piede.
Solo ora, in questo preciso momento, mi rendo conto di com'è conciata; non sembra nemmeno lei.

I suoi occhi iniettati di sangue mi guardano, stanchi, senza però volersi distaccare, vigili quanto quelli di un gatto.
Il suo viso è pallido, quasi come se si fosse improvvisamente ritrovata davanti uno zombie, facendo risaltare le pesanti borse che da sempre si occupano di darle un'aria sfinita e sonnolenta.

Niente a che fare con la giovane donna dai pendenti rossi che appare nella foto con mio padre.

Eppure, devo dire che per me una novità; ormai, non c'è un giorno che lei non sia così.
Stanca.
Stressata.
Affaticata.
Ma sempre e comunque la mia sorridente e amabile madre. 

Nonostante io sia abituata al vederla così, decido di passarci sopra e mettere da parte la mia agenda - nascondendola dietro la schiena - e i miei cruci.
La mamma è già troppo spossata, anche se cerca di mascherarlo con qualche sorriso e una quantità di trucco non indifferente: perchè dovrei rovinarle ulteriormente l'umore, in questo preciso momento, con i miei problemi?

Ci sono persone che soffrono di più, tutto sommato.

Non vedo perchè dovrei crollare per quello che sicuramente non è che uno scherzo...

Sarò anche infantile, ma non fino a questo punto.

Prendo un grande respiro, cercando di sorridere nel modo più coccoloso e naturale possibile.

《Mamma, davvero, devi stare tranquilla...》Mi alzo, recuperando l'agenda dal suo nascondiglio e dirigendomi verso la scrivania, con l'intento di posare l'oggetto fra le mie mani.

《...Mi stavo semplicemente allenando con i miei poteri. Insomma, ti immagini se qualcuno mi chiede di aiutarlo con chissà cosa e io fallisco?》Ridacchio, cercando di allontanare da me l'aria di chi sta mentendendo.

Credo di essere stata convincente, in realtà; eppure, mia madre sembra non cascarci.
Anzi, più che mai ora mi guarda allibita, lanciandomi un'occhiata inquisotoria.

《Cosa c'è scritto sul tuo diario?》Domanda, ignorando le mie parole avvicinandosi alla scrivania.

Simulo uno sguardo confuso, cercando di allontanarla dalla verità il più possibile:
《I compiti, cosa dovrei scriverci?》
Alzo le spalle, fingendo disinteresse.
Cavolo, questa donna è difficile da raggirare.

La vedo inarca un sopracciglio verso l'alto in modo perplesso, gesto che segna evidentemente l'aver trovato qualcosa nella mia versione dei fatti che non l'ha convinta.

《Da quando scrivi lì i compiti? Solitamente non preferisci prendere appunti sui fogli volanti che hai nel quaderno?》Rimbecca in tutta risposta.

E ti sei fatta sgamare.
Complimenti, Hikari.
Davvero!

Ah, ecco perchè non riuscivo a trovarli...》Borbotto, più a me stessa che per lasciare che mia madre senta liberamente.

Cerco quindi di riprendermi l'oggetto protagonista della nostra conversazione, ma è tutto inutile; lei si rivela più veloce di me, riuscendo ad afferrare il libricino dalla copertina marrone, impedendomi così di sottrargliela.

《Ma dai, cosa ci dovrebbe essere di così scandaloso nell'agenda di una ragazzina?》
La sento ridacchiare.
《Non avrai mica un ammiratore segreto?》

La mamma recupera ancora una volta la sua aria spensierata per qualche minuto; cosa che mi fa piacere, ma so perfettamente che non è destinata a durare per molto.

Vedo infatti la postura di mia madre che si irrigidisce, le labbra che prima erano incurvate in un sorriso rilassarsi, gli occhi fissare le pagine del diario in modo serio.

《Mamma...?》Sussurro, mettendole una mano sulla spalla.
《Stai bene?》

Scuote la testa, ignorando la mia domanda.
Lei ignora sempre questo tipo di domande.

Invece di parlarmi, però, mi riporge il quaderno; il termine Yama-uba riempe le ultime due pagine del diario, rendendole leggibili a chiunque.

《Hikari, tesoro... potresti per favore spiegarmi cosa diamine mi sta a significare questo?》

















Nota a margine: la Yama-uba è una figura appartenente al folklore giapponese di uno Yōkai (per chi non lo sapesse, una categoria soprannaturale in cui rientrano le creature appartenenti alla mitologia giapponese) dall'aspetto e la crudeltà di una strega, che solitamente si ciba della carni umane.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 27, 2018 ⏰

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