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Liam era seduto sul letto, intento a fissare Theo che dormiva profondamente.
Era da poco passata l'alba e una piccola porzione di luce entrava nella stanza, illuminando il volto angelico di Theo.
Quanto avrebbe voluto svegliarlo, ma non poteva. Lo avrebbe ammazzato si disse e a quel pensiero e si chiese se Theo fosse realmente in grado di ucciderlo. Certo che no, si rispose.
Decise di fare uno scherzo al suo fidanzato. Se fosse arrivato al giorno seguente tutto intero, avrebbe dato una festa. Una mega festa.
Si alzò silenziosamente dal letto e si diresse in cucina. Aprì il cassetto sotto il lavandino e prese il secchio: come al solito Theo aveva dimenticato di mettere la busta dell'immondizia, o forse non aveva voglia di farlo. Non importava. Quella volta gli sarebbe tornato utile.
Andò in bagno, camminando in punta di piedi per non fare rumore. Sapeva che Theo non si sarebbe mai svegliato alle 6:00 di mattina, per di più di domenica, ma preferiva non rischiare.
Aprì il rubinetto e fece scorrere piano l'acqua e riempì il secchio fino all'orlo. Si diresse nella camera da letto che condivideva con il suo ragazzo, attento a non far cadere l'acqua durante il tragitto.
"Mi ucciderà. Oh, se mi ucciderà" pensò Liam mentre, mettendosi al fianco di Theo, rovesciava il secchio facendo cadere l'acqua gelida sopra la sua schiena nuda.
Theo si mise di colpo seduto e si guardò intorno, confuso. Non capiva nulla di ciò che stava succedendo. Poi vide Liam con il secchio d'acqua in mano e un sorrisino divertito stampato sul volto, con gli occhi che brillavano.
Non sapeva se baciare il suo ragazzo che con quel sorriso sembrava un angelo, oppure ucciderlo. Scelse la seconda opzione.
"T..tu" disse. "Piccolo nanerottolo...scappa. Scappa finché sei in tempo".
Liam non fece però in tempo a muovere un dito che Theo si era alzato e lo aveva caricato in spalla.
Ora, Theo si era appena svegliato. Questo vuol dire che aveva soltanto dei boxer, anche piuttosto bagnati, addosso.
Lui aveva il sedere di Liam in faccia e Liam...beh, lui non si lamentava di certo. Aveva il ben di Dio del suo ragazzo in bella vista, ed era certo che Theo stesse sentendo il suo.
Si dimenò cercando di scendere dalla spalla di Theo ma non c'era verso.
Liam fu portato giù per tutte le scale del loro palazzo.
Dato che abitavano all'ultimo piano avrebbero dovuto percorrere ancora cinque rampe di scale prima di arrivare sotto.
Liam decise di starsene buono per non complicare la situazione... laggiù. Una volta arrivati fuori Theo lo posò giù, a una decina di metri dalla porta d'ingresso, che aveva lasciato aperta. lo prese per il colletto e si avvicinò a lui per baciarlo. Liam chiuse gli occhi e annullò la distanza fra di loro, facendo unire le sue labbra con quelle morbide del suo fidanzato. Il problema però era che Theo non c'era più. Liam aprì di nuovo gli occhi e fece appena in tempo a vederlo entrare chiudendosi la porta alle spalle.                                                                "Sul serio?" gli chiese Liam, allargando le braccia. Theo fece una cosa che lo stupì ancora di più:gli fece la linguaccia. 'Però' pensò Liam 'dovrei svegliarlo più spesso alle sei di mattina'. Liam si avvicinò alla porta e senza  nemmeno che gielo chiedesse Theo aprì la porta. 'Deve aver bevuto qualcosa questa mattina' si disse Liam.
"Siamo due bambini, lo sai?"
"Bambino a chi? Guarda che qui l'unico basso sei tu" gli rispose Theo, abbracciandolo. Si baciarono ancor con il sorriso sulle labbra e ad un tratto Liam si sentì mancare il terreno da sotto i piedi. Theo lo aveva preso di nuovo in braccio. questa volta però non lo avrebbe sbattuto fuori di casa, ma in un altro posto. Si ritrova involontariamente a sorridere contro le labbra di Theo facendo scontrare i loro denti, solo a quel pensiero.             

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