Medicine Os

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Il titolo è ispirato ad una canzone di Loredana Bertè, artista che adoro: Una sera che piove.

Una canzone dei kings of Leon si espande nella casa rimbombando forte come fosse un eco, entrando nella testa delle persone nonostante le urla e le risa.
Harry ha un drink azzurro tra le mani e ha il bisogno  fisico di levarsi la giacca  nera e stretta  che delinea il contorno delle sue ampie spalle, si guarda in giro impanicato dal sudore che si sta formando sul suo collo nonostante la sua camicia sia quasi del tutto sbottonata.
Decide di prendere un sorso dal suo drink prima di incastrare il bordo del bicchiere tra i denti e poggiarsi al muro per non perdere l'equilibrio, sospira e con difficoltà ed impaccio, come suo solito si sfila la giacca dalle maniche poggiandosela sul braccio.
Rilascia un sospiro di sollievo dato che nemmeno una goccia gli  ha sporcato il petto e  riprende il bicchiere fra le mani aggiustadosi poi i capelli, pronto ad imbattersi fra la gente.
Cammina per un po' avendo qualche conversazione con cantanti emergenti o qualcuno di sua conoscenza, intanto il dj passa ad una musica anni 80' che gli dà modo di ridere e ballare finché non vede Louise sui divanetti a qualche metro di distanza, assottiglia gli occhi e avvicinandosi la riconosce con la chioma sui toni del biondo freddo che và di trend quell'anno.
Quando la bionda  lo riconosce a sua volta, lo saluta entusiasta facendogli posto lì dove molti stanno fumando qualche sigaretta, conversando o semplicemente godendosi la musica.
Si ferma un po' con loro vedendo visi conosciuti, gente del settore fra make-up addicted e radiofonici di media importanza, vorrebbe seriamente  andare di sopra e posare la giacca che quella sera gli reca davvero fastidio ma si trattiene per un' oretta anche per piacere di Louise, inoltre sarebbe da  maleducati andarsene subito.
Una chiamata al telefono della bionda lo ridesta dal ridere per una battuta di Nick che ha iniziato ad esaltarsi appena l'ha visto.
Sente solo il nome "Lottie" e dopo pochi minuti anche l'altra biondina si presenta con i suoi enormi cerchi che gli pendolano dalle orecchie, saluta tutti ma prima che possa riprendere a parlare, il ragazzo la blocca: "Hey Lots non sei troppo piccola per stare qui?"
Chiede ironico  sempre col sorriso stampato in faccia per poi continuare col cuore un po' più frenetico, come se stesse per introdurre l'argomento per caso.
"Tuo fratello sa che sei qui?"  inizia a muovere la gamba nervosamente e beve un cicchetto preso dal tavolino per smorzare l'ansia " fai che sia qui, fai che sia qui, fai che sia qui" pensa.
"Certo Harry, se volevi proprio saperlo anche lui più tardi verrà qui, ecco perché ha acconsentito che io venissi, comunque adesso dovrebbe essere in giro con Calvin, Oli e compagnia bella poi ci raggiungerà"
La bionda alza gli occhi al cielo mentre un sorrisino ironico gli incespica la bocca.
"Volevo solo saperlo per la tua protezione personale Lots, non fraintendermi, beh adesso vado a fare un giro ciao ragazzi"
Si rivolge a tutti e allontanandosi sale al piano superiore  cercando di infilarsi in uno dei tanti bagni che non abbia una fila immensa.
Inizia a parlare con una certa modella di Victoria Secret di cui non ricorda il nome, ha capelli scuri e occhi azzurri "occhi azzurri, azzurri fottutamente azzurri" cerca di conversare molto spienseratamente nonostante il suo fascino faccia infatuare anche se dica un semplice ciao, inoltre non vuole filtrare con lei e ha davvero bisogno di andare al bagno quindi la saluta velocemente e venuto il suo turno entra chiudendosi la porta alle spalle.
Poggia la giacca ingombrante sull'enorme ripiano del lavandino, poggiandoci  anche il telefono e si abbassa i pantaloni con l'imminente bisogno di pisciare per tutto l'alcool che ha bevuto.
Cerca di essere veloce mentre rialza la zip e sciacqua il viso poi sente uno squillo al telefono ed è Niall, esce dal bagno e risponde nonostante con il volume della musica sia quasi impossibile  sentire qualcosa per intero, nel frattempo porta la giacca su una spalla tenendola con le dita adorante di anelli, atteggiandosi un po' alla Patrick Swayze in Dirty dancing.
"Hey Niaall, come mai mi chiami?"
"Hey bro sei anche tu alla festa di Ed giusto?"
"Si potremmo vederci dove sei?"
Chiede in quanto la casa sia davvero immensa.
"In realtà non ho chiamato per questo, cioè si ma magari ci vediamo più tardi, insomma volevo solo dirti che la mia teoria di ieri era giusta."
"Quale teoria Niall?"
"Louis viene, non mi sbaglio mai me l'ha confermato pochi minuti fa"
"Oh si giusto me l'ha detto anche Lottie ma giusto così non è che la sua presenza sia di effettiva importanza, sai come stanno le cose ormai."
"Certo, risparmiami le scuse"
Harry intanto entra in una delle camere "guarda roba" per posare quella  giacca e no, non avrebbe mai pensato che la veridicità di un detto fosse così struggente.
"Beh Haz perché non rispondi?"
"Niall Horan per l'amor del cielo parli del diavolo e spuntano le corna."
"CAZZO HARRY CAZZO"
La conversazione finisce lì.
Posa il telefono nella tasca posteriore dei pantaloni e si avvicina a grandi falcate  degludendo circa cinquanta volte in un minuto.
Il problema sta in un corpo fasciato da jeans neri con risvoltini, tutto il peso è poggiato su quel fianco morbido e la mano destra è a mezz'aria mentre parla con Oli avendo quell'aria da mezzo frocio che fa indurire subito Harry nei pantaloni.
Sente una risatina  che conosce a memoria, sa che dopo di essa il ragazzo in questione dirà uno "stronzo" al suo amico perché lo conosce tanto quanto la sua playlist indie sul telefono.
Tant'è che "stronzo" pronuncia il ragazzo a quello rossiccio e si questo è Louis fottuto Tomlinson pensa Harry mentre cerca di non essere pressato dalla miriade di emozioni che stanno appigliandosi al suo corpo.
Le sue mani prudono e sente le tempie sbattere "aiutami a prendere la mia medicina, è colpa tua se sono in questo stato" pensa mentre finalmente posa quella giacca e Louis finge di aver appena notato la sua presenza.
Ma Harry lo sa che il ragazzo dal ciuffo caramellato lo stava guardando sott'occhi mentre diceva ad Oli di uscire, tanto l'avrebbe raggiunto dopo.
Harry lo sa perché conosce tutto di lui, il suo carattere, il suo corpo, la sua anima  che riesce ad intravedere a volte da quegli occhi assimmetrici  e così fottutamente azzurri.
"Oiioi guarda chi c'è qui"
Louis si volta verso di lui completamente, con tutto il corpo come a dire "guardami e fammi vedere se ho ancora effetto su di te"
Harry sa che Louis è maledettamente insicuro ma sa anche che è persuasivo soprattutto con lui, in quanto i loro corpi sono molto confidenziali.
"Beh sarebbe strano se guardasassi me stesso"
Harry risponde sentendosi uno stupido esattamente due secondi dopo averlo detto, Il moro si morde il labbro aggrottando le sopracciglia nella sua solita espressione del cazzo ( Che fa impazzire il minore ogni volta)
Infine gli scoppia a ridere in faccia "Sei sempre il solito, questa tua ironia dovrebbe far ridere? È solo esilarante credimi"
"Beh vorrei crederci ma hai appena riso quindi è un po' contrastante non credi?"
"Ridevo solo per l'assurdità della domanda retorica"
Alza gli occhi al cielo  prima che entrambi scoppino a ridere.
"Siamo proprio due idioti" dice infine il basso ed Harry sa che non si sta riferendo solo a quella situazione.
"Si, ehm io avrei sete penso che andrò a bere qualcosa"
"Sai cosa ci vorrebbe? Un bel bicchiere di tequila sisi"
"Certo si sarebbe l'ideale"
"Okay quindi tequila sale e limone sia"
E scendono al piano inferiore,
bevono leccando ognuno dal proprio palmo il sale poi facendo il resto con la tequila e il limone.
Harry ha un desiderio che si espande per tutto il suo corpo : leccare il sale dalle clavicole di Louis, seplicemente quello del sapore della sua carne, la sua  pelle peccaminosa.
Si sente un affamato, un lussurioso, un imbecille incapace di tenere un rapporto amichevole, già chi sà come hanno parlato dopo mesi in cui si sono visti solo per lavoro, senza l'aiuto degli altri ragazzi non avrebbero nemmeno approcciato quel poco.
Ma Harry se ne va lasciando Louis nella cucina con un suo amico mentre parlano, il suo viso deluso gli rimane in mente per tutta la notte.
Balla con ragazzi e ragazze per tanto tempo, nonostante quella canzone di George Michael gli faccia pensare costantemente a lui e alla sua barba  sciatta che ama anche se gli graffia sempre il pube e il ventre.
Pensa a quanto sia dimagrito e alla sua andatura incerta, a quello sguardo a tratti perso e a tratti brillante e  si ubriaca per non pensarci e per rimuovere un po' di quella fottuta voglia di Louis.
Verso le quattro del mattino lascia la festa distrutto, ubriaco e mezzo fatto, ha le vertigini  ma dopo aver vomitato riesce a guidare fino casa sua che non dista molto da quel quartiere.
Entra nella villa e si sente estremamente solo in quello spazio enorme, era meglio quando condivideva quella modesta casa con Louis, si ripete ogni volta.
Il ragazzo gli ritorna in mente come un lampo e lo contatta inviandogli un messaggio improvviso: "Dove sei andato prima di dare alla festa?   Dopo a rifesteggiare in qualche locale? Rispondi.
Ti aspetterà o sei solo stanotte?
Ps: mi manchi terribilmente xxx"
Invia e se ne pente e nonostante  sia stanco và a farsi una doccia fredda, si appisola per dieci minuti  ma il suono del citofono lo sveglia.
"Chi cazzo è a quest'ora, diamine."
Esce senza nemmeno asciugarsi, con l'accappatoio che gli avvolge il corpo e  le sue gambe quasi cedono quando dalle telecamere vede lui.
Scende perché nonostante quello non dovrebbe essere giusto, gli piace quella situazione, apre la porta e i loro occhi si incontrano sul portico di casa sua.
"Che fai qui?"
Trascina le parole mentre il venticello notturno lo fa rabbrividire.
" ho portato le chips"
"A quest'ora? Non fa bene mangiare carboidrati ad un certo orario"
"Andiamo Harry sei appena venuto da una festa in cui hai ucciso il tuo stomaco con alcool e chissa cosa poi fai il  polemico per delle cazzo di patatine? Credevo di essere gentile diamine che stupido che sono."
"Su questo hai ragione ma calmati e dimmi il vero motivo per cui se qui."
"Credevo di mancarti terribilmente ma evidentemente non mi vuoi qui quindi scusa vado" si gira e fa per andarsene quando Harry lo ferma.
" Entra  e non dire cazzate"
Lo spinge   a se e chiude la porta.
Più tardi si trovano davanti al camino mangiando le patatine.
" Quindi   hai cercato di deviare le mie domande corrompendomi con delle patatine? Bravo tommo migliori sepre di più, complimenti."
Louis si gira e scuote la testa "pensavo che la mia presenza potesse risponderti di persona implicitamente, inoltre anche io non ho mai ricevuto risposte da te."
" Oh scusami signor mi girano le palle a periodi alterni, sono impegnato con una ragazza da non so quanti anni, Harry non mi cercare più."
"Ah guarda un po' chi parla colui che conversa con me solo quando ha voglia di scopare, vaffanculo davvero."
" Cosa vorresti dire Louis, sai benissimo le cose come stanno il nostro rapporto è questo, anche tu fino a prova contraria fai così non comportarti come se io non ti avessi mai amato!"
"Certo mi amavi anche mentre incontravi qualche ragazza o ragazzo che ovviamente ti sembravano quelli giusti senza degnarmi più di un minimo sguardo? Fai sempre così e non te ne rendi conto."
Il più basso lo spinge e  raccoglie le sue cose intenzionato ad andarsene.
" Non puoi incolparmi di questo, se la nostra storia non è durata e mi consolo in altre storie, anche tu lo fai e ci sono sempre periodi in cui ci allontaniamo non è colpa mia."
"Certo ma noi ritorniamo sempre ed invece adesso vedo tutto a rotoli e non riesco a percepirti più, sei cambiato, sei diverso io non ti capisco."
" Siamo cresciuti, siamo diversi è vero ma io vedo ancora il fantasma di noi due ragazzini che si donavano così tanto Lou."
Harry si avvicina e intreccia la mano con la sua.
"Vorrei dimenticarmi di te ma io non posso, non capisci quanto ti desideri, quanto siamo collegati nonostante la distanza, nonostante tutto. Dici di non percepirmi ma non è vero, posso prendermi anche del tempo per la mia vita magari per riflettere ma io tornerò sempre da te."
Il Moro si blocca, una lacrima gli bagna viso, l'altro si cala a baciarla poi passa al suo naso ed infine assapora la sua bocca, le loro mani cercano i corpi così come le lingue si sfiorano e le loro bocche si mordono rudemente.
L'accappatoio di Harry cade in terra così come i vestiti  e le scarpe di Louis, Harry se lo trascina per le scale tenendolo con le braccia, portandolo con le sue mani che gli circondano le cosce poco sotto dei glutei....
" hai perso molto peso Lou, cosa succede?"
" Non è questo il momento di parlarne, non ti piaccio così?"
Chiede incerto e dopo sente solo le labbra di Harry a vagare sul suo ventre, gli lecca avidamente l'ombelico trascinando la lingua sino al fianco e nel frattempo gli stringe la coscia con le mani.
Il letto è ancora troppo immacolato e Louis ribalta le posizioni calandosi su di lui, gli morde il pube " Non ho tolto la barba" ghigna dando piccoli bacini in quell'area erogena.
"Ti graffierò tutto piccolo Harold o dovrei dire grande Harold" abbassa lo sguardo sulla sua intimità come se si  stesse rivolgendo ad essa.
Harry freme prima che Louis avvolga la sua virilità nel suo caldo antro e inizi a saggiarla peccaminosamente.
Il minore gli strattona i capelli e lo avvisa sentendo l'adrenalina scorrergli nelle vene.
"Svuota la tua bocca baby" dice mentre l'altro ingoia il suo seme, poi Harry raccoglie con  la punta delle dita i rimasugli  e le porta alla sottile e gonfia bocca dell'altro che caccia la lingua sembrando una fugace lucertolina mentre lecca il seme e succhia.
Mentre prende i preservativi dal cassetto, ridono frenetici e vogliosi di sesso ma il più giovane  la smette e inizia a prepararlo, toccandosi   a sua volta, mettendo l'involucro di lattice sistemadosi poi  con la schiena sulla spalliera del letto e le braccia dietro la testa.
"P-penso proprio che ti cavalcherò stasera amore"
Louis si mette  a cavalcioni su di lui e gli posa un bacio sulla fronte mentre ondeggia i suoi fianchi.
" Oh si pensi proprio bene" l'altro cozza  i suoi fianchi mentre il cuore gli batte fortissimo, agognavano quel momento ed Harry entra in Louis  che issandosi sul suo cazzo si riempie di lui.
Rilasciano grandi sospiri e gemiti e facendo scontrare le loro labbra pigramente pensano che non sia l'orgasmo il momento di estrema completezza, bensì quando i loro corpi si fondono.
Il basso inizia a muoversi dapprima lentamente dondolandosi e stuzzicando l'amante, poi inizia a muoversi veloce e frenetico saltellando quasi, mente la sua testa è calata all'indietro dal piacere e loro sono così stretti, vicini ed uniti da dare perfino frizione al cazzo ricurvo di Louis quado si muove. Harry assapora il suo pomo d'Adamo passando poi alle clavicole, leccando  quella pelle salata come tanto desiderava,
raggiunge l'apice mentre lo fa  e prima che possano addormentarsi, scosta di peso Louis  per portarlo all'altezza del suo viso e prendersi la sua medicina, facendo venire il ragazzo a sua volta nella sua bocca.
Prima di addormentarsi non riesce a smetteremo pensare al corpo sinuoso del rude ragazzo mentre lo penetrava con le dita, ai suoi denti che ha tastato con la punta di queste prima di aprirgli la bocca e baciarlo con trasporto lasciando che la  sua lingua gli portasse via un po' dell' amaro nella gola e della malinconia ed infine ai suoi meravigliosi occhi.
Harry è consapevole che non si può navigare in un rapporto basato di incertezze ma loro lo fanno, navigando semplicemente l'uno negli occhi dell'altro imperterriti....
Quando il mattino seguente si sveglia è solo e non sente il solito calore sulla schiena dato che quando dormono insieme Louis lo abbraccia sempre da dietro, si alza spaesato ed entra in bagno sciacquandosi il viso ma tornando in stanza nota che tutto è pulito: non c'è più traccia del preservativo e pensandoci nemmeno del seme sul suo addome.
Chiama il nome di Louis un paio di volte prima di capire di essere solo e si sdraia con la faccia soffocata nel cuscino, frustrato più che mai, l'unica cosa che può fare per avere un po' di appagamento è toccarsi e giocare pigramente un po' con il suo corpo.
"È impossibile che io abbia solo sognato di come lui..."
Sporca quel letto col suo seme e si pulisce con le lenzuola, lacrime scorrono imperterrite sul suo viso e vorrebbe solo urlare ma si alza e ingoia un bicchiere di whiskey che gli brucia la gola.
Continua  a bere mentre scende al piano inferiore per mangiare qualcosa, quando butta la scatola dei cereali nota nel cassonetto il contenitore delle chips e inizia a ridere.
"Brutto bastardo"
"Ti amo nonostante tutto"
Non invia.

Non sappiamo restare ma sentiamo le cose~Larry Stylinson OsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora