E scrivi, perché in qualche modo,
prima o poi, al pettine arriva il nodo,
e la testa ti scoppia, il mondo grida,
nessuno di te si fida.Tranne me, guerriero dalla
armatura scintillante,
e tu, libero come una farfalla,
ti guardo negli occhi; chi è che è l'adorante?Passa in rassegna e il gesto mi aggrada
facciamo parte di una fiaba
dal finale incerto,
perché io e te,
in mare aperto non possiamo morire;
urli, perché nella vita hai avuto solo
rimpianti, le tue dita a comporre un assolo,
ed io ad ascoltarti, come il guerriero
e tu la farfalla, la più opaca di tutte,
dalle ali distrutte,
voli lontana nei sogni; ma adesso
sulle mie gambe, piangi
perché non sei più lo stesso,
e davanti allo specchio, ti chiedi
"chi sei tu?"
Hai dato una vita ai fuori su cui ti poggiasti,
e la vita tua che invece lasciasti,
ti manca?E qui su questa spiaggia,
al chiarore di Luna, mi parli?
Odo le tue dolci parole
venire a galla al sorgere del Sole.
La notte è finita, mio giovane avventuriero:
la pioggia ha annaffiato le tue ortensie,
esprimi un desiderio,
così lontano dal voluto,
un triste velo sul tuo volto è caduto.
Sogna, almeno una volta, perché questi
sono sogni per far fiorire vasi con piccoli gesti.