[Capitolo 55]: Nessun altro

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"Katsuki? Katsukiiii, presta attenzione" colpisti leggermente il suo braccio, svegliandolo dalla qualsiasi trance in cui fosse caduto.

"Che cazzo, (T/n), sto prestando attenzione" ringhiò, massaggiandosi la spalla.

"Oh, davvero? Allora a quale domanda eravamo arrivati, intelligentone?" ridacchiasti.

Katsuki schioccò la lingua e si spostò nervosamente, ticchettando ripetutamente la sua penna sul tuo tavolino basso.

"A quella stupida".

"Che cosa? Ho bisogno che tu sia un po' più specifico".

"FOTTITI, TUTTE QUESTE DOMANDE SONO STUPIDE! NON È COLPA MIA SE NON RIESCO A DISTINGUERLE!"

Ridacchiasti dolcemente e ti trascinasti sul pavimento, accanto a lui. Sporgendoti, gli lasciasti un dolce bacio sulla guancia. Katsuki cercò di fare del suo meglio per far finta che non gli fosse importato nulla, nonostante si fosse chiaramente agitato.

"Sai una cosa? Fanculo alla matematica, preferisco studiare anatomia" ghignò Katsuki, girandosi velocemente per avvolgere le braccia attorno a te e per spingerti sul pavimento. Il suo viso atterrò proprio in mezzo ai tuoi seni e strofinò giocosamente il suo naso fra di essi.

Ridendo caldamente, facesti scorrere le tue dita fra i suoi capelli biondo cenere in modo confortante.

"Allora, che parte è quella?" domandasti.

"Tette" mormorò contro il tuo petto, strofinando ancora il suo naso contro di te.

"Pfffttt, non usi nemmeno il termine scientifico? Beh, immagino che i porcospini non siano proprio i migliori in anatomia..."

"Non chiamarmi così. Ti uccido" ringhiò Katsuki, sollevando il viso dal tuo petto.

"Sì, sì, certo che lo farai~" rispondesti sfacciatamente, facendogli assottigliare gli occhi in irritazione.

"Tu, piccola-"

"Hmmm~?"

"GIURO CHE TI-"

"Sììì~?"

"GAH! MI FAI DIVENTARE FOTTUTAMENTE PAZZO, LO SAI?!"

"Però mi ami lo stesso~" la spavalderia del tuo sorriso venne sostituita dalla dolcezza.

Katsuki poté sentire le sue guance riscaldarsi alla tua frase, il tuo sorriso lo colpì nel cuore.

"CERTO CHE NO, IDIOTA!"

"Ti amo anch'io, Katsuki".

- - -

Gli occhi del ragazzo si aprirono gentilmente. Katsuki si alzò a sedere, guardando in basso accanto a lui per notare lo spazio vuoto.

"Era solo un sogno... dannazione..."

Si sistemò in modo che le sue gambe rimanessero a penzoloni sul lato del letto, entrando in contatto con il legno freddo. Il suo viso si sotterrò nelle sue mani ed i suoi gomiti rimasero appoggiati sulle sue ginocchia.

"Dannazione a tutto..."

Erano passate due settimane dalla tua scomparsa. Tutta la classe era scossa per la tua assenza, ma nessuno era più toccato di Katsuki. Ai compagni si era presentato risoluto come sempre. Ma la passione delle sue azioni si stava riducendo sempre più. Parlava meno, rideva meno, urlava meno. Alcuni videro ciò positivamente, ma l'intera classe 1-A rimase inquietata dal suo improvviso cambio di atteggiamento. Metteva quasi a disagio, ma nessuno se la sentiva di farglielo notare. Il suo dolore era evidente.

"Katsuki? Tutto bene lì dentro?" Mitsuki battè le sue nocche contro la porta della camera di suo figlio con Masaru accanto a lei, le sopracciglia corrugate per la preoccupazione.

"Sto bene... vai via..."

La porta di aprì. Chiaramente Mitsuki non gli credette.

Ascolta Katsuki, puoi parlare con noi... siamo i tuoi genitori, voglio che tu venga da noi quando sei tris-"

"STAI ZITTA!" sbottò Katsuki con voce disperata ed il corpo tremante "LEI TORNERÀ DA ME, IO LO SO, DANNAZIONE!"

Si stava rompendo psicologicamente.

"Tu e tutti gli altri... PARLATE TUTTI COME SE NON DOVESSI VEDERLA MAI PIÙ!"

"Katsu..."

"NO! NON GUARDARMI CON QUEGLI OCCHI! QUEI FOTTUTI OCCHI CHE DICONO 'MI DISPIACE PER LA TUA PERDITA'...!"

Il suo respiro divenne affannoso e le lacrime iniziarono a rigargli le guance.

"LEI NON È UNA TRADITRICE! NON È MORTA! È SOLO...!"

Katsuki cedette, cadendo sulle sue ginocchia. Si coprì il volto con il retro del suo braccio.

"Lei si è solo... persa..."

Mitsuki e Masaru rimasero fermi in silenzio per un momento, prima di guardarsi a vicenda. Lentamente, si fecero strada all'interno della stanza buia, con le braccia tese pronte ad abbracciare loro figlio.

"Katsuki, ti crediamo. Davvero".

La voce di Mitsuki era rassicurante. Strinse con le braccia il ragazzo impanicato.

"Sappiamo che (T/n) non è una traditrice. Qualsiasi cosa stia facendo, sono sicuro che abbia le sue ragioni" aggiunse Masaru.

Anche se non rispose, Katsuki si sentì confortato abbastanza da calmarsi. Si staccò da loro e si alzò un'altra volta, asciugandosi le ultime lacrime con il suo braccio.

"Le ha. La conosco meglio di chiunque al-"

Katsuki si fermò, sembrava perso nei suoi pensieri. Ci fu un'improvvisa luce nei suoi occhi.

Qualcosa scattò.

I suoi genitori inclinarono le teste, confusi.
E poi, lui uscì velocemente dalla porta.

"C-cosa?! Katsuki, dove stai andando?!"

"SCUOLA!"

"Non ti sei ancora tolto i pantaloni della tuta, idiota!" urlò Mitsuki.

Sentì Katsuki ringhiare, prima che egli rientrasse e si cambiasse i vestiti.

-A Scuola-

"Se stai per farmi domande riguardanti la ricerca di (T/n), ti ho già detto che non ho la giurisdizione per fornire questi dettagli, Bakugou" sospirò Aizawa.

"Questa volta non sono qui per quello. Ho bisogno di dettagli su qualcun'altro".

- - -

"Ragazza Fluttuante, Deku, incontriamoci al Ground Beta alle 20:00 di questa sera. Portate Ghiacciolo Caldo con voi" l'improvvisa richiesta di Katsuki sorprese entrambi.

"Eh? Kacchan? Che cosa stai-"

"Non fare domande, cazzo, semplicemente incontriamoci lì e non dirlo a nessun altro."

Vow [Bakugou Katsuki x Reader] TRADOTTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora