Parte 3: Spica

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Mi rapí talmente nel profondo la lettura di quel libro che a stento avevo percepito i cambiamenti avvenuti nel mio corpo.
Uscii dalla stanza e cercai ardentemente un angolo dove poter trovare il riflesso di Spica, li e solo li avrei visto la veritá su ció che mi stava accadendo. Vidi mia madre ancora in lacrime, non avevo tempo di pensare anche a lei ora, corsi furiosamente che quasi mi scontrai con mio padre, incrociai il suo sguardo, sembrava non riconoscermi. Mentre correvo mi sentivo diversa, piú alta, piú forte, com'era possibile tutto ció?
Trovai al terzo piano un bagliore fuoriuscire da una smussatura della porta, mi avvicinai ed inginocchiandomi chiesi alla luce ció che volessi vedere, indietreggiai di tre passi, misi tre dita sulle labbra e chiudendo gli occhi riespressi il mio desiderio, ci volle solo qualche secondo ed una figura a me irriconoscibile prese vita davanti a me. Sorpresa iniziai a toccarmi il volto, in poche ore i miei lineamenti erano cambiati, erano piú freddi, squadrati, i miei occhi si erano tramutati in ghiaccio puro, i miei capelli cosí lunghi presero il colore del fuoco, sembravano ardere ad ogni mio respiro. Ero piú alta, piú magra, piú forte. Mi tolsi la veste bianca, notai che anche il mio seno era mutato, era sinuoso e candido, leggermente rivolto cerso l'alto, cer ai di toccarlo, era cosí diverao che per un secondo credetti non fosse il mio. Percorsi con la mano ogni angolo del mio corpo, volevo tastare ogni cambiamento, ogni sfumatura e farla mia. Nida mi diressi in camera, i folti capelli mi scivolavano sulla schiena, il mio corpo ora sembrava una candida melodia di neve su cui arde un fuoco estremo. Vidi sul mio letto un'armatura e dei nuovi gioielli per i capelli, ne fui attratta.
Quando allungai la mano per prenderli una fitta lancinante mi attraversó il vetre, mi accasciai a terra, potevo vedere la mia pelle incidersi a sangue "Porrima" rilessi la parola piú volte, mi alzai, vestii, corsi a prendere il libro delle Rune antiche. Porrima era la stella piú vicina alla mia. Capii tutto in un istante. Salutai mia madre, guardai mio padre infondendogli sicurezza e me ne andai.

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