Prologo

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Ecco, potrei raccontarti la storia. La mia storia, quella che mi ha portato fin qui. Certo è una lunga storia, e dovrei partire dal principio. Potresti anche prendermi per matto. Ma la notte è ancora lunga, dobbiamo restare svegli a badare al fuoco ed a guardarci le spalle.

Spero che possa farti capire perché sono arrivato fin qui, e cosa sto cercando.

Forse non lo sai, ma siamo nell'anno 4097. Non sono certo che in questo nuovo mondo teniate ancora conto degli anni che passano. Ti assicuro però che è molto utile ricordare il passato, ti aiuta a non commettere due volte gli stessi errori. Io, però, non vengo da quest'epoca. Sono nato nel settembre dell'anno 2069, in una fresca mattina di fine estate. No, non ho oltre 2000 anni, in un certo qual modo ho viaggiato nel tempo. In realtà la spiegazione è molto meno pittoresca e molto più noiosa di questa, ma lasciami godere questi piccoli sfizi.

Perché tu capisca, dobbiamo tornare all'inizio di questa storia, esattamente 2000 anni fa.

Mi trovavo nella capitale, Corintia, in quello che un tempo era il più sfarzoso dei palazzi del mio tempo. Un simbolo della mia società, sfarzo e apparenza in totale declino e abbandono. Ero stato convocato in quanto membro del consiglio armato d'elite. In poche parole le guardie del corpo scelte dei senatori, addestrate sin dalla tenera età a lottare bene e pensare veloce.

Circa trecento persone erano riunite assieme in un'ampia stanza circolare, l'ala congressi del senato. Al centro della stanza presiedeva una anziana e minuta donna dall'aria severa e grave.

Ricordo il sordo e cupo clamore di un ennesimo tuono echeggiare in lontananza. Poi il pavimento dell'ala congressi tremare, scuotendo le fondamenta del senato. Alcuni pezzi di calce e polvere staccarsi dall soffitto e picchettare per terra.

- La tempesta si avvicina, quest'ultimo deve aver colpito terra a meno di cinquanta kilometri da qui - la voce della senatrice Nitala cercava di mantere un fittizio tono piatto, ma traspariva con evidenza note di panico. Il silenzio regnò per una manciata di secondi. Poi Nitala tornò a parlare: - La fine del nostro pianeta così come lo conosciamo è giunta. Lottiamo contro forze più grandi di noi da anni oramai, e la scienza è abbastanza progredita da poter assicurare che non sopravvivremo ad un altro temporale. E' finita -

Prima di proseguire, sarà bene che chiarisca alcuni concetti.

La senatrice Nitala era la portavoce dell'unico organo decisionale, il senato, rimasto in carica a Collipsia, la mia regione. Potrei sembrarti di parte, ma posso assicurarti che Collipsia era senza dubbio il miglior posto dove vivere dell'intero pianeta, nel 2097. Sarà stato perché si è dichiarata neutrale durante la quarta grande guerra, sarà perché il suo continente è un'isola protetta da migliaia di kilometri di oceano. Fatto sta che era uno degli ultimi angoli del pianeta a subire l'ira funesta di madre natura. Ira che l'uomo si è ampiamente meritato.

Il pianeta terra era quanto di più bello si possa immaginare. Specie di piante e fiori di tutti i colori, animali di ogni sorta di razza abitavano il mondo emerso, ed il mare pullulava di esseri di qualsisi forma, colore, dimensione. Il cielo era azzurro, limpido. Ed i temporali... I temporali erano acqua, vento, qualche fulmine qua e là. E si verificavano abbastanza di rado, a seconda delle zone.

Tutto intorno all'uomo era fonte di sostentamento. Ma questo non è mai bastato. Abbiamo chiesto di più. Abbiamo sfruttato ogni risorsa che il pianeta ci offriva in maniera sconsiderata, abbiamo consumato, abbiamo distrutto, bruciato, costruito, abbattuto. Finché, lentamente, le risorse sono terminate. Lì sono iniziate le guerre.

La prima grande guerra fu per il petrolio, allora la maggiore fonte di energia. I morti furono milioni, l'intera terra venne scossa dallo scatenarsi delle peggiori invenzioni belliche di tutto il mondo. Alla fine del conflitto, quasi non esistevano nazioni. Esistevano solo fazioni disposte a tutto per avere una fetta di energia, e quindi potere. I popoli intelligenti cessarono ogni sorta di ostilità, abbandonarono le loro terre e cercarono un luogo dove fondare una civiltà pacifica.

Poi venne il gas naturale. La seconda grande guerra sterminò più di metà della popolazione mondiale. Si smise di contare quante specie si estinsero nel giro di pochi mesi. A quel punto, rimanevano in guerra due sole fazioni, Blue e Red. Il resto del mondo iniziava però ad essere interamente contaminato. Al mio tempo, le guerre si combattevano con armi batteriologiche, virus letali, bombe silenziose ed invisibili in grado non solo di radere al suolo una nazione intera ma di renderla inabitabile per secoli.

La terza guerra fu senz'altro la peggiore. Blue e Red si contesero l'ultima risorsa rimasta nonché la più preziosa: l'acqua. Nessuna delle due fazioni era intenzionata a cedere la sua parte, fu lì che venne fuori il lato peggiore dell'uomo. In contemporanea, le due fazioni capirono di non aver modo di vincere sull'altra in maniera diretta. Perciò, si dissero, se l'acqua non può essere mia allora non dovrà essere di nessuno. Ciascuno pensò che togliendo la fonte di vita al proprio nemico avrebbe vinto la guerra. La conseguenza fu catastrofica per tutti quanti: gli ultimi giacimenti di oro blu vennero distrutti o contaminati. La natura iniziò a ribellarsi.

La quarta guerra era ancora in pieno corso mentre vivevo il mio ultimo giorno nel 2097. Si combatteva per la terra e per l'aria, sebbene il pericolo maggiore oramai non era più l'uomo. Difatti, senza energia, non c'erano più armi, non c'erano più abbastanza uomini, ma soprattutto non c'era più un mondo per cui combattere. Il vero nemico per la sopravvivenza era diventato il pianeta stesso. Questo aveva reagito veementemente alla follia dell'uomo.

Lungo tutta la crosta terrestre nascevano nuovi vulcani, praticamente ogni giorno, preceduti e seguiti da violente scosse di terremoto. L'aria all'aperto era praticamente irrespirabile, tempeste di vento e maremoti distruggevano ogni rifugio. E poi iniziarono i temporali. I temporali così come li conosciamo oggi.

Tempeste di fulmini dal raggio di svariati kilometri, pioggia acida in grado di perforare il metallo, tornado elettromagnetici e radioattivi in grado di spazzare via intere città in pochissimi minuti. I temporali erano come i cavalieri dell'apocalisse di madre natura. Implacabili, inarrestabili giustizieri del genere umano.

Per alcuni anni, le fazioni sopravvissute alle guerre cercarono di resistere alla fine del mondo. Coloro che erano rimasti fuori dal conflitto avevano studiato e lavorato piani per tenere la gente in salvo il più a lungo possibile. Canali sotterranei, piani di evacuazione immediata, barriere protettive. Ma tutti sapevano che non sarebbe mai stato abbastanza.

Collipsia, come le altre fazioni, era destinata a scomparire. Ma non rassegnata. Questo ci riporta alla nostra storia, alla senatrice Nitala, ed al senato riunito.

- Nel giro di pochi anni - riprese a parlare - l'umanità intera scomparirà dal pianeta. E' il corso inevitabile degli eventi, e non possiamo impedirlo. Eppure, i nostri scienziati hanno elaborato una speranza di salvezza. Permettetemi di presentarvi il dottor Sawib -

Un uomo molto alto, corpulento, dai movimenti impacciati e la schiena curva si alzò dalla prima fila di banchi e si diresse verso il centro della sala. Si poteva dir tutto su quell'uomo, meno che sembrasse uno scienzato. Aveva un lungo e storto naso aquilino, folti ed incolti capelli ricci color pece, carnagione olivastra e sguardo torvo. Sembava un vecchio pugile ormai in pensione.

...To be continued...

CollipsiaWhere stories live. Discover now