15:07
30 ottobre 2006
Shadeland, IndianaTrasportare della droga da Shadeland in New Jersey non era per nulla semplice, avevamo deciso di comprare tre piccoli furgoncini, quelli bianchi ed anonimi.
Avevamo modificato i furgoni in modo da poter nascondere facilmente la droga tra il telaio e il rivestimento, quando il furgone veniva aperto si vedeva solo una Harley un po' vecchia, una copertura eccellente.
I tre furgoni erano affiancati da i nostri uomini e guidati ovviamente da un membro , partivano tutti in orari differenti per non destare sospetti.
Decisi di andare con Ronnie, Timothy ed Harry, volevo rendere partecipi pure le reclute ma qualcosa andò storto.
Ero dietro il furgone, mi guardavo intorno per essere sicura che tutto procedesse normalmente ma qualcuno iniziò a sparare.
Rimasi dietro al furgone, cercai una moto, un membro di qualche gang ma c'erano solo auto, poi qualcosa colpì il mio fianco sinistro ed iniziai a perdere molto sangue.
Un fottuto proiettile.
Cercai di mantenere la calma, i ragazzi stavano procedendo, ero sicura che fossero preoccupati.
Il mio telefono iniziò a squillare ma non risposi ero troppo impegnata a fare pressione sulla ferita e a guidare con una mano sola a più di cento chilometri orari, era un suicidio, non avevo altra scelta.
Vidi Ronnie rallentare e affiancarsi alla mia moto.
-Nancy, che succede?!- Urlò Ronnie vedendo la scia di sangue che stavo lasciando sull'asfalto.
-Continua a guidare, alla prima area di servizio ci fermiamo così sistemo tutto.- Sembrava voler replicare ma non lo fece, ritornò alla sua postazione.
Perdevo troppo sangue, la mia vista era un po' appannata, la mia testa era leggera come un palloncino.
Mancavano cinquecento metri all'area di servizio.
Il freddo iniziava ad infastidirmi.
Quando ci fermammo per poco non crollai a terra, presi la bandana di Timothy (ne portava sempre una legata intorno al polso) e con questa feci pressione sulla ferita.
-Mi servoso delle pinzette, disinfettante, ago, filo, garze e qualcosa che tenga ferme quest'ultime, anche un antibiotico.- Timothy e Ronnie corsero dentro, invece Harry era saltato giù dal furgone dopo aver controllato che nessuno ci seguisse.
-Ho chiamato John, ha detto di aspettare qui, Jacks sta per tornare dal New Jersey e verrà a prenderti.- Non potei fare a meno di rimproverarlo.
-John non è il capo di questa missione. Sistemerò il taglio e continuerò a guidare ma prima di questo chiamerò Ice per informarlo dell'imprevisto. Che si fotta John.- I ragazzi tornarono con tutto l'occorrente.
Mi spostai nel retro del negozio per pulire la ferita.
Con un accendino iniziai a sterilizzare ogni cosa, impiegai più di quaranta minuti per togliere il proiettile e persi un sacco di sangue.
-Tieni, abbiamo preso questo.- Ronnie mi porse una bottiglia di Whiskey, ne tragurgitai un po' per cercare di stordire il dolore, iniziai a dare i punti, la parte peggiore era finita.
Alla fine dell'operazione i ragazzi mi porsero ogni genere di cibo spazzatura, avevo bisogno di mangiare se volevo guidare.
Di Jacks non c'era ancora alcuna traccia così partimmo.
Durante il viaggio bevvi metà bottiglia di antibiotico e ogni tanto scartavo una barretta di cioccolato.
Il mio nuovo e maledetto telefono riprese a suonare ed io continuai ad ignorarlo.
Giunti a destinazione tirai un sospiro di sollievo, Ice seguito da altri uomini venne subito da me.
-Grazie infinite Morrow, qui ci sono i soldi per il club.- Mi porse una busta piena zeppa di soldi.
-Hai rischiato molto, nonostante la ferita del proiettile sei venuta personalmente fin qui, ho deciso di aiutarti anche se hai ucciso il mio vecchio capo. Brook è un medico, il nostro medico, ti farà una trasfusione di sangue e ti cucirà per bene il taglio. Puoi restare per la notte - Non potei fare a meno di sorridere.
Finalmente riposo.
Che dire, non mi dispiaceva stare nella villa dei Manson, era un posto niente male e poi avevano un medico.
Brook, un ragazzo giovane e carino, ordinò ad un altro ragazzo di prendere una barella, ne fui grata, non riuscivo più a camminare.
Le reclute erano spaesate ma non potevo più perdere altro tempo, avevo bisogno di una trasfusione e di un buon letto.19:15
30 ottobre 2006
New JerseyMi svegliai all'improvviso ed afferrai la pistola che avevo messo sotto il cuscino, mi guardai intorno ma non c'era nessuno, mi ero semplicemente svegliata.
Almeno così credevo.
Mi girai sul fianco destro per prendere il telefono dal comodino e senti mì un orribile fitta al fianco sinistro, i punti tiravano e bruciavano.
Guardai le chiamate perse che precedentemente avevo ignorato.
Quattro chiamate erano di mia madre e sette erano di John.
La prima persona che chiamai fu John, dopo neanche uno squillo rispose.
-Dove diamine ti eri cacciata, Jacks vi ha cercati in lungo e in largo. Sono ancora il tuo capo, non te lo scordare Nancy.- Alzai gli occhi al cielo.
-Ho portato a termine il mio compito, non ho chiesto l'aiuto di nessuno, Harry ha cercato di aiutare chiamando te. Me ne sbatto se sei il mio capo, io rischio il culo e tutto quello che sento ora in sottofondo è una donna che ride e che sta guardando un cazzo di film con te.- Avevo sentito la donna chiamarlo per nome, avevo sentito la voce di Anthony Hopkins e le risate di lei.
Sì, provavo odio, rancore, invidia e forse anche un pizzico di gelosia.
Lui non mi amava, io non lo amavo, non avevo il diritto di arrabbiarmi.
Per l'ennesima volta mi ero sbagliata.
-Non sei l'unica che può condurre due vite.- Prima che potessi solo dire una sillaba chiuse la chiamata.
Decisi di non richiamare mia madre ma solo di inviarle uno stupido messaggio di scuse.
Scendendo dal letto mi sforzai di non frignare per il dolore.
Presi dei vestiti puliti dal mio zaino, (portavo sempre un cambio) ed infiali gli abiti sporchi sempre nello zaino, poi afferrai la giacca di pelle del club e la indossai.
Quando aprì la porta della camera vidi che nel corridoio su di un divanetto di pelle c'era seduto Brook.
-Nancy, dovresti riposare ancora un po', i punti faranno ancora male.- Annuì, non riuscivo a dire altro, ero incazzata nera.
-Ti offro un bicchiere di Whiskey, quello si che fa passare il dolore.- Abbozzai un sorriso e lo seguì.
Una delle tante stanze delle ville era un bar, un bellissimo bar con un vero barista.
Brook ordinò per me.
-I miei amici come stanno?- Chiesi mentre afferravo il bicchiere di cristallo.
-Sono nel giardino, parlano con alcuni membri.- Alzò le spalle.
-Non sai molto vero? E non sei qui da tanto tempo.- Sorrise di nuovo, era un sorriso dolce di un giovane ragazzo quasi innocente.
-So solo quello che serve e la storia del club, loro non chiedono e io non chiedo, sono qui da sei mesi e ancora mi perdo in questo posto gigante.- Il nostro club comparato al loro era insignificante, questo perché il nostro Charter molti anni fa fu un minuscolo punto di ritrovo, la vera sede si trovava da tutt'altra parte.
-Tu sei una ragazza e anche molto giovane, è strano.- Alzai le spalle e finì di bere il mio drink.
Mi alzai e con un cenno della testa salutai il medico, iniziai a vagare per la villa in cerca di una scala che mi portasse al piano infieriore, trovai di meglio, un ascensore.
Una volta arrivata al pian terreno mi diressi verso il giardino, sentivo la voce di Ronnie e di Harry.
Mentre camminavo qualcuno toccò la mia spalla ed istintivamente estrassi la pistola e la puntai contro il soggetto.
-Merda, Nancy, sempre con questa maledetta pistola - Jacks era davanti a me e rideva, lo facevo ridere sempre quando reagivo così.
Abbassai l'arma.
-Hai fatto arrabbiare John, di nuovo.- Sbuffai. -Jacks, se non la smetti di nominarlo ti sparo.- Mi cinse le spalle con un braccio e mi disse di camminare.
-Tua madre ha scoperto che non vai più all'università, le cose si mettono male, potrebbe scoprire tutto e...- Mi fermai.
-Si metterebbe male per il club? E perché mai? Sono adulta, non sa nulla sul club.- Jacks si morse il labbro inferiore.
-Cosa sa lei in più di me?- Non rispose ovviamente.
Ero quasi sicura che la sparatoria avvenuta in autostrada non era legata alla droga ma a me.
Qualcuno mi voleva morta, c'era qualcosa che non sapevo , qualcos che mi sfuggiva.
Dovevo trovare qualcuno disposto a parlare, un ex membro o qualcuno di Woodville.
Non chiesi altro, dovevo solo elaborare un piano, un lunghissimo piano.
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Angels Of Mercy - Double Life (Sospesa)
General FictionRiuscireste a gestire due vite? Nancy Morrow è una ragazza di diciannove anni, da due anni conduce una doppia vita. I genitori la vedono come la figlia modello e studiosa, per gli amici Nancy è il primo membro donna del club di motociclisti "Angels...