-CAPITOLO 1-

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7,15 i rumori che provengono dal porto di Genova interrompono il mio sonno prima del suono della sveglia. Prendo coraggio e decido di alzarmi dal letto, mi dirigo verso il bagno, mi sciacquo il viso,mi spazzolo i denti e mi guardo allo specchio, stranamente oggi non sono particolarmente impresentabile; niente brufoli indesiderati e niente occhiaie. Esco dal bagno, tolgo il pigiama e decido di indossare una camicetta azzurra e una gonna, non sono solita a questo tipo di abbigliamento, preferisco di gran lunga i pantaloni, ma oggi devo fare assolutamente una buona impressione siccome comincierò la quinta liceo, grazie ad una borsa di studio che mi ha permesso di passare direttamente dalla seconda alla quarta superiore. Nuovi professori, più ore di latino e di fisica e soprattutto nuovi compagni molto più maturi di me. Cammino su e giù per la stanza in preda allansia quando sento bussare alla porta,la apro e mi trovo davanti Gloria: una donnona sui quarantanni, nonché governante dellhotel in cui vivo con mio padre da ormai molto tempo. Mi rivolge un grande sorriso e dice porgendomi il vassoio che tiene in mano: Ho pensato di portarti la colazione. Grazie , sei la mia salvezza Esclamo mentre prendo un muffin al cioccolato. Controllo il telefono, sono le 7,42 ,lautobus partirà tra esattamente 4 minuti. Saluto Gloria in fretta stampandole un bacio sulla guancia, afferro lo zaino e con ancora il muffin tra le mani mi fiondò fuori dalla camera e mi dirigo verso le scale, troppo in ritardo per permettermi di prendere lascensore. Nella fretta urto Tommaso e Ugo, due facchini, che mi guardano divertiti e mi urlano mentre sto cercando di correre il più velocemente possibile: Di nuovo in ritardo Amelie? Per tutta risposta mi giro e gli faccio una linguaccia. In un minuto raggiungo la hall, la fermata di piazza principe dista circa 108/110 passi dallhotel e perciò riesco a salire sullautobus appena in tempo.

A pochi metri da me intravedo una folta chioma di capelli rossi e ricci che appartiene alla mia amica Ginevra, le vado incontro e una volta alle sue spalle le urlo nelle orecchie: Buongiorno principessa. Fanculo mi hai fatto prendere un colpo mi dice lei girandosi di scatto e dandomi una piccola spinta. Allora la mia nanetta preferita è pronta per il primo giorno di quarta superiore mi domanda Ginevra dandomi una pacca amichevole sulla spalla. Non me ne parlare rispondo io mentre apro lo zaino alla ricerca delle gomme da masticare. Sai ti capisco, io sarei un sacco agitata se dovessi frequentare una nuova classe con professori che non conosco e nuovi compagni dice con quel suo tono da mamma-psicologa. Decisamente non sei daiuto Sono terribilmente in ansia e non ho bisogno di qualcuno che alimenti ulteriormente la mia angoscia. Hai ragione mi dispiace Infila la mano allinterno della sua borsa, tira fuori un pacchetto di menta fredda e me ne offre una. No grazie ho la gomma Le rispondo. Si infila le caramelle in tasca e sposta lo sguardo fuori dal finestrino. Parlando daltro, come va con Enea? Domando. Ginevra rivolge lo sguardo verso di me. Tutto bene Dice mentre si rigira tra le mani un elastico per capelli Io e lui labbiamo quasi fatto, ma non me la sono sentita Sussurra imbarazzata. Sei sicura di essere pronta? Enea ha 19 anni ed è impaziente di portarsi Ginevra a letto . Tira un lungo sospiro e poi mi risponde in tono incerto: Si credo sia quello giusto.

La abbraccio forte, so questargomento la rende nervosa. Non sei obbligata a farlo Dico accarezzandole i capelli. Lei sorride, tira fuori dalla tasca le cuffiette e me ne porge una.

Dopo circa dieci minuti lautobus arriva al capolinea che dista un paio di metri dal nostro liceo. Scendiamo e ci avviamo verso la scuola. Mano a mano che ci avviciniamo lansia sale sempre di più e quando arriviamo allingresso comincio a sudare. Stai tranquilla, sei una ragazza straordinaria e intelligentissima, sono sicura che spaccherai tutto Mi sussurra Ginevra dandomi una pacca sulla schiena, mi prende la mano e la stringe. Stai calma Dice infine.

Enea è nel cortile e sta parlando con un gruppo di ragazzi, ci dirigiamo verso di lui. Ciao belle urla vedendoci in lontananza, si avvicina a Ginevra e la bacia appassionatamente. Cominciamo a parlare del più e del meno ma siamo interrotti dopo poco dal suono della campanella.

Che questo nuovo anno abbia inizio

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 10, 2021 ⏰

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