Capitolo 1

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Due parole, un giorno, San Valentino.

Ed eccomi qui, seduta ad un tavolo di un ristorante completamente da sola mentre sono circondata da milioni di coppie.

Probabilmente io sono la persona più sfortunata del mondo.

Timida di professione, pasticciona, disordinata, con la testa tra le nuvole e mille altri difetti che non posso elencare perché finirei la lista nell'anno duemilamai.

Sono uscita di casa con l'intento di mangiare fuori. Perché rimanere a casa da sola quando i miei escono a cenare? Così sono uscita fuori a.... a cenare sola. In teoria non sarebbe cambiato nulla se fossi rimasta a casa, ma mi andava di assaporare l'amore che c'è nell'aria, o meglio, ferirmi ancora di più.

Lo sanno tutti che non troverò mai nessuno, perché nessuno mi vorrà mai, d'altronde nemmeno io mi voglio.

Chi mai vorrebbe una ragazza tanto orribile? Fatico persino io a guardarmi allo specchio senza distogliere lo sguardo per il disgusto.

Ed ecco un altro mio difetto, non mi piaccio, ho scarsa fiducia di me.
Lasciamo perdere.

Il mio piatto finalmente arriva e mentre inizio a mangiare le voci delle coppiette mi arrivano fino alle orecchie. Sento per lo più le voci delle ragazze mentre i ragazzi emettono qualche suono solo producendo un misero 'si', fingendo che la conversazione gli interessi. Patetici.

Scuoto la testa cercando in tutti i modi di scacciare via tutto quel frastuono, ma è impossibile, così prendo le cuffie e accendo la mia playlist.

Capita la canzone che sento più spesso.
Le sue note tristi risuonano facendo vibrare il mio corpo, facendo battere il mio cuore dall'emozione forte che sto provando e le parole.. quelle parole così forti, percorrono la mia mente mostrandomi immagini di una storia che mi rappresenta e mi unisce alla cantante.

La musica in fondo è fatta così. Una voce ti racconta la sua storia mentre tu che la ascolti la immagini. È il loro semplice modo di raccontare la loro vita, come uno sfogo, forse non sanno che il loro sfogo è anche quello di qualcun altro.

Mi ritrovo spesso in molte delle loro frasi poetiche, forse molti si ritrovano nelle loro frasi, nei loro versi.

Inspiegabilmente delle lacrime scendono sul mio viso mentre vari brividi mi percorrono il corpo. Prendo un fazzoletto asciugandomi le lacrime prima che qualcuno mi veda e creda che sia impazzita.

Ho sentito troppe parole forti. Sono fatta così. Ogni canzone che sento parla inevitabilmente di me, del mio sconforto, della mia tristezza, di ciò che nascondo. La musica mi capisce... il mondo no.

Tolgo la musica respirando profondamente.

Calma Charlie. Era... era la solita canzone. Non era nulla. Anche se parlava maledettamente della tua vita fai finta di nulla. Fingi di aver sentito una canzone allegra, una di quelle che racconta di un amore corrisposto, o delle solite amicizie che durano per sempre.

Le lacrime smettono di cadere e in contemporanea dalla porta entra un ragazzo. I miei occhi si muovono in tutte le direzioni fino a incrociare il suo sguardo. Due gocce azzurre mi scrutano e lo stesso faccio io con lui. Capelli biondi, occhi azzurri chiaro, alto e di corporatura normale.
'Bello' penso, ma scaccio via questo pensiero ricordandomi di chi sono io. Non avrò mai speranze con nessuno, meglio non illudersi o iniziare a far complimenti a qualcuno che non ricambierà mai.

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