"Capitolo 8"

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Si chinò fino ad avere la mia faccia davanti la sua e mi disse "Piccola, sono andato a comprare qualcosa per pranzo, così mangiamo insieme altrimenti tuo fratello non mi perdonerebbe mai di non averti fatto mangiare. Poi ti cambi e andiamo al mare insieme, visto che Lolla e Daniel vanno insieme"

"Ok, ma ho anch'io una macchina quindi non ti preoccupare, posso andare da sola" risposi, non mi andava proprio di farmi venti minuti in macchina con lui.

"Non se ne parla piccola, non complicare il mio lavoro. Diamine essere il tuo fratello maggiore è davvero difficile"

E una piccola risata nervosa sfuggi dalle mie labbra. Aveva comprato del cibo cinese da asporto, entrammo e mangiammo tutto nel più totale silenzio. Ogni tanto la sua gamba sfiorava la mia sotto il tavolo e sentivo il mio corpo bruciare sotto il suo sguardo ma io non lo guardai neanche una volta.

Dopo pranzo mi cambiai e andammo al mare insieme, Lolla e Daniel ci aspettavano in spiaggia. Per tutto il tragitto non dissi una parola, lui provò ad iniziare vari discorsi ma da me ricevette solo dei cenni con la testa.

Quando arrivammo in spiaggia, stesi il mio telo e mi tolsi i vestiti rimanendo in costume. Sentivo i suoi occhi puntati su di me e se il suo sguardo poteva dirmi qualcosa, in quel momento non mi stava dicendo niente di positivo; eppure non capivo, dovevo essere io quella arrabbiata, era lui quello che mi aveva usato per rimedio al suo dolore di cuore per poi scusarsi con un banale messaggio.

Stavo finendo a sistemarmi e senti due braccia che mi cingevano la vita da dietro, non capivo chi fosse, Daniel e Lolla erano in acqua, Vin era sotto l'ombrellone che mi fissava. Mi staccai bruscamente e mi girai. No, era lui, il mio incubo da circa due. Un amico d'infanzia che improvvisamente si innamorò di me e da quel giorno lui non mi lasciò più respirare fin quando mio fratello non lo prese da parte. Carlo, il ragazzo a cui avevo fatto perdere la testa, mi riempi di fiori, lettere, orsacchiotti e cioccolatini per circa un anno e dopo la ramanzina lui smise ma a scuola continua a cercare scuse per parlarmi.

Vin sapeva di lui, tutto il mio gruppo e la mia famiglia sapeva di lui.

L'età non contaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora