Acqua e Fuoco: un amore proibito||Percy Jackson ff ultimo libro

1:Al campo

Il sole tramontò immergendosi nella laguna di Long Island.
Eddy continuava a disegnare i suoi futuri lavori.
La pace s'interuppe quando le mani di Nyx avvolsero il mondo.
Il pensiero volò subito a Percy e a Charles.
La preoccupazione prese il sopravvento.
Eddy lanciò il blocchetto che andò qualche metro più in la... proprio vicino all'albero di Talia.
Appena questa sua "pace" fu interrotta si sentirono delle urla.
Prima le parole erano indecifrabili ma mentre egli si avvicinava sempre di più la parola più sentita era "Rissa"

Eddy's pov
Oh no. Non dirmi che.
Continuai a camminare verso il suono e per vedere meglio mi arrampicai su un albero li vicino.
Da li potei notare meglio che due ragazze si giarvano intorno con fare di sfida.
>Hai capito stronzetta!?-disse Clarisse
>Non ho capito molto bene sai? Ho sentito solo abbai-disse Charlotte
Clarisse strinse gli occhi fino a farlo diventare due fessure.
>Cosa?! Vai da tuo padre a chiedere la sua benedizione?patetico- ghignò Charlotte
Nessuna risposta solo il sibilo di una freccia che volava nell'aria.
Appena la freccia si avvicinò a Charlotte questa diventò di oro massiccio e cadde per terra con un tonfo alzando un gran polverone.
Charlotte sguainò la sua spada:
Un'arma lunga ben 50 cm dalla lama nera e dall'elsa di oro e platino.
>Non posso ucciderti e neanche mutilarti ma si sa, molte volte bisogna anche darci un taglio a certe regole-disse Charlotte facendo roteare la spada su se stessa
>Vale anche per me!- disse Clarisse prendendo in mano la sua lancia
Si lanciarono l'una contro l'altra facendo scontrare le armi.
Scintille nere e rosse risplendevano.
Ad un tratto Charlotte si abbassò per schivare un fendente di Clarisse e le diede un calcio in pancia facendola sbilanciare per poi rubarle la lancia e con il manico farla cadere.
Clarisse fece per rialzarsi ma fu bloccata dalla punta della spada a pochi millimetri dalla sua gola.
Sentii un rumore di zoccoli.
Chirone si fece spazio fra la folla
>Cosa avete fatto?!Non è tempo per queste idiozie!-urlò Chirone sbattendo gli zoccoli
>Ehi!Sai che spiare non è educato!?-disse una voce
Mi girai e persi l'equilibrio e caddi dall'albero.
Con una capriola lei scese dalla pianta.
Mi alzai e subito incontrai un paio di occhi grigio-azzurro ,i capelli neri legati in uno chignon ma molti ciuffi ribelli le ricadevano sul viso.
Arrosii... Sofia...
>Emh ciao!-dissi guardando per terra.
lei mi sorrise... dio quanto era bella arrossii ancora di più e andai a fuoco.
Mi spensi subito e lei rise.
>Ti sei trovato la ragazza eh?- disse Efrem correndo verso di me
>Stai zitto!- dissi arrossendo
>Non stiamo insieme!-si aggiunse Sofia
>Cari miei io sono figlio di Afrodite... penso di saperne di queste cose...- disse pavoneggiandosi mentre si sistemava il ciuffo.
>Certo sisi speraci-disse Flavio spuntando da un cespuglio>Non ci vuole un arte per sapere che si amano- aggiunse
>Ma stai zitto che sai solo lanciare frecce!-gli urlò Efrem
>Guarda almeno io so combattere-ribattè Flavio
>Fammi vedere cosa sai fare figlio di Apollo!-ghignò Efrem
>Ti spezzerò le ossa figlio di Afrofite-disse Flavio
>Ragazzi piantatela!-urlò Sofia>In un momento come questo sapete solo litigare!-aggiunse
>Scusa - risposero in coro Flavio e Efrem
Mi girai guardando la notte scura e il mio pensiero tornò alla missione della Principessa Andromeda
>Ehi!Tutto ok?-Giulia mi mise una mano sulla spalla
>Oddio!Giulia!Che spavento! Ma scusa da dove sei uscita?!Un cespuglio pure tu?!-dissi col fiatone dopo spavento
>No!Stai tra ero dietro la roccia-sospirò lei
>Chi stavi stolkerando?-le domandai
>Umh nessuno!-si scusò balzando indietro e mettendosi le mani avanti
>Sí e io sono figlio di Dioniso! E hai le mani che sprigionano continui fulmini quindi vedi tu!-alzai il sopracciglio
>Ah molte volte odio mio padre Zeus!- sbattè i piedi a terra
Risi piano mentre guardavo la mia cabina.
Salutai Giulia e tornai in cabina.
Mi sedetti sul letto ed ad un tratto un brivido mi percosse la schiena.
Era morto. Iniziai a piangere in silenzio e mi tolsi la felpa e le bende da un braccio.I tagli