-🥀O N E🥀-

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Era sera ed il silenzio era cosí avvolgente, cosí rilassante e piacevole.
Il ragazzo era comodamente steso sul divano leggermente freddo, con la mente altrove.

Sapeva benissimo di sembrare molto asociale, ma a lui non importava, preferiva stare al sicuro, nella sua casa, e vivere delle avventure in un altrettanto posto sicuro, invece di addentrarsi in quel mondo pieno di sorprese, che secondo lui erano sempre delle brutte sorprese.
Credeva di essere felice, ma non lo era affatto.

Gli sarebbe piaciuto avere il coraggio di uscire, di fare nuove conoscenze, e perché no... trovare quella persona che gli sarebbe appartenuta per sempre.

Certe volte si fermava per riflettere su cosa si potesse provare ad essere amati, e anche se la sua mente non riusciva ad immaginarlo completamente, secondo lui doveva essere davvero confortante.

Quel silenzio cosí piacevole, fu interrotto da quel suono fastidioso della sua suoneria.

«Sapevo di dover mettere il silenzioso, dannazione...!»

Con malavoglia, si allungó per raggiungere il suo telefono, poggiato sul tavolino rettangolare di legno scuro, davanti al suo divano, e lesse velocemente il nome di chi lo stesse chiamando, per poi rispondere con un "pronto?" detto con la voce di un'assonnato.

«Fammi indovinare...»

Il ragazzo sospiró rumorosamente, infastidito.

«Eri nel mondo dell'immaginazione, non é cosí?»

Per quanto fosse infastidito per essere stato interrotto nel bel mezzo delle sue riflessioni, quella voce proveniva da uno dei suoi pochi amici, e sapeva di non poter perderli, perció, cercó di non attaccare la chiamata in faccia all'amico.

«Eh... Che c'é Hobi?»

«Jimin, devi uscire da quel posto buio in cui ti ritrovi. Non ti stai annoiando?»

Il ragazzo si guardó intorno, effettivamente era buio, ma a lui non importava.

«No.»

Rispose freddo.

«Perché mai dovrei uscire? Per rischiare qualche incidente?»

«Oh, andiamo, Jimin...! Stare chiusi in casa fa male, al corpo serve dell'aria pulita proveniente dall'esterno.»

Disse scandendo bene l'ultima parola l'amico.

«Posso sempre aprire la finestra.»

L'amico sbuffó.

«Se non esci tu, ti giuro che vengo là e ti faccio uscire con la forza, cosí avrai motivo di avere paura.»

Era piacevole il fatto che il suo amico si preoccupasse per lui.
Sospiró, ed infine accettó.

«Dove dovrei andare?»

«Io sono in discoteca, vuoi venire?»

Jimin spalancó gli occhi.

«Starai scherzando, vero?»

«Ahah, sí amico, ti pare che ti chieda una cosa del genere? Andiamo, ti conosco. Non so, andiamo al parco?»

Propose, infine. Beh, il parco sembrava un posto abbastanza sicuro, perché no?

«mh... Sí, dai, va bene.»

Si salutarono, e Jimin chiuse la chiamata.

Si alzó mugolando per lo sforzo, camminando lentamente si avvió per camera sua, prese dei cambi e andó nel bagno.
Accendendo la luce quasi si accecó.
Si fermó un momento per guardarsi allo specchio, dove si presentó un ragazzo poco alto, con dei capelli decisamente disordinati di un nero lucente, con delle guance che sembravano cosí soffici e liscie e con delle labbra cosí piene e rosee che sembravano gridare: "mordici!"

Si cambió lentamente, si lavó denti e viso e si sistemó i capelli, mise una felpa ed uscí di casa.
Il suo naso quasi ringrazió Jimin per avergli donato un po' d'aria fresca e pulita.

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Beeeeneee, questo é il primo capitolo!
Non succede parecchio, ma devo dire che mi piace il modo in cui ho scritto , hehe.
Mi sento happy.
Uhm, niente, spero che vi piaccia la storia!

Bene, continuate a leggerla, votate e magari lasciate un commento!

Ciao! ❤️

-🌹My Angel🌹-  ‹Jikook› Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora