Thomas si svegliò di colpo, alzando la testa così velocemente da sentirsi stordito e nauseato allo stesso tempo. La brandina metallica del letto a castello sulla quale stava dormendo cigolava a ogni movimento e il materasso a punti era duro come una roccia. Madido d sudore, Thomas si distese d nuovo a fissare il letto soprastante nella penombra delle lampade a neon incassate nel pavimento. Luke, il suo compagno, dormiva profondamente emettendo lievi sospiri dalle labbra. Alla sua destra giacevano Ross e Michael, che preferiva farsi chiamare Mike. Erano due fratelli gemelli eterozigoti, una rarità ormai. Alla sua sinistra altri compagni dei quali non sapeva nulla, neanche i nomi. Non erano suoi compagni, non erano il suo gruppo, la sua famiglia. L'enorme camerata giaceva nel silenzio se non per qualche mormorio o qualche cigolio delle brande, accompagnato da grugniti e il ronzio dei neon. La sveglia segnava le 4.27 del mattino. Thomas sospiro e si mise a sedere, sbattendo la testa contro il metallo della branda e mugugnando un insulto agli ingegneri che le avevano realizzate. 4.30. Le luci della camerata si accendono di colpo, accompagnato da una sirena che segnava l'alzata mattutina. Una miriade di ragazzi si svegliò e nel trambusto generale di urla e schiamazzi, si diresse verso le docce. Thomas svogliatamente li seguì. Le docce erano la cosa peggiore che potesse esserci al mondo, oltre agli altri. Ragazzi di tutte le età, dai sei anni ai 19 andavano sotto la doccia e si lavavano con acqua fredda, spugne di pomice e shampoo ottenuto da piante vegetali e strani olii. Per quanto ne sapesse, poteva perfino esserci il brodo della sera precedente, là dentro. Thomas sgattaiolò sotto uno dei doccioni e con convinzione prese a strofinarsi. Nessuno aveva problemi con il proprio corpo, costretti agli allenamenti continui, tranne qualcuno, che veniva schernito a causa o dell'eccessiva magrezza o del contrario. Interessante come alcune cose non cambiano mai. Thomas finì di lavarsi e, uscito dalle docce, cominciò a vestirsi. Ognuno nella squadra aveva un determinato ruolo. Luke era in supervisore, colui a cui tutti i membri dovevano riferire. Ross e Mike erano addetti alle armi, erano loro i veri e propri soldati. Thomas aveva in ruolo molto particolare. Pochi avevano l'onore di ricoprire la carica medica, e lui era uno di quelli. Fin da piccolo aveva lavorato sodo, aveva studiato su così tanti libri che mezza biblioteca ormai aveva le pagine macchiate di caffè. I supervisori ormai lo conoscevano da anni, e ogni volta che varcava la soglia di tutto ciò che era rimasto dopo gli altri, con un cenno o con un sorriso lo salutavano. Una parte di tutti loro almeno era rimasta come prima. Thomas si riscosse dai pensieri e finì di allacciarsi la cintura ai pantaloni. Prese l'orologio dal comodino e si avviò verso la mensa, acchiappando la giacca al volo. Il completo assomigliava a una di quelle vecchie tute da militare degli anni passati. L'unica cosa che cambiava era il tessuto, in fibra di carbonio, molto più resistente ora e il colore. Gli altri erano "ciechi" in determinate gradazioni di colori. Di conseguenza, le mimetiche erano chiazzate di bianco, navy blu e azzuro tenuo. L'orologio metallizzato era nascosto dalle maniche della giacca; dove, all'altezza del cuore, erano ricamate le credenziali del membro della società. In realtà non erano necessarie, al momento della chiamata a agnuno dei candidati veniva stampato alla base del cranio, sotto l'Inion, un piccolo codice di riconoscimento. Inoltre, dietro lo xifoide, veniva iniettato un microchip ad alta tecnologia, contenente un localizzatore e una memoria digitale che, al momento opportuno, poteva essere estratta.
Thomas varcò la sala mensa e si diresse verso il tabellone dove, inserendo i codici di identificazione, avrebbe ottenuto la razione giornaliera. La razione di solito si componeva di una sacca d'acqua contenente varie sostanze disciolte; come proteine, vitamine e sali minerali o altro e assieme ad essa veniva fornito un cubetto di pane e una barretta energetica. La frutta era molto rara e difficile da coltivare. Erano rimasti solamente i mirtilli e i ribes e qualche melone bianco, assieme a dell'uva e a qualche pera molto chiara. La razione del giorno non prevedeva alcun cambiamento. Thomas prese il vassoio e si sedette al tavolo 45a, quello assegnato alla sua squadra. Dopo pochi secondi arrivarono le ragazze. Stesse uniformi, adattate alla figura femminile, stesso modo di camminare, composto e fiero. Per ordine del Consiglio i capelli andavano tenuti rigorosamente raccolti per le ragazze, mentre ai ragazzi venivano tagliati corti e a spazzola. Era improbabile vedere dei ragazzi con capelli luoghi o delle ragazze con i capelli sciolti. In breve tempo arrivarono anche gli altri e la squadra 45a si ritrovò al completo. Oltre a Thomas, Luke e a Mike e Ross, si aggiunsero Allison, Aurora ed Emma. Allison era una ragazza slanciata e dal fisico asciutto, aveva i capelli nerissimi tagliati a caschetto e per questo non li portava raccolti. Aurora ed Emma erano le più unite del gruppo. I capelli biondi e gli occhi color cielo di Aurora facevano sognare tutti, anche se raccolti e il fisico stregava ragazzi e faceva invidiare ragazze. Ciononostante era una ragazza molto timida e taciturna, probabilmente colpa di prima. Emma, d'altrocanto, era una delle ragazze più solari che Thomas avesse mai conosciuto. I capelli color nocciola dai riflessi dorati le ricadevano a riccioli lungo il viso color cioccolata al latte, incorniciandole il viso e facendo risaltare gli occhi verdi smeraldo e le leggere lentiggini sul naso. Immerso nei suoi pensieri, Thomas non si rese conto delle risate e dei discorsi della squadra e del tempo che passava, fino a quando suonò l'allarme e arrivò il momento degli allenamenti. Con un cenno salutò le ragazze e si diresse, assieme a Luke e a Mike e Ross che giocherellavano fra loro, lungo il corridoio bianastro che lo avrebbe condotto al campo di allenamento.
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THE LAST ONES
Science FictionDa quando GLI ALTRI hanno messo piede sul pianeta l'umanità è nel caos. Nel disperato tentativo di combattere GLI ALTRI è sorta una nuova istituzione che prende ragazzi e li trasforma in macchine da guerra, prive di emozioni e letali. Ma non tutti s...