Capitolo 7

635 21 10
                                    

Sono di fronte al mio peggior nemico. E aspetto che risponda alla mia domanda.

"Te lo chiedo per l'ultima volta. Jace, ti decidi o no a guardarmi?" chiedo calma, sistemandomi a gambe incrociate sul letto di camera sua. Lui non mi calcola, sta fisso lì a guardare un punto vuoto vicino alla finestra. Mi alzo dal letto e comincio a camminare avanti e indietro cercando di mantenere la calma. Inizio guardarlo negli occhi.

"Fammi capire una cosa... ho preso il primo volo per Parigi per te, ho fatto 5 ore di viaggio, perché l'unico aereo che aveva un'avaria nel motore l'ho preso io. Sono arrivata sul set dove giravi e dopo milioni di domande su chi fossi, mi hanno lasciata entrare. Tu non mi hai degnata di uno sguardo o di una parola e nel tragitto dal set a casa tua, continuavi a ripetermi che appena saremmo arrivati a casa, avremmo parlato. Adesso, dopo tutto 'sto casino e dopo avermi detto questa frase, non vuoi nemmeno guardarmi?!" gli grido addosso e lui si gira con noncuranza. Lui si volta e non mi risponde.

"Perché ti comporti così, Jace? Ci provi gusto a farmi del male?" chiedo io con delusione. Lui scruta guarda con aria triste.

"Lucy, io non ti amo più." quelle parole furono un colpo al cuore. Cercai nel suo sguardo se mi stava facendo uno scherzo o cosa. Aveva uno sguardo sincero. Sentii letteralmente un macigno scendere per la mia gola fino a dividersi in due, per posizionarsi sullo stomaco e sul cuore.

"Ti prego di farmi parlare." continua lui ed io mi siedo sul letto. Mi tremano le gambe e le mani.

"Io ho un vuoto troppo grande dentro, tu mi rendi felice ma non riesci a colmarlo. Tu non sei abbastanza per riempirmi..." mi dice lui e stavolta sono io a non guardarlo.

"Invece Elis ti colma, vero?" chiedo scazzata senza guardarlo e lui non mi risponde.

"Sai una cosa Jace? Anche io ho un vuoto dentro, ma tu lo colmavi alla perfezione. Forse perché il mio vuoto non è come il tuo, o forse perché dovevo donare il mio amore a qualcuno." la mia voce trema, come tutto il mio corpo.

"Che stiamo insieme a fare, se ti rendo felice, ma non mi senti tua?" chiedo io e lui mi guarda con tanta voglia di esplodere. Io mi alzo e prendo la mia valigia che era accostata alla porta con un dolore immenso al petto.

"Ascoltami... prima che tu vada, vorrei avere un tuo ultimo abbraccio." mi chiede flebile, quasi come un soffio. Poso la valigia e mi giro verso di lui. Avanzo il passo e mi siedo sul letto di fronte a lui. Mi tira per un braccia e mi ritrovo stretta a lui. Appoggio la testa sulla sua spalla e a stento riesco a non esplodere. Stringo gli occhi per non lasciare che tutta la mia sofferenza scivoli via da me, ma fallisco. Gli occhi sonno accecati dal mio dolore e forse, dalle mie lacrime. Sento scorrere lungo le gote un traffico di gocce incontrollabili. Oh Jace, stringimi più forte che il tempo passa ma tu non passi mai...
Sento un'aria spessa sulla mia pelle, come un peso. Sembra che la stanza mi stia schiacciando, o cacciando. Questo luogo mi guarda con disgusto, come la più orrenda creatura. Tutto sembra essere schifato dalla mia presenza. Dal pavimento ai quadri, dalla lampada asettica in un angolino all'armadio. Persino l'orologio sopra al letto mi guarda in un misto di disprezzo e malignità. Anche se non ho più paura di lui, del tempo. Non ho più paura che passi. Caro orologio, potrai spostare le lancette e far sembrare che siano passate ore, ma per me rimarrano sempre 15 secondi.
1, 2, 3... inizia a respirare.
4, 5, 6... non lasciarmi andare via.
7, 8, 9... il tempo passa amore mio.
10, 11, 12... stringimi più forte.
13, 14... 15. Calmami, adesso.
Lo guardai negli occhi marroni, rossi dal pianto. Non mi ero accorta che stesse piangendo, forse perché ero troppo impegnata a farlo anch'io. Jace, ti rendi conto che stiamo togliendo i chiodi dal cuore. Ti rendi conto che stiamo sanguinando? Lo sai che i nostri cuori stanno cadendo? Sì? E allora perché stiamo sorridendo come bambini? Sembriamo così... felici. Dimmi che andrà bene. Stringimi e dimmi che desideravi essere qui, con me, adesso. Dimmi che anche se hai il cuore dolente, il chiodo c'è ancora. Dimmi, ti prego, qualunque cosa. Che io qui ci rimango lo stesso.

"Baciami Lucy, soltanto tu riesci a salvarmi." Mi sposta una ciocca di capelli.

"A che serve se non riuscivo a colamarti?" Abbasso lo sguardo.

"Ho chiesto di rendermi felice ancora una volta, non di tappare un mio capriccio." Mi prende il viso tra le mani e si avvicina. Le nostre labbra si incontrano e non potevo desiderare di meglio.
Avevi detto che non mi avresti mai lasciata sola, manterrai ancora la tua parola? Stiamo ancora sorridendo mentre ci assaporiamo. Un sorriso che vuol dire "vattene", ma gli occhi che dicono "resta".

"Jace..." sussurro appena ci stacchiamo.

"Sì?" Mi accarezza il volto.

"Sei stato... sei... e sarai la mia fissa." Sorrido ancora una volta prima di baciarlo e stringerlo ancora a me.

Amore mio, dammi un bacio che mi sfiori l'anima per una notte e tienimi in una stretta che durerà per sempre.

"Don't leave me alone 2" // INSTAGRAM // Jace Norman's Fanfiction.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora