2_L'incontro

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Forse il sole stava veramente spaccando le pietre. O almeno era questo che Lei stava pensando. Il professore parlava a vanvera del cuore e di tutte le patologie che ne erano collegate. Forse quello era il suo giorno no. Forse avrebbe potuto addormentarsi da un momento all'altro e nessuno se ne sarebbe accorto, ma una cosa era certa: se fosse successo, se ne sarebbe pentita quando avrebbe iniziato a studiare.
Probabilmente quel pensiero l'aveva svegliata. Le aveva fatto prendere la penna e scrivere ogni parola che usciva dalla bocca del professore. In questo modo avrà avuto un voto eccellente nel compito a sorpresa della settimana successiva. O forse no. In fondo c'è sempre un "forse" in ogni storia o una storia di forse. Fatto sta che la campanella suonò e le sembrò essere passato solo un battito di ciglio da quando si era svegliata sul divano della sua amica quella mattina. Aveva avuto un sonno tormentato, urlavano le grosse occhiaie scure sotto i suoi occhi. Forse era scappata di casa con solo i vestiti che aveva indosso e uno spazzolino, o era solo reduce di una lunga nottata passata a fare baldoria. La ragazza si alzò incredibilmente in fretta per essere una che fino a qualche secondo prima sembrava addormentata, ma questo non sorprese nessuno: i ragazzi legano una grande forza di volontà alle piccole azioni.
La porta si aprì e un alito di vento le scompigliò i capelli, capelli qualunque per una ragazza qualunque. Il nostro Lui entrò nel suo campo visivo, ma era come se non ci fosse. Probabilmente erano entrambi diretti al bagno, o almeno Lei quasi sicuramente, mentre Lui era lo spirito libero che tutti ipotizzavano che fosse. Infondo non siamo l'etichetta che ci mette addosso la gente?
Poi girarono l'angolo e si lasciarono l'aula alle spalle per qualche minuto o forse per sempre.
Lui aveva chiesto di poter uscire. Aveva maldipancia e sentiva di star per svenire, non era vero, ma una volta gli era successo, poteva valere lo stesso? Lui decise di sì. Avrebbe potuto dire di avere i dolori mestruali con una tale convinzione da risultare credibile, ma non lo aveva fatto.
Vide la ragazza al suo fianco e le sorrise mentre Lei non stava guardando, si disse che forse era meglio così, non voleva che si conoscessero. Poi Lei alzò gli occhi dalle punte dei suoi piedi, un'abitudine dura a morire, e vide Lui che la guardava, sorrise anche lei. Forse aveva deciso che non sarebbe successo nulla di male se per una volta fosse stata gentile con uno sconosciuto. Lui rimase fisso a guardarla e Lei si passò la mano sulla bocca, convinta che ci fosse rimasta un po' di marmellata, ma sapeva che non era quello il motivo. Il ragazzo era strano, decise allora. Forse sarebbero andato d'accordo: non le era mai capitato di provare così tanta simpatia per uno sconosciuto. Forse questo lo spinse a fare il primo passo.
<Ci conosciamo> gli chiese.
<Non credo> le rispose.
Quattro parole in croce permisero loro di sapere un po' di più dell'altro. Perché da lì cominciarono a parlare senza sosta fino alla porta del bagno delle ragazze. Lei sapeva che Lui non era come gli altri e glielo confermavano i suoi sorrisi e le mani che si contorcevano nella tasca della felpa. E in un attimo si fermarono. Forse non sapevano cos'altro dirsi, dopotutto come puoi sapere che cosa fare con uno appena conosciuto? Decise che forse era meglio salutarsi lì, dove si sarebbe data una rinfrescata e sarebbe tornata in classe. Per un giro più lungo. Ma questo non fece in tempo a dirglierlo che suonò la campanella. Forse anche Lui aveva qualcosa da dirle, ma le sorrise e basta, per il resto avevano tempo, o forse no. Decise di accompagnarla in classe, per sapere quale fosse la sua, ma senza destare sospetti, e forse lo fece davvero, perché la accompagno fin lì per poi dirigersi verso la propria.
"Ci rivedremo" pensò Lui, o forse entrambi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 30, 2019 ⏰

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