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L'estate sta finendo, è passata così in fretta che neanche me ne sono resa conto. Di solito ogni estate io e la mia famiglia andiamo nella nostra casa delle vacanze a Bondi Beach, in Australia. Quest'anno però è stato diverso, i miei genitori si stanno separando. Lo so, sembra che separarsi vada di moda negli ultimi tempi, ma per me è una grande sofferenza. Ho passato l'estate con Set e Cat i miei due migliori amici. Ci conosciamo da quando avevamo 10 anni e ora ne abbiamo 18! Abbiamo vissuto mille momenti indimenticabili insieme e gliene sono grata. Hanno sempre saputo come tirarmi su di morale.

<< Sveglia Meggy! >> faccio finta di non sentire e mi rigiro dall'altro lato del mio letto..

<< Ho detto svegliati! >>

<< Uff, che c'è Debby? >>

<< La mamma ieri credo che abbia bevuto un po' troppo con Josh e di sotto hanno lasciato tutto disordinato, dobbiamo mettere apposto. >>

Oh no. Mia madre da quando ha un nuovo compagno fa finta che io e Debby non esistiamo. Non ci prepara più da mangiare quindi abbiamo dovuto arrangiarci da sole questa estate. Natasha, nostra sorella maggiore, è già andata a vivere con papà. Lei può, ha 22 anni. Io ne faccio diciotto quest'anno e finalmente potrò andarmene anche io. Questa casa, dopo la separazione è diventata luogo delle festicciole e delle sbronze di mia madre.

Scendo a fatica le scale e già sento un tremendo odore di alcol. Blah. Vedo Debby che sta mettendo apposto le bottiglie e mi fa tenerezza. Come si può distruggere in questo modo la vita di una ragazzina di 13 anni? Chi sarebbe così curdele?

<< Dai Debby, vai a adormire sono le 7, ci penso io >>

<< No, rimango con te Meg. >>

Ci mettiamo a lavoro. Passiamo lo straccio, raccogliamo le bottiglie vuote e le mettiamo in un sacchetto. Un'ora dopo abbiamo finito. Esco e vado a buttare i sacchetti nei secchi. Uscendo noto una macchina mai vista davanti la casa difronte alla mia. Quella casa racchiude molti ricordi per me, ma ormai da diversi anni è disabitata. Lì ci abitava Cam. Eravamo molto amici, ma si è trasferito e senza dirmelo. Per me è stata una ferita enorme. Lui si faceva molte ragazze, ma con me era diverso. Era dolce, premuroso e protettivo. Dopo che se nè andato via così da un giorno all'altro senza dirci nulla, beh ci sono stata davvero male.

Mi avvicino a quella macchina, mai vista. Di chi sarà? No meghan, non entrare nella casa. Non si fa. Mi ripeto. Ma ovviamente non seguo il mio cervello ed entro. Questa casa è esattamente come lo era 10 anni fa. Non è cambiata di una virgola. Sembra che non ci sia nessuno. Quando sto per andarmene sento una voce.

<< E tu chi sei? >> questa voce è familiare. Un brivido percorre la mia schiena, è Cam. Mi giro...sta con una ragazza. Mai vista.

<< M-M-M-eghan? >> balbetta.

<< Cam.... >> scappo via.

Perchè è tornato? Perchè era con quella ragazza? E' cambiato così tanto. Ha un ciuffo biondo da dove si vede la ricrescita dei suo capelli mori. E gli occhi, Dio. Quelli no, sono gli stessi. Così, profondi.

Entro in casa. No, non poteva essere lui. Forse mi sono sbagliata.

Mi squilla il telefono. Cat.

<< Ehi Cat >>

<< Meg! è successo qualcosa?  Ti sento strana.. >>

<< No, no tranquilla. >>

<< Stasera c'è una festa alla villa di Alan, ci vieni? >>

<< Sì, credo di esserci. Vieni da me più tardi? >>

<< Sì, a dopo. >> riattacca.

Continuo a ripensare a Cam. Mi affaccio alla finestra, magari la macchina ancora c'è. Purtroppo non è così. Ma che ti importa Meg? Quando si è trasferito neanche ti ha considerata! La mia coscienza dice giusto. Basta con questi pensieri.

Il campanello inizia a suonare. Vado ad aprire.

<< Ehiii >> mi dice Cat. La abbraccio e andiamo in camera a cambiarci.

<< Set come sta? Ultimamente non si fa sentire molto. >> chiedo

<< Sta bene. Ci verrà a prendere questa sera >>

<< Bien. Andiamo a cambiarci allora! >>

Sono le undici....

Siamo pronte. Indosso un tubino nero brillantinato, leggermente scollato dietro ed un paio di converse bianche. Se non posso avere le mie felpe, almeno avrò le mie converse.

<< Sei sempre la solita, Meggy >> si affaccia mia sorella debby dalla porta osservando le mie scarpe. Le do un bacio in fronte e la salutiamo in coro per poi uscire di casa. Ecco Set. Entriamo in macchina e lo saluto. Arriviamo alla villa in cinque minuti. E' pazzesca ha tante luci intorno. Scendiamo dall'auto. Facciamo vedere i pass ed entriamo. C'è molta gente. Più di quella che mi aspettavo. Non si riesce a passare. Mi faccio spazio per andare a prendere un drink per me, Set e Cat. Per sbaglio incampo nelle mie converse e mi scontro con un ragazzo. Appena alzo lo sguardo. Oh no! Allora era proprio lui. Cam. Mi guarda negli occhi e se ne va, senza parlarmi. Mi avvicino al bancone dei drink e mentre aspetto tre spritz un ragazzo si siede nella sedia accanto a me. Lo guardo con attenzione. E' biondo, gli occhi non riesco bene a vedermi, è di profilo. Ops, credo si senta osservato. Infatti si gira e io divento un peperone. Fortuna non si vede. Almeno credo.

<< Sono così bello da meritarmi lo sguardo puntato da una ragazza bella come te? >> ridacchia.

<< Modesto >> rido anche io.

<< Piacere Dereck >>

<< Meghan, per gli amici Meg >>

<< Ti stai divertendo? >> Improvviso.

<< Già, la villa è la mia >> sorride. Figuraccia numero uno, fatta.

<< Ci si vede >> gli dico, dopo la figuracccia non so più cosa dirgli.

<< No aspetta... >> mi ferma.

<< Questo è il mio numero, chiama quando vuoi >> ha un sorriso stupendo.

<< V-V-Vabene >> scappo con i drink.

Finalmente riesco a portare i drink sani e salvi da Set e Cat. Brindiamo e poco dopo scendiamo in pista a scatenarci. Ballare mi aiuta a non pensare ai mille problemi che devo affrontare appena vado a casa. Sento il mio telefono vibrare. Faccio cenno a Set che esco un attimo.

<< Papà? Che ci fai sveglio a quest'ora? >>

<< Piccola, mi mancavi non riesco a dormire >>

<< Papi anche tu manchi. Sono ad una festa ti scrivo domani >>

<< Vabene, comportati bene >>

<< Certo, notte >> chiudo. Povero papà. Gli voglio un gran bene. Sussurro al vuoto senza accorgermene. Noto una presenza strana. Mi giro e accanto a me trovo Cam con le mani in tasca. Avrà sentito la telefonata? Decido di parlargli. Ma fa lui prima di me.

<< Non sei cambiata molto >> Non so se rispondergli.

<< Perchè sei qui? >> domando.

<< Non sono affari tuoi >> risponde.

<< Perchè te ne sei andato? >> ritento.

<< Te lo dirò un giorno >>

<< La nostra conversazione credo finisca qui, non ha senso parlare al muro >> sbotto.

<< La tua partenza mi ha fatto stare davvero male >>

<< Lo so >> conclude così e rientra.

Che cosa gli è successo? Dov'è il Cam di una volta? Decido di andare a casa. Vederlo mi ha ricordato tutto quello che avevo cercato di dimenticare questa estate. Tutto è tornato. Lui è tornato.

Il lieto fine non esiste (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora