ECLIPSE

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Le onde del mare si schiantavano contro la riva della spiaggia

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Le onde del mare si schiantavano contro la riva della spiaggia.
Lo scroscio delle onde veniva interrotto dal chiacchiericcio fastidioso della gente che non faceva altro che commentare ogni millimetro di ombra coprire la Luna.
Le fotocamere dei cellulari cercavano di catturare il momento,ma il buio tenebra della sera impediva loro di scattare foto di qualità.
Ma questo di certo non li fermava.
E Helen non poté fare altro se non stringere i denti e sforzarsi di rimanere seduta sul suo asciugamano,che tra l'altro ormai era pieno di sabbia per via del suo continuo movimento.
Rischiava sul serio di alzarsi e gettare tutti quei cellulari in mare.

Perchè nessuno semplicemente non si gode il momento,si domandò.

La luna stava per esser coperta dall'ombra della terra e la gente si era aggiudicata un posto in riva solo per scattarle qualche foto.
Okay,forse adesso si sarebbe alzata sul serio,il solo pensiero della cosa le mandava in pappa il cervello.
Chiuse gli occhi e cercò di fare un respiro profondo.
Cercò di isolare i rumori e concentrarsi sul mare che ormai da anni era diventato il suo rifugio.
L'intenso odore della salsedine penetrava nelle sue narici riempendo i suoi polmoni.
Si stese,mancando completamente l'asciugamano e ricoprendosi di sabbia.
Ormai a Helen non importava più.
Voleva solo esser avvolta dal buio ed essere cullata dal mare,voleva rimanere a fissare le stelle e tuffarsi tra le onde nel momento in cui l'eclissi sarebbe stata al massimo.

<<Ehi>>

Helen quasi urlò per lo spavento.
Il cuore le prese a battere fortissimo e il suo primo istinto fu fare lo sgambetto allo sconosciuto.
Anche se subito si pentì di averlo fatto.
Quasi,o forse di più, 80 kg di uomo le caddero a dosso e ringraziò mentalmente l'uomo per aver dei riflessi pronti e di aver attutito la sua caduta con le braccia perchè altrimenti lei avrebbe a questo punto qualche costola rotta.
Arrossì quando poggiò le sue mani sulle sue braccia.
La pelle dura sotto le sue dita si fletteva evidenziando ancora di più la sua forza e lei non sapeva sul serio se essere spaventata o eccitata.
La prima prese il sopravvento e nascondendo alla bene e meglio il tremore cercò di pensare.

Maledetta me che oggi ho guardato cinque episodi di CSI Miami di fila,potrebbe uccidermi con qualsiasi cosa presente in questa spiaggia,pensò.

<<Semi vuoi uccidere,affogami oppure se mi vuoi stuprare,aspetta se mi vuoi stuprare sono d'accordo perché sono in astinenza da mesi!>>blaterò la ragazza velocemente <<Però ripensandoci se sono consenziente non è più stupro>> sussurrò più a se stessa che a lui.

Una risata interruppe i suoi pensieri.
Lo sconosciuto stava apertamente ridendo di lei e inconsciamente appoggiò il capo tra il collo e la spalla di Helen.
La ragazza non sapeva come reagire ma realizzando realmente quello che aveva detto desiderava letteralmente sotterrarsi.
Il ragazzo,perché oramai lei aveva constatato che quella risata apparteneva ad un suo coetaneo, quasi singhiozzava a furia di ridere.
Sentiva le sue labbra tirarsi contro la pelle delicata del collo,il suo fiato caldo riscaldarla,i capelli ricci solleticarla e il suo forte profumo invaderla.
Probabilmente adesso ho una faccia da ebete.
Ma ad Helen sinceramente non importava.

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