seconda parte

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II

Mi aspettavo una più vecchia. Non è male, ha un sorriso rassicurante. Bello studio, tutto regolare, poltrona, lettino, sabbiera. Me lo avevano detto che aveva la mania di far "giocare" i pazienti con quella roba lì. Perché mi fissa così? Si aspetta che parli; le devo raccontare tutto, liberamente, senza censure... stronzate. Le dirò quello che mi pare e mi terrò per me quello che voglio. Non mi posso mica fidare, mica le posso dire subito che penso di essere un assassino, che ho un potere, che posso far accadere le cose col Pensiero. Mica posso, subito.... Meglio cominciare con la storia di famiglia, con quella non rischio nulla, le solite menate note: mio nonno famoso, buona famiglia, mia madre brava moglie fedele, poi, "quello" che si suicida perché è un fallito. Perché mi guarda con quella faccia?

Ho detto cose stranote. Era pure sui giornali. Continua a fissarmi. Ora la becco sul lato materno: povero bambino solo e trascurato, abbandonato ogni sera nelle mani della tata. Ti piace questa?

E i pensieri notturni, il Pensiero notturno.... Merda, questa del Pensiero me la potevo risparmiare, è una cosa intima, un affare mio, ma ora è fatta, lo sa anche lei. La distraggo con la storia del suicidio. Ora gliela racconto coi particolari, così non si ricorderà del Pensiero. Tanto non sa che c'è ancora, che ancora agisce, questo no, non glielo devo dire, deve pensare che è roba passata, roba vecchia. E se ci avesse un registratore? Cazzo, non ci avevo pensato. Prima ho sentito un piccolo rumore, un click, appena mi sono seduto, forse lo ha attivato allora. Ora glielo chiedo "Che mi sta registrando?" Ma no, non posso, è inutile, tanto può negarlo tranquillamente, e poi so che non è legale, che si deve avvertire il paziente se si vuole registrare. Allora? Starò più attento a quello che dico. Vuole che faccia una cosa lì dentro, ottimo, così si concentra sul giochetto e non si ricorda della cosa importante che mi è sfuggita. Mi vuole far fare la parte di un ragazzino scemo che gioca al mare con la sabbia. Ora la frego io. Buh! Chi ha paura del lupo cattivo... ecco, vieni vieni Cappuccetto Rosso, seguimi in questo labirinto, che ti porto nella mia tana. No da questa parte no, andiamo a destra, ecco, una stanza, la stanza degli orrori... vedi, hai paura? "Quello" è lì per terra morto stecchito, tutto sangue, hai paura? La Vergine Santissima in ginocchio, quella stronza, sempre a leccargli il culo... No, non è questo che penso, penso che lui se l'è voluta questa cazzo di morte di merda, quello stronzo, ogni volta che facevo un piccolo rumore, giù botte, e poi con la cinghia, brutto coglione, si sentiva un genio, io ero un niente, un disturbo per il suo raccoglimento artistico, una interferenza. Oppure dovevo compiacerlo, fare tutto quello che voleva, dargli soddisfazione...

E lei faceva finta di niente... ma questo che c'entra? Sei contenta? Ecco guardati questa stronzata che ho fatto. Ti piace? Sorrisetto scemo. Ora me ne vado. Per fortuna ho finito, mi è pure venuto un gran mal di testa, vaffanculo.


III

Ancora cronaca nera in prima pagina. Enfatizzare i fatti di cronaca è un buon diversivo per la politica. Magari ce ne fossero di più di morti ammazzati. Tra un cadavere e un altro potrebbero far passare tutte le peggiori porcate politiche, la gente si distrae facile!

E poi i delitti seriali sono un vero sollucchero. Questa qui è la terza, mi pare. Delitti "puliti", per essere opera di uno psicopatico, un colpo secco di pistola, niente violenza sessuale, niente furto, quasi un rispetto per il cadavere, lasciato lì, nel suo ambiente, senza toccare nulla. Tutte squillo di lusso. Di quelle da un milione a notte. Forse lavorano con Internet, forse tramite qualche agenzia. Un giro di soldi, droga, gente altolocata. Stessa tecnica, per questo la polizia è sicura che si tratta di un serial.

Caffè schifoso, amaro. La linea. Sono aumentata due chili. A furia di stare seduta tutto il giorno. Andare in palestra... figuriamoci, ci ho provato tante volte, poi, il lavoro, le sedute, un nuovo paziente proprio nell'ora in cui sarei dovuta andare in palestra. Lavoro troppo. Ma è un meccanismo infernale, non si può dire di no quando si è dentro. Sennò si esce dal giro: "Sai la collega non prende più pazienti..." e dopo poco nessuno ti pensa più. In fondo sono anch'io un po' come una mignotta. A ore. Se esco dal giro dei clienti è finita. Mi pagano solo se lavoro. Niente ferie pagate, niente congedo per malattia. Entra uno, esce un altro, e tutti vogliono essere unici, i soli ad essere amati, e glielo devi far credere, sennò non funziona. Amore a pagamento. Chissà se è mai esistito un serial killer di analiste? Ma che mi viene in mente!

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⏰ Last updated: Aug 02, 2018 ⏰

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(seconda parte)Where stories live. Discover now