ultima parte

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XX

Perché sento il bisogno di conoscerla di persona, quella? Solo per capire perché ha tanto potere su mio figlio? Perché lui crede che lei possa aiutarlo a guarire? Ha detto di lei che è una donna meravigliosa, sì, meravigliosa, ha detto. Cosa ha fatto per lui? Lo ha incantato con le sue chiacchiere, il suo carisma, o con cosa altro? E lui, povero pulcino mio, c'è cascato, e ora gli può far fare tutto quello che vuole! Ecco, sì, tutto quello che vuole. Forse questo però può essere utile. Se le racconto la "verità", la storia vera di suo padre e quello che è successo, lei mi aiuterà a convincerlo a non denunciarsi per i delitti che non ha commesso, lo convincerà che è innocente, che non è stato lui, e che nei buchi del tempo non avvenivano delitti, ma ignobili incesti.

A lei crederà, la ascolterà, mentre a me... come è crudele per me pensare a questo. Che sia un'altra donna, una donna qualunque, la prima arrivata che me lo porta via, così, con due parole, mentre io ho fatto tutto per lui, per tenerlo tutto per me. Lui che è tutta la mia vita, lui per cui farei e ho fatto... Una lama di ghiaccio nel cuore, è un dolore fisico, uno strazio infinito. Pensavo che nessuna donna mai avrebbe potuto avvicinarsi a lui, nessuna avrebbe potuto sfiorare l'anima sua, toccare il suo cuore, che appartiene solo a me. Bastavo io, lo avrei protetto dai pensieri e dai ricordi, l'avrei aiutato a dimenticare, a seppellire insieme al cadavere di suo padre anche i ricordi.

E c'ero riuscita, per tanti anni c'ero riuscita. E mi sembravano un piccolo prezzo da pagare quelle sue manie strane, quei rituali, quelle ripetizioni, che da bambino lo rendevano un po' diverso dagli altri. Che importava se prima di dormire doveva ispezionare la stanza, ripiegare più volte i vestiti, accendere e spegnere la luce più volte, entrare e uscire dalla porta, evitare le mattonelle nere, contare le volte che inghiottiva un boccone o quanti minuti ci volevano per masticare. Si perdeva solo un po' di tempo.

E non era stato neanche un grosso problema se, da ragazzo, non aveva potuto prendere la patente, perché ogni volta che saliva in macchina e guidava lui, doveva tornare indietro per vedere se non avesse investito qualcuno, senza accorgersene. Certo, era una seccatura, ma che importava, bastava guidassi io e lo portavo dove voleva lui. Io e lui, sempre.

Le donne, ecco il vero problema, le donne, quando è cresciuto e ha dovuto cominciare a frequentarle. Perché, certo, gli ormoni reclamano, vogliono soddisfazione, è naturale. Ma era solo questione di ormoni, perché lui non ha mai amato nessuna altra donna. Forse a volte lo poteva anche credere, ma io lo convincevo che si sbagliava, e poi quelle con cui andava, dopo un po', sparivano, via, puf, morte e sepolte ma non perché le ammazzava lui. Questo no, non lo deve credere perché non è vero.

E lei, dottoressa, mi deve aiutare a convincerlo. A lei crederà. Perché ora io le dirò la verità su quel tempo che non c'è, nel quale lui crede di compiere i delitti. Si tenga forte, dottoressa, anche se di storie terribili lei ne deve aver sentite raccontare parecchie: glielo dico tutto di un fiato, sennò non ci riesco e mi viene da piangere: perché, vede, mio marito, il musicista, l'anima sensibile, il cultore di musica romantica, il grande interprete di Schubert, lui era un maledetto pedofilo, un perverso, un essere diabolico e quando me ne sono accorta era troppo tardi, non si era fermato neanche davanti a suo figlio!

È senza parole, dottoressa? E quando me ne sono accorta, la sola cosa che ho pensato, è stata che un essere così non doveva continuare a vivere. Dovevo fare giustizia. E poi ho pensato che dovevo far dimenticare tutto al mio pulcino. Aveva otto anni, solo otto, piccolissimi, tenerissimi, innocentissimi otto anni. Capisce? Ho fatto esattamente il contrario di quello che ha cercato di fare lei: farlo ricordare.

Meglio i dubbi sulla morte di quelle prostitute che il ricordo di quello che ha subito. Così ragiona una madre, mentre per lei la verità a ogni costo, vero? E ora qual è il risultato? Che lui vuole pagare per delitti che non ha commesso. Lui, vittima innocente, pagherà come se fosse un mostro. A meno che lei, dottoressa, non mi voglia aiutare. Lo deve convincere che quelle morti sono solo frutto della sua fantasia malata, che lui non c'entra. Quelle donne muoiono perché sono l'incarnazione del Male e c'è un Angelo Vendicatore che le sterminerà tutte.

(ultima parte)Where stories live. Discover now