|1|

58 11 5
                                    


Theresa

Sono alla fine del mio turno di lavoro. Sto finendo di riordinare alcuni scaffali quando sento una presenza dietro di me, mi volto. E' Logan, il mio capo mi sta fissando.                                                           - Santo cielo, Logan! mi hai fatto spaventare! - Esclamo, poi mi sistemo il grembiule e torno a guardarlo. - scusami, senti è un problema per te fare un'altro turno qui al bar Mandy ha avuto un'imprevisto, e tu sei la mia unica speranza...- dice guadandomi con quei suoi occhi grigi e poi si passa una mano tra i capelli. - Ehmm... va bene. Mi pagherai vero? - dico  in tono scherzoso. I  occhi suoi iniziano a brillare. -Theresa grazie! sei fantastica, e certo che ti pacherò, grazie- dice  e poi  andò verso il suo ufficio. Logan. La mia ultima cotta. Ha due anni più di me, però ho una cotta per lui da quando ho iniziato a lavorare qui, quasi nove mesi fa e, si, non mi sono ne dichiarata ne gli ho chiesto di uscire. Scrollo questi pensieri dalla mente e mi dirigo verso il bancone, per servire i clienti. Arriva un ragazzo della mia stessa età circa, e si avvicina  al bancone. -due birre, per favore.- chiese. Annuisco, e mi dirigo verso il frigorifero per prendere le due birre, quando mi volto, vedo che c'è un'altro ragazzo insieme a lui egli porgo le birre. Ha gli occhi blu, e capelli neri pece, e delle bellissime lentiggini. Aspetta ma sono gemelli, sono molto simili anzi uguali, se non fosse che uno ha gli occhiali. Batto le palpebre un paio di volte prima di tornare in me e togliere questi pensieri, non posso mica innamorarmi del primo ragazzo che vedo, o dei primi gemelli sexy... Noto che anche loro mi stanno squadrando, certo li posso capire questa uniforme non copre nulla di quello che dovrebbe coprire. E poi i miei occhi azzurri con una macchia marrone sull'occhio sinistro mi creano un certo imbarazzo, visto che tutte le persone li guardano come se fossi un'aliena; mio fratello, che ha conosciuto nostra madre di più di me, dice che sono praticamente identica a lei, stessi occhi, stesso colore biondo di capelli, e stesso naso a punta, ma le labbra le ho prese da mio padre, quell'assassino, che ora marcisce in prigione.

Il mio secondo turno è quasi finito, e mentre stavo porgendo un caffè a una signora noto Mandy che sta entrando dalla porta, tiro un sospiro di sollievo. -scusami, scusami davvero, ma il mio cane si è sentito male e l'ho portato dal veterinario- spiega,mentre si mette il suo grembiule.          -Tranquilla, l'importante è che ora sei qui perchè non ce la faccio piu sono quasi nove ore che indosso questa uniforme. E tu sai quanto la odio- dico.  - lo so Theresa, comunque ora puoi andare finisco io il resto- dice iniziano a servire qualche cliente. Sospiro e mi tolgo il grembiule.    -ci vediamo lunedì a scuola- dico facendo un cenno con la mano a Mandy e uscendo dal locale.    Mandy viene nella mia stessa scuola, ed è la mia migliore amica, abbiamo preso lavoro qui insieme. Non vedo l'ora di tornare a casa, Thomas dovrebbe rientrare dal lavoro un'ora dopo di me.  Mentre esco, vedo Logan che si sta fumando una sigaretta. Mi avvicino a lui per parlargli. -Ehy Logan, io ho finito il mio secondo turno, sono a pezzi- dico scherzando. Lui mi guarda sorridendo e fa un'altro tiro di sigaretta. - Theresa, davvero non so come ringraziarti, sei magnifica a lavoro- fa una pausa e un'altro tiro. -Ti va di prendere un caffè insieme domenica?- chiede sorridendo. Cazzo, un'appuntamento, si mi sto montando la testa, ma mi ha chiesto di uscire. Sorrido. -certo domani, non ho nulla da fare- dico sistemandomi nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -Ora vado, ci vediamo domenica- dico.                                                  -Alle nove e mezzo, al Green coffee- dice lui sorridendo, mentre io mi allontano.

Sono nella mia auto, e sono al settimo cielo, Longan Herris, la mia cotta, MI HA CHIESTO DI USCIRE!  Sto guidando verso casa, e quando lo dirò a Thomas lui sarà felice per me. Sono arrivata parcheggio nel vialetto ed esco dall'auto. Noto che il cassonetto della spazzatura è aperto, mi dirigo versa la sua direzione per chiuderlo quando sento la signora Wells che sta cercando qualcosa. -CESARE!!! DOVE SEI? vieni micio, la cena è pronta!!- dice urlando a squarcia gola. Cesare è il gatto della signora Wells che da quando suo marito è morto gli è rimasto solo lui il suo amato gatto. La signora mi nota. -oh Theresa, hai visto il mio gattino, sono ormai ore che non rientra in casa- dice lei preoccupata. -Mi dispiace, ma non l'ho visto- dico, lei annuisce e rientra in casa. Mi avvicino al cassonetto per chiuderlo. Thomas lascia sempre tutto in disordine. Prendo il coperchio da terra e quando guardo all'interno del cassonetto resto immobile e spaventata, mi irrigidisco, Cesare il gatto della signora Wells è nel mio bidone morto! perchè? Nel cassonetto di vede solo sangue e un'po di peli bianchi, chiudo il cassonetto e sgattaiolo via verso la porta di casa, prendo la posta ed entro. Sono troppo sconvolta. Poso la posta sul tavolino e mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia e scrollarmi dalla mente Cesare il povero gatto nel mio cassonetto.



Spazio autrice. 

Che ve ne pare? spero vi piaccia, scusatemi per gli eventuali  errori di cartografia.

Resta con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora