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Thomas

Theresa è nella sua stanza a dormire, e io sono rannicchiato nel mio letto in cerca di una soluzione. Sono arrabbiato, con me stesso, perchè ho mentito a mia sorella, e con Henry perchè è un'assassino, uno psicopatico, uno stronzo e un padre di merda. Mentre cerco di liberare la mente e scacciare i miei demoni, sento la porta della mia camera aprirsi, e quando vedo Theresa in pigiama, mi scappa un piccolo sorriso. -Non riesco a dormire in camera mia, posso... dormire con te?- chiede con la voce impastata dal sonno. -certo- mormoro io. Le faccio un po' di spazio, e la invito a entrare,  si avvicina a me, io l'abbraccio e poso il mio mento sopra la sua testa. -buonanotte- dice lei sbadigliando. -Buonanotte sorellina- sussurro io. 


La luce del sole mi pizzica il viso, e mi risveglia. Apro gli occhi e Theresa non c'è. Mi alzo bruscamente, e mi avvicino alla porta della mia camera, ma mi tranquillizzo quando sento il rumore dell'acqua.Mi avvicino alla porta del bagno. - Sei in bagno?- chiedo. -Si! Sono appena entrata! Puoi aspettare?- urla. Sorrido, e mi faccio uscire un sospiro di sollievo. -Si tranquilla.- dico io. Ritorno nella mia stanza per vestirmi. Prendo i miei pantaloni che si trovano sopra alla scrivania, e mentre me li infilo noto una lettera sigillata. Mi chiudo frettolosamente la zip dei pantaloni, e prendo la lettera. E' senza mittente. La apro.

Ciao Thomas,

Ti ricordi di me? Certo che ti ricordi di me sono l'orribile mostro che ha ucciso tua madre. Arrivando al punto ti scrivo perchè vorrei parlare, e farti conoscere mio fratello, tuo padre. Mi raccomando non dire nulla a Theresa. Ci vediamo oggi dopo il tuo lavoro alla sala Slot Bar che si trova di fronte il tuo ufficio.

 Henry Walker

P.S. Il gatto inizia a puzzare, cosa intendi fare? Infangare tutto e prendere una pala, oppure dire a quella vecchia che l'ho uccisa? Io opterei per la prima, sai, è più discreta e indolore. 

-Cazzo- dico a voce alta. Sento la porta, del bagno aprirsi, in tutta fretta ripiego la lettera e me la infilo nei pantaloni. Vedo Theresa che si affaccia alla mia camera. -Ho finito in bagno- dice lei, indossa solo un'asciugamano e ha la pelle bagnata. -Oh si, ok grazie- dico io un po' impacciato.

Sto facendo colazione e sono le 8 del mattino, sto pensando al gatto, e di cosa farmene, dirlo alla signora Wells o seppellirlo? Ciò riflettuto a lungo e la migliore opzione è quella di seppellirlo, anche se odio il fatto che quell'uomo abbia ragione, ma devo farlo, chissà che scandalo darebbe la signora Wells se le dicessi che mio "padre" ha ucciso il suo gatto... Ma non posso farlo ora che c'è anche Theresa. Ora theresa sta facendo colazione con me, non si è ancora truccata, ne vestita, porta ancora l'accappatoio. -Oggi devi uscire?- chiedo. Lei prende il latte e ne versa un po' nel bicchiere. - Ehm... si ho un app... Devo vedere il mio capo per parlare di lavoro, e ci beviamo un caffè- dice, poi beve il latte. Mi viene da sorridere, perchè so che ha una cotta per il suo capo. -Mmmm... mi sembra interessante...verso che ora torni?- chiedo. Poi prendo un biscotto e lo inzuppo per bene nel latte. - non so... credo che per le undici di mattina sto a casa... Poi tu oggi fai solo un'ora di lavoro... quindi possiamo mangiare insieme- dice lei. Ingoio velocemente il biscotto, e ripenso alla lettera, dopo il lavoro devo incontrarli, non potrò fare pranzo con lei. -Ti dispiace se fai pranzo da sola oggi? oppure con Logan..- appena pronuncio il suo nome lei diventa rossa come un peperone. - beh perchè io devo pranzare con April... Sai com'è...donne.. chi le capisce?- dico ridendo, anche lei ride. -Tranquillo, non fa niente.- dice.

Sono le nove e un'quarto e alle 10 devo andare al lavoro, e tra poco mia sorella deve andare da Logan, così ho un'po di tempo per me. Theresa è nella sua camera a vestirsi e truccarsi, e io sono in divano che aspetto che esca per poter giudicare il suo abbigliamento. Sento la porta aprirsi, e dei passi scendere le scale. -chiudi gli occhi- dice.  -non sono mica il tuo fidanzato...- dico scherzando. Poi chiudo gli occhi. Sento i suoi passi sempre più vicini. -ok ora puoi aprire.- dice. E io obbedisco. Appena apro gli occhi la vedo, è davanti a me, porta i capelli legati raccolti in una treccia laterale, con qualche capello che esce, indossa una maglia rosa con uno scollo a V non troppo provocante, e dei Jeans. Le scarpe sono semplici stivali neri. Anche con il più semplice dei vestiti Theresa riesce a essere unica ed elegante. -sei perfetta!- dico io ammirandola a bocca aperta. Lei sorride. - Beh io vado, ci vogliono almeno 10 minuti per arrivare quindi...- dice prendendo il cellulare e le chiavi. - va bene, ti scrivo quando sto per tornare a casa.- dico.                -anch'io- dice lei, poi apre la porta di casa e qualche minuto dopo sento la macchina lasciare il vialetto. 

Sono solo, e tra circa un'ora devo andare a lavoro. Ora mi trovo in cantina per prendere la pala. Appena la trovo, noto che c'è un biglietto. 

Ottima idea -H

Quell'uomo è stato anche qui in cantina? prendo il foglietto e lo accartoccio. Prendo la pala e un sacchetto della spazzatura nera. 

Ho messo il gatto nella busta, e non capisco come Theresa non abbia sentito il pessimo odore quando è uscita. Ora sto scavando una buca in giardino, ma ogni volta che infilo la pala nel terreno, ho paura che non sarà l'ultima volta, che scaverò la tomba per qualcuno, e questo mi fa stare male.  Appena raggiungo una profondità adeguata, metto il gatto all'interno, e poi ricopro la fossa. 

Sono le 9 e quaranta, mi sto togliendo la terra dalle scarpe, e mi dirigo verso la mia stanza per prepararmi per andare a lavoro.


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spazio autrice 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 18, 2018 ⏰

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