Tutti i gesti che compiamo sono involontari, o semplicemente non pensiamo abbastanza quando li svolgiamo.
Ma questo, non me lo sarei mai aspettato.
Il rumore dello schiaffo si sentiva ancora nell'aria, come se tutto fosse scomparso e fosse rimasto soltanto quel suono.
Solo dopo mi accorsi di chi avevo colpito.
Ero un uomo, alto e spesso di colore. Per dirla tutto, sembrava un portaerei. Aveva la guancia leggermente rossa, per quel poco che si poteva notare, dato il colore della sua pelle. Il suo braccio distanziava altri due ragazzi, che mi fissavano con la bocca leggermente spalancata. Le loro faccie mi erano famigliari, eppure, ora non ero nella giusta condizione di riflettere.
Tutti i visitatori, mi guardavano con aria truce ed un signore, sulla cinquantina, mi scattava una foto.
Solo dopo pochi minuti, il ragazzo biondo, che era separato dagli arti robusti dell'uomo, decise di venire verso di me. Con cautela, quasi avesse paura che fossi svenuta.
Stavo tremando. Mi sentivo, strana. Sembravo un imbecille, ne sono certa.
Il ragazzo mi mise una mano sulla fronte e mi fece un gran sorriso,come volesse rassicurarmi.
Mi ricordai dopo avevo giá visto quel volto. Non era possibile. Avevo quasi colpito Luke Hemmings. Non so cosa successe dopo. Avevo urlato? L'avevo abbracciato piangendo? So solo che mi risvegliai su quello sporco pavimento della piazza con lo stesso uomo che avevo colpito ,che mi teneva le gambe all'aria, e un cerchio di persone intorno a me.
Aprì gli occhi lentamente e vidi delle chiazze di luce, che quasi mi accecarono la vista. Girai lentamente la testa e scorsi dei paramedici che si preparavano per caricarmi su una barella.
Ma io non avevo bisogno dell'ospedale!
Mi alzai di scatto, sentendo un forte mal di testa che mi martellava il cranio. Ora ero seduta, e quei rompipalle di infermieri, cercavano di rimettermi sdraiata. Io tesi la mano ed il ragazzo davanti a me, con i capelli lilla, mi aiutò ad alzarmi. Capii che si trattava di Michael Clifford.
Egli mi abbracciò, probabilmente aveva notato la mia fantastica e bellissima maglietta col logo della sua band.
' Scusa, scusa, scusa. '
Mi affrettai a dire nascondendo la faccia sul suo petto. Lo sentì sorridere leggermente.
Che buon profumo.
Venne distanziato da Luke, che mi chiese come mi sentivo.
Non venivo mai cagata da nessuno, e ora perfino i miei idoli mi chiedevano come stavo. Come stavo? Oddio e ora cosa rispondo? Aiuto. Sto bene cazzo sto bene, ma se sorridi un'altra volta mi fai mandare davvero in ospedale.
' Sto b-bene ' E ora perché balbettavo? Che figura.
(OVVIAMENTE, TUTTI I DISCORSI SONO IN LINGUA INGLESE, MA SONO SCRITTI IN ITALIANO PER FACILITARE LA LETTURA.)
' Bella maglietta, verrai al concerto? '
' Emh..io..si. '
' Sei ancora bianca in faccia, sei sicura che non ti serva aiuto? '
' Sei tu che mi fai questo effetto..' Oddio l'avevo detto davvero ad alta voce?
Che imbarazzo. Ora sorrideva. Aiuto che bel sorriso. Sembrava un'angelo.' Come ti chiami? '
' Mi chiamo Laura. '
' Allora, Laura, potresti portare me ed i ragazzi a prendere una pizza? Noi non conosciamo bene la cittá.. '
' Oddio..dici davvero a me? '
------------------------------------------------------------------------------------
Non ci potevo ancora credere. Stavo davvero camminando insieme ai miei idoli. E Ashton aveva davvero un braccio sopra le mie spalle. Alla fine dopo essere quasi svenuta, e quasi morta per la mancanza d'aria quando Luke mi aveva chiesto di portarli in giro,me la stavo cavando bene. I ragazzi sono così simpatici. Michael ha guardato almeno dieci ragazze in dieci minuti, e Calum lo sta prendendo in giro chiamandolo Potato's boy.
' Allora Laura, quanti anni hai? '
Mi chiese Ashton, con un sorriso che avrebbe fatto innamorare tutte le ragazze del mondo.
' Ne ho diciasette '
Dissi restituendo il sorriso, che da circa mezz ora non riuscivo a levare dal viso.
' Dite che quelle sono fan? '
Domandò Calum mentre corse saltellando verso il gruppetto di ragazze, che erano occupate a messaggiare ed a mangiare alcune coppette di gelato.
Si sentirono solo delle urla e Calum che cercava di uscire, dalle ragazze che si erano lanciate letteralmente addosso a lui. Ah no, una si é lanciata veramente su di lui.
Ora alcune stavano correndo verso di noi, mentre si iniziava a vedere la figura di Calum che faceva autografi e scattava foto,con la maglietta ridotta completamente a brandelli.
Non feci in tempo a parlare che Luke mi prese per mano e mi urlò di correre. Run Laura, run.
Ci separrammo dai ragazzi e dalla loro guardia del corpo, che presero una via diversa, mentre il gruppo di fan estremamente disagiate, aumentava di numero. La voce dev'essere girata su Twitter. A quel punto entrammo in un supermercato e iniziammo a percorrere i settori, nascondendoci tra la folla.
Ero da sola con Luke Hemmings.18.
Yeeeeeah ho cambiato copertina. Questa almeno é decente.
Allora, cosa ve ne pare? Okey, sono una pessima scrittrice, ma capitemi, non ho assoutamente nulla da fare se non immergermi nei sogni e si, nei film mentali.
So che é tutto surreale,infatti non credo che nessuno abbia così tanta fortuna, ma per l'appunto, è una teen fiction.
Questo capitolo é davvero pessimo a parer mio, ma avevo in mente di aggiornare presto. Come sempre, domani correggerò eventuali errori grammaticali. Se lascerete un commento, negativo o positivo che sia per esprimere i vostri giudizi, ne sarò felice."Spero che ti sia piaciuto, lettore: che abbiamo fatto per te quello che ogni buon racconto dovrebbe fare: farti dimenticare per un po' la realtá che ti pesa sulle spalle e trasportarti in un luogo in cui non sei mai stato. É la magia più apprezzabile che io conosca. "
-Stephen King.Al prossimo capitolo,
Clarissa. xx
STAI LEGGENDO
Wherever you are || Luke Hemmings.
Fanfiction"Dobbiamo essere pronti a liberarci della vita che abbiamo programmato per poter avere la vita che ci aspetta." Lei, Laura. Diciasette anni. Lui, Luke Hemmings. Diciotto anni. L'idolo di lei. I loro mondi si intrecceranno, ma nessuno conosce la ver...