1. Primo giorno di scuola

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Jonathan

Le cattive abitudini sono dure a morire.
Come quella di andare a letto tardi la sera. E il risultato è sempre lo stesso: la mattina sono uno zombie. Questa mattina però è anche peggio perché ieri sera ho fatto festa con i miei amici e devo aver esagerato con l'alcool, visto che non ricordo di aver portato una ragazza a casa con me. Me la ritrovo nel letto non appena apro gli occhi. Realizzo che non è Gioia, la mia fidanzata, nel momento stesso in cui una fitta di dolore mi trapassa la testa. Mi porto entrambe le mani sul volto e strizzo gli occhi.
Cazzo.
Sono proprio uno stronzo.
La sveglia continua a suonare, allungo una mano per spegnerla e mi metto seduto. Guardo l'ora: le sette.
Oggi è il primo giorno di scuola e non posso fare tardi. Sono un insegnante, un insegnante di matematica per la precisione, e quest' anno ho ricevuto l'incarico annuale. Ho già conosciuto i miei colleghi in questi primi giorni di settembre, o forse dovrei dire colleghe, considerato che sono quasi tutte donne a parte l'insegnante di educazione fisica. Mi hanno fatto tutti una buona impressione e sono sicuro che mi troverò bene con loro.
Mi infilo sotto la doccia e mi insapono velocemente, mi rado, lavo accuratamente i miei denti e intanto penso a Gioia. Penso a noi due e a come sono cambiate le cose da qualche tempo. Non meritava di essere tradita. Non era mai successo prima e non succederà più, anche se la nostra storia oramai è agli sgoccioli. Non ci amiamo più. Trascorriamo sempre meno tempo insieme... A volte mi chiedo se lei abbia un altro. Probabilmente no, probabilmente soffre come me al pensiero che tra noi sia tutto finito. Dopotutto siamo stati insieme otto anni, otto bellissimi anni vissuti intensamente e adesso tutto questo sta finendo. È brutto, è tristissimo. Stiamo male entrambi e non abbiamo il coraggio di dirci addio.
Mi ritornano alla mente immagini confuse della serata con i miei amici: beviamo, giochiamo a freccette e facciamo amicizia con un gruppo di ragazze. Ad un certo punto sono così ubriaco che chiedo ad una brunetta se ha voglia di venire a casa con me. Come si chiama? Federica? Floriana? Merda, merda, ma perché l'ho fatto?
Quando esco dal bagno sta ancora dormendo. Meglio così, non saprei cosa dirle. Mi vesto in fretta e prendo un'aspirina per placare il tremendo mal di testa post sbronza. Vorrei lasciare un bigliettino alla ragazza in camera ma non ho nessuna intenzione di dirle che sono fidanzato e non vorrei darle false speranze, così dopo alcuni minuti di meditazione decido di non lasciarle niente. Prendo la mia roba dallo studiolo ed esco senza fare rumore.

Nicole

Oggi ricomincia la scuola! Sono così felice di rivedere tutti i miei compagni. Soprattutto Paolo. Stanotte mi ha mandato un messaggio e mi ha scritto che vuole che torniamo insieme. Anche io lo vorrei, con tutta me stessa, ma ho intenzione di tenerlo un po' sulle spine. Se lo merita! Mi ha lasciata solo perché era geloso di Manuel nonostante gli avessi spiegato mille volte che eravamo solo amici e che lui non aveva nessun interesse nei miei confronti. E glielo ha detto anche Manuel. Sospetto che mi abbia lasciata solo perché voleva farsi l'estate da solo e andare in giro a fare lo sciupafemmine. È partito per due mesi e le foto della sua vacanza che ho visto su facebook mi hanno fatto stare veramente male. Perciò adesso lo terrò sulle spine. Voglio capire se ci tiene veramente a me o se sono solo un passatempo. Sono così agitata...non vedo l'ora di vederlo e allo stesso tempo ho paura di trovarlo cambiato o di scoprire che in realtà non provo più nulla per lui.
Mi alzo prima che suoni la sveglia, mi preparo e scendo a fare colazione. I miei genitori stanno uscendo per andare al lavoro, mi salutano e mi augurano buona fortuna per l'inizio del mio ultimo anno di liceo. Poco dopo ricevo un messaggio da parte della mia amica Milena.
"Scendi!"
Prendo lo zaino e la raggiungo in macchina. Milena è la mia migliora amica dai tempi delle medie, sa già cosa mi sta passando per la testa in questo momento per cui evita di fare domande e io non posso che esserle grata.
Nel cortile della scuola incontriamo i nostri compagni. Ci abbracciamo, ci raccontiamo i punti salienti delle nostre vacanze e qualche pettegolezzo. Paolo è l'ultimo ad arrivare. La mia ansia sale alle stelle quando sento alcuni compagni che lo chiamano e lo salutano. Mi giro a guardarlo e...merda, è bellissimo. Ha un sorriso luminoso, accentuato dall'abbronzatura, i capelli castani sono diventati quasi biondi al mare, indossa una maglietta gialla e un paio di jeans chiari che gli stanno alla perfezione. Mi si ferma il cuore quando viene verso di me. Mi da un bacio sulla guancia e la sua voce mi avvolge in un abbraccio quando pronuncia il mio nome.
«Sei sempre bellissima», mi dice, e io sorrido come una scema.
Dio. Quanto. Cazzo. Mi. È. Mancato.
Tutti i nostri compagni ci guardano, qualcuno fa qualche battuta ma io sono troppo impegnata a perdermi nei suoi occhi per prestare loro attenzione. Entriamo insieme in classe, io mi siedo in penultima fila accanto a Milena e Paolo prende posto dietro di me con Luigi.
La prima ora la passiamo con la prof di Italiano a chiacchierare delle vacanze e del programma di quest'anno. Paolo mi distrae in continuazione, mi accarezza la schiena o mi tocca i capelli. Io non mi volto ma sorrido e sono felice di essere di nuovo con lui e di ricevere le sue attenzioni.
Al cambio dell'ora, mentre chiacchiero con Milena, sento vibrare il mio banco. Apro l'atuccio per controllare il cellulare e trovo un messaggino. Lo apro.
"Ho una voglia incredibile di fare l'amore con te...ci vediamo oggi?"
Mi volto a guardare Paolo. Mi sorride e ammicca. Io scuoto la testa ridendo e in quel momento sento i miei compagni alzarsi ed esclamare in coro "buongiorno". Mi alzo con un attimo di ritardo e prima che possa vedere chi è entrato Milena mi stringe la mano e mi sussurra:
«E questo da dove viene?»
Guardo verso la cattedra e mi ritrovo davanti un ragazzo molto bello che ci saluta e ci sorride. I suoi occhi azzurri per qualche secondo rimangono fissi nei miei e io improvvisamente mi sento arrossire. Per un attimo, dimentico Paolo e il messaggio che mi ha appena mandato.

Jonathan

Non mi considero particolarmente bello ma so di esercitare un certo potere di attrazione sulle donne. Questa cosa mi mette particolarmente in imbarazzo quando sono a scuola perché quasi tutte le ragazzine mi guardano con aria sognante e spesso quelle più audaci mi lasciano pure il numero di telefono sperando che io le richiami. Durante la prima ora sono stato in un quarto ginnasio, la seconda ora invece mi sposto in una terza liceo. Entro e mi presento. Sposto rapidamente lo sguardo tra i ragazzi ma la mia attenzione viene catturata da una ragazza bionda seduta in penultima fila. È veramente incantevole. È impegnata a sorridere al ragazzo dietro di lei e quando si alza e mi vede arrossisce un po'.
«Sedetevi» dico a tutti. «Io sono il vostro insegnante di matematica. Adesso faccio un rapido appello così cerco di memorizzare i vostri nomi.»
Prendo il registro e inizio a chiamare i ragazzi uno per uno. La ragazza bionda si chiama Nicole Romeo. Faccio del mio meglio per concentrarmi sugli altri ragazzi ma lancio spesso occhiate verso il suo posto. Non so cosa mi stia prendendo oggi, non sono mai stato attratto dalle ragazzine! Mi dico che è per colpa della sbronza di ieri sera e del fatto che non riesco ancora a carburare.
Comunico ai ragazzi che la prossima volta faremo un test di ingresso che mi servirà percapire a che livello sono e da dove devo cominciare con il programma. Non sono felici, ma questo è nella norma. Per fortuna l'ora vola e io scappo nell'altra classe che mi aspetta. Per tutta la giornata penso e ripenso a Nicole e al suo bel sorriso.
Si, forse devo smetterla di bere.

Un giorno, forseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora