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18·08·2018

Quella di oggi è un semplice pomeriggio di agosto. Ci sono io, nel balcone di un appartamento in Grecia, meta per le vacanze, con le gambe poggiate su una sedia e la leggera brezza pomeridiana che asciuga i miei capelli ancora umidi.

Non so cosa sia stato, esattamente, il movente che mi ha spinta a voler iniziare questa sorta di diario. I motivi possono essere molteplici. Probabilmente voglio solo esprimere, anche in modo apparentemente insensato, i miei pensieri, le mie emozioni...

Credo che parlare faccia bene, confrontarsi con altri. Ma cosa succede quando ti senti come se le corde vocali non funzionassero, quando il suono della voce non riesce ad uscire dalle tue labbra e non riesci a parlare? Beh, personalmente, scrivo.  Ma data la mia pigrizia prendere un foglio di carta ed una penna è troppo faticoso, e poi il cellulare è più sicuro.

Ma sapete, sono curiosa e vorrei constatare quante altre persone si sentono come la sottoscritta. Quindi, iniziamo.

Ciao. Non vi dirò il mio nome per privacy, ma questo si può sorvolare.
Sono una semplice ragazza di sedici anni non particolarmente carina, non particolarmente intelligente, senza alcun talento in particolare. Sono solo una ragazza anonima che cerca di essere accettata dagli altri e da se stessa fallendo miseramente. In entrambi i casi.

Sono una persona decisamente confusa che può cambiare umore, modo di pensare, di essere, obbiettivi, ecc... nel giro di pochi minuti.

Mi basta ascoltare una canzone per mandare a quel paese buoni propositi per essere felice cadendo in brutti pensieri e pessimismo.

Non fraintendete però. Si, passai in passato un brutto periodo in cui in mio pensiero in testa costante era quello di scomparire, ma adesso sto meglio. Ho lottato, da sola, per migliorare il mio stato d'animo riuscendo a raggiungere un livello decente, ma sono come bloccata in questo stato mentale che non mi permette di essere felice al cento per cento. Ora mi spiego meglio.

Io mi alzo tutti in giorni. A volte sono felice, a volte sono triste.
Ma qualsiasi cosa io faccia, che sia un viaggio importante o qualcosa di poco conto, le mie emozioni verso quelle azioni sono come ovattate. Come se vivessi in una sorta di mondo parallelo o come se stessi sognando.

In parole povere, io so di essere viva, ma non lo sento. È come se un sottile velo di apatia mi circondasse completamente.

Ahhh, la mia mente è così confusa ora.
Credo di star per scrivere una serie di pensieri di getto senza alcun filo logico.

Ognuno di noi, anche la persona che sembra la più superficiale del mondo, sta combattendo una battaglia. Siamo tutti esseri umani e, anche se non lo diamo a vedere, molte cose possono ferirci.

Io credo che gli altri mi sottovalutino. Quello che vedono di me, persino chi crede di conoscermi a pieno, persino mia sorella, beh, non è altro che la punta dell' iceberg. Quello che c'è sotto l'acqua sono una serie di pensieri che modificano la persona che sono e che, però, non concretizzo a parole.

Io non sono la persona che tutti vedono.
Ma a dire la verità nemmeno io so chi sono.

Chi è la vera me?

Dopotutto mi sono nascosta sotto talmente tante maschere che hanno oppresso ma vera me stessa.
E io non so come fare.

-Me

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