Capitolo 1

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Non ho nemmeno un vestito. Vi chiederete come mai una ragazza non ha nel proprio armadio almeno un vestito. E cosa potevo indossare il primo giorno di università?

Il mio armadio è pieno di pantaloni di pelle, giacche di pelle, magliette e jeans neri ma nemmeno l'ombra di un vestito.

Nemmeno alla cerimonia funeraria della mia famiglia indossavo un vestito.

Come dimenticare quella giornata, nuvolosa e fredda, circondata da persone che mi guardavano con pietà sapendo che non mi era rimasto nessuno con cui condividere le mie giornate.

I mesi passarono e il dolore pian piano si trasformò in egoismo e la mia passione per le moto divenne il mio unico vero pensiero.

Sono ossessionata dalle moto. La mia passione nacque grazie alla mia famiglia, mio padre era un pilota di Formula 1 e mia madre la sua collaudatrice. Erano i migliori nel loro campo, nessuno poteva battere mio padre, vinceva ogni anno il titolo di miglior motociclista entrando perfino nella MotoGP ed io ero sempre presente ad ogni gara. L'adrenalina, l'odore di benzina e il rumore assordante dei motori era tutto così perfetto ed io ero così fiera di loro. Mi insegnarono tutto quello che cera da sapere sui motori. Un giorno mi fecero smontare e montare una moto per farmi capire che ogni singolo bullone era importante e che la loro mancata funzione avrebbe compromesso l'intera moto, ma prima che loro potessero vedere finalmente la moto finita dovettero andare al circuito di Anderstop per l'ultima gara di fine stagione. Chi poteva sapere che un camion li avrebbe investiti scaraventadoli in un altra corsia dell'autostrada?
Da quel momento la notizia si sparse su tutti i giornali, per mesi. Sul telegiornale non facevano altro che parlare di loro, dell'incidente e di me.

"Allyson dove sei finita" urla Max dal piano di sotto distogliendomi dai miei pensieri che mi perseguitano in ogni momento della giornata.

"Arrivo" urlo a mia volta.

Max era il migliore amico di mio padre. Quando i miei genitori morirono mi prese con se. Lavoro nella sua officina ed ho un piccolo appartamento sopra di essa. Per me lui è come un fratello maggiore.

Prendo i primi vestiti che mi ritrovo a portata di mano e mi vesto.

Alla fine a chi importa di un vestito? Potevo farne a meno. Dei bei jeans neri e una canotta bianca con sopra una giacca di pelle abbinate alle mie vans è l'abbigliamento che più mi rispecchia. Lascio i miei capelli marroni sciolti sulle spalle, prendo il mio zaino e corro al piano di sotto.

"Max" lo chiamo con un tono di voce leggermente alto per farmi sentire. Noi comunicavano così essendo che spesso non ci trovavamo mai nella stessa stanza.

"Ti ho preso la nuova tuta quando torni puoi ritirarla dalla smacchiatoria" lo trovai sulla soia della porta intento a pulire una chiave inglese unta di grasso.

"Che cosa è successo alla mia vecchia tuta?" Domando cercando il mio zaino. Con quel disordine potevo trovare anche un cadavere.

"Credimi mi implorava di essere buttata " disse ridacchiando.

In effetti era talmente incrostrata di olio e grasso che faticavo a muovermi.

Mimo un grazie con la bocca mentre sistemo agitata il mio zaino.

"Vado a fare un giro nella mia nuova facoltà" lo informo mettendo il mio zaino sulle spalle. E se non sono all'altezza?

"So che te la caverai. Sei la migliore" mi diede una pacca sulla spalla e se ne andò in un altra stanza.

Esco dall'officina per andare dalla mia "bimba". Una bellissima Monster nera.

Le mie amiche hanno scelto economia quindi intraprenderò questo viaggio da sola. Abbiamo deciso di vederci a pranzo nella loro facoltà quindi avevo tutto il tempo necessario per fare quello che volevo. Posteggio la mia moto nel parcheggio della facoltà ed entrai nell'enorme edificio per un primo orientamento.

Una lunga via in cemento separava la strada dal giardino verde ben curato dove su essa molti studenti si rilassavano su delle panchine per ripassare qualche materia o semplicemente parlare con i loro amici. Attraversai l'intera via fino ad arrivare ad un enorme portone in legno. Lo aprii letamente e quando riuscì ad entrare i miei occhi si spalancarono dalla sorpresa. Tutto era come lo desideravo, enormi stanze piene di studenti che seguivano le lezioni, molte aule sono addibite alla pratica che io so fare anche ad occhi chiusi.

Mi guardai in torno sapendo che questo per me è un nuovo inizio. Voglio riscrivere un nuovo capitolo della mia vita e lasciarmi alle spalle il mio passato.

Spazio autrice
Buongiorno a tutti ragazzi, sono tornata con una nuova storia. Avevo disinstallato L'app e quindi la vecchia storia ormai non può essere più completata in mancanza della mia collaboratrice. Vi raccomando di mettere mi piace, di mettere la storia tra le preferite e di commentare per sapere se vi piace. Ogni giorno cercherò almeno di postare un capitolo❤
Gaia Garibaldi

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