Il nuovo arrivato

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L'esame di terza media si era da poco concluso e con ottimi risultati, infatti presi nell' complesso buono, quindi 8, che per quanto mi sia impegnata quest'anno era davvero un ottimo traguardo.

Poco dopo finito l'esame iniziai finalmente ad avere una vita al di fuori dello studio e ripresi ad uscire con le mie amiche con cui ho condiviso fin dal primo momento gli attimi più difficili e ansiosi dell'esame ed è soprattutto grazie a loro se sono riuscita a mantenere quella poca calma che avevo ed è proprio per questo che sono andata anche io a vedere il loro esame per tranquillizzarle e dargli conforto nonostante io ero in panico forse più di loro, ma tutto questo per dire che loro per me sono davvero molto importanti nonostante una di loro mi abbia davvero molto delusa, ma questa è un altra storia.

Come al solito quel giorno ero uscita per farmi un giro e prendere un gelato con una mia amica, anzi la mia migliore amica, di nome Flavia che avevo conosciuto grazie ad una ex amica durante la seconda media; concluso questo meraviglioso pomeriggio decidemmo di tornarcene a casa circa verso le 20:30 di sera, così dopo esserci salutate ognuna prese la propria strada per tornarcene a casa.
Per strada ,però, mi accorsi che dietro di me comparse un ombra di passo lesto e pesante che si stava dirigendo verso di me seguendomi per qualche centinaio di metri.

Preoccupata velocizzai il passo per poterlo seminare temendo che mi volesse far del male, ma lui non smise di seguirmi, così arrivata dinnanzi ad una deviazione decisi di percorrere la strada opposta a quella di casa mia in modo che non lui non venisse a sapere dove abitavo nella speranza di seminarlo prima possibile.
Girai la strada è mi misi a correre e man mano andavo avanti pareva sempre più cupa e spaventosa ma nonostante ciò non perse le mie tracce e comincio ad urlarmi contro, nonostante io non mi fossi ancora girata la sua voce mi pareva famigliare così di scatto mi voltai e intravidi il vecchio amico di mio padre con cui aveva perso i rapporti dopo che era finito in prigione per abusi su minori.

Essendo finalmente consapevole della situazione in cui mi trovavo pensai di essere spacciata; in lontananza però comparve un camper che non avevo mai visto prima: sembrava abitato e non molto vecchio così non avendo speranze mi addentrai all'interno per nascondermi da quel pazzo che ormai aveva perso le mie tracce.

Appena varcata la porta non sentii alcun rumore se non un ticchettio proveniente dal fondo del corridoio non molto lungo, l'interno sembrava ben curato e quasi del tutto nuovo, ma non ci feci molto caso pensando a quel pazzo che là fuori mi stava ancora cercando, facendomi forza cercai così di chiedere aiuto sperando di trovare una persona disposta ad aiutarmi aprendo la porta da dove proveniva il ticchettio.
Aperta la porta mi misi subito ad urlare aiuto a squarciagola non badando alle lacrime che colavano come fiumi sul mio viso; ad un tratto aprii gli occhi, che man mano diventavano sempre più lucidi, quando davanti a me si presentò un ragazzo coperto solamente da un accappatoio, sotto il quale si intravedevano il petto muscoloso, si diresse velocemente verso di me preoccupato dalle mie grida e mi chiese di raccontargli ciò che mi era successo, e così feci nonostante i continui singhiozzi a cause delle lacrime ancora sul mio volto.

Dopo essersi vestito e avermi rassicurata sul suo aiuto mi disse di restare tutto il tempo che fosse stato necessario ed io, ancora un po' frastornata, ebbi solo la forza di annuire.
Per consolarmi mentre stavo bevendo il tè che gentilmente mi ebbe offerto mi parlò un po' di lui dicendomi che era arrivato da soli due giorni e presentandosi con il nome di Richard per poi chiedermi qualcosa in più su di me al quale io risposi semplicemente con un sì, continuò poi con la sua di identità parlandomi un po' della sua vita e della sua passione per viaggiare finendo dicendomi la sua età, ossia di 18 anni.

Non mi feci più scrupoli sentendomi ormai a mio agio così gli chiesi perdono per il mio arrivo e per aver rovinato la sua rilassante doccia per poi continuare ad addentrarmi nella sua vita.
Questo discorso precipitò nel momento in cui io sentii squillare il telefono notando le decine di chiamate perse di mia madre preoccupata per l'orario ormai notturno.

Ringraziai di nuovo e salutai in fretta e furia per tornarmene a casa, ma una presa delicata mi blocco il braccio così mi girai e di scatto mi poso un bacio sulla guancia a cui rimasi stupita e parecchio imbarazzata, lasciandolo senza ulteriori parole.

Durante il tragitto verso casa non pensai ad altro per poi chiedermi come potessi rivederlo, dimenticandomi completamente delle chiamate ripetute di mia madre.
Finalmente arrivata dopo questa lunga giornata trovai mia madre in preda al panico così mi diressi verso di lei per poterle spiegare tutto facendo in modo di risolvere la situazione.

Ma un particolare lo tralasciai e anziché raccontarlo a mia madre lo rivivevo nella mia mente sognante ogni circa dieci minuti e a cui ripensai per tutta la notte a quel momento magico, in una situazione insolita, quel bacio; che avevo sempre ricevuto fin dalla mia nascita questa volta mi aveva lasciato con emozioni completamente diverse.

Fu così che conobbi per la prima volta il mio nuovo "amico".

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Ciao.
Vi piace come sta proseguendo la storia?
Datemi delle nuove idee se vi va ma ormai sto già immaginando il finale di questa "favola".
Un saluto a tutti!

ileniaoma💕

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