Prologo: "Chi é Fabrizio?"

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Esistono due tipi di persone a questo mondo, quelli dall'animo buono, sereno
e rispettivamente quelli dall'animo confuso, cattivo.
E ora vi chiederete:
a quale dei due appartiene Fabrizio?

Ma chi è Fabrizio?

C'era una volta un ragazzo semplice, dolce, garbato, solare e tranquillo.
Questo ragazzo amava la mia vita e si accontentava delle piccole cose,
era attento, bravo a scuola, allegro e aveva molti amici e..

Non è vero, prima stronzata, quello è il personaggio di un'altra storia più noiosa, non di questa.
E quindi, parliamo del nostro.

Non c'è tanto, di positivo, da dire su di lui e
forse se si vuole stilare la lista dei suoi difetti servirebbe più di qualche ora,
mentre di pregi ha solo il nome e l'età
e se li fa bastare.

Fabrizio ha ventun'anni, potrebbe essere visto come il tipico ragazzino alle prese con le bravate di un'adolescenza che continua ancora e invece c'è già un marmocchio di tre anni che gli gira in casa
e tra i piedi chiamandolo 'papà' .

Abita a Roma da quando è nato e non ha mai pensato di andare via nonostante detesta il posto dove abita, San Basilio.
San Basilio non è la luce, è l'oscurità della sua città e vivendo in mezzo a questa gente  impari ad essere uomo già da subito ed è sopratutto grazie a questo che oggi Fabrizio è quello che è, ovvero uno stronzo incallito.

Lì ha un paio di amici, ma sono loro che lo cercano perché lui preferisce la solitudine e il rumore del silenzio.
Ha sempre affrontato tutto da solo,
i suoi genitori sono morti quando aveva quindici anni lasciandolo insieme a suo fratello, di venti, in quella specie di posto dove vivere, con una casa malandata e nemmeno un soldo per un pezzo di pane, ma solo gli occhi per desiderarlo.

Non ha mai avuto un grande rapporto con suo padre, non erano mai d'accordo su molte scelte, ma era l'unico padre che aveva e in quel quartiere avere un padre è un vanto e Fabrizio aveva perso anche quello.
Sua madre era l'unica persona con cui riusciva a non innervosirsi, la sua voce lo calmava ed era sempre pronta a difenderlo nonostante sbagliasse di continuo,
poi ha imparato a farlo da solo,
o meglio ha dovuto farlo.

Sono morti a causa di un incidente stradale, o almeno così ha detto la polizia,
non ha più rivisto i suoi genitori da quella notte, nemmeno sottoterra, la macchina cadde in un dirupo, i corpi scomparvero
e il ricordo che i due fratelli ne avevano cadde nella stessa oscurità.

Fabrizio ha affrontato un fratello che ha cominciato a farsi di eroina dopo la scomparsa dei suoi, ha incassato pugni da lui quando tornava ubriaco a casa e nonostante questo l'ha abbracciato quando crollava e piangeva dopo la sbornia, capendo e provando le sue stesse emozioni.

Mattia è rimasto con lui per altri tre anni, poi ha accettato un'offerta di lavoro all'estero come barista e non l'ha più rivisto. Gli aveva chiesto di capire le sue scelte che la scuola non faceva per lui e sarebbe stato meglio così e Fabrizio annuì e basta, inghiottendo il groppo amaro in gola.
Mattia gli aveva promesso di scrivergli e effettivamente lo fece per i primi mesi dopodiché Fabrizio non ebbe più sue notizie, nemmeno in foto.
Se ne erano andati tutti da San Basilio, tranne lui, che rimase lì.

Da allora ha sempre avuto difficoltà a rapportarsi, si sentiva diverso dagli altri e infondo lo era.
Diverso, si nascondeva, un po' per il suo carattere riservato e un po' perché di solito passava inosservato.
Silenzioso e con scarsa stima di sé, come in fondo tanti altri, sapeva di non essere l'unico nel mondo anche se sarebbe stato raro trovare qualcuno di simile a lui.

Era un bambino, aveva sedici anni e nemmeno un filo di barba e doveva spacciare per portare a casa dei soldi per pagare le bollette, riuscendo a superare una forte depressione e l'ennesimo abbandono, indossando i vestiti troppo larghi di un capofamiglia inesistente.

𝟸𝟷 𝙰𝚗𝚗𝚒↬|MetaMoro| 🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora