Capitolo 1

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Carmen Ferreri si era diplomata nel 2018 al liceo scientifico di Trapani ed inseguito aveva scelto di studiare economia, arrivando a fare un master alla NYU, la prestigiosa università americana sita nella città di New York. Grazie ad un duro lavoro sui libri, era riuscita a laurearsi con il massimo dei voti e ben presto era riuscita a trovarsi un lavoro alla Celentano's Corporation.

Lauren Celentano era la CEO dell'azienda ed aveva preso il posto del padre, dopo che lui aveva deciso di ritirarsi per dare spazio alla figlia. Sotto il suo controllo, le vendite dell'azienda erano ben presto salite alle stelle ed era riuscita a farsi un nome in tutto il mondo.

Carmen si svegliò alle sette del mattino, pronta per il suo primo giorno di lavoro. Era eccitata all'idea di lavorare in una delle aziende più importanti al mondo e non vedeva l'ora di conoscere la famose Lauren Celentano. Da come ne parlavano diverse riviste, la donna era molto alla mano e cercava di avere un rapporto professionale con i lavoratori, ma facendoli sentire come in una seconda famiglia.

La siciliana si fece una doccia veloce e si vestì mettendosi una camicia bianca e dei jeans a vita alta. Prese la sua borsa ed uscì dall'appartamento, dirigendosi verso la fermata della metropolitana più vicina. Dopo aver vissuto alcuni anni nella Grande mela, sapeva come orientarsi nella rete metropolitana della città e riuscì a trovare la banchina giusta in poco tempo. Si sedette su una panchina e aspettò il treno, come un sacco di altre persone.

I minuti passavano, ma il treno non arrivava, così Carmen guardò il pannello dove c'erano scritti gli arrivi e vide che era in ritardo di cinque minuti. La giovane rimase calma, in quanto si era recata lì in anticipo, così che anche se avesse avuto dei ritardi sarebbe arrivata in tempo. Le lancette sull'orologio correvano e i cinque minuti di ritardo diventarono dieci, fino ad arrivare ad essere venti. La bruna sentì l'ansia salire e si alzò dalla panchina, facendo avanti e indietro sulla banchina, anche se ciò non l'avrebbe aiutata in nessun modo.

Finalmente il treno arrivò ed ella corse su una delle carrozze, come se avesse paura di perdere il posto. Carmen non si mise neanche a sedere, si appoggiò solamente ad una delle sbarre dedite a tenersi per non cadere e guardò l'orologio per tutto il viaggio.

Non appena arrivò alla sua fermata, la siciliana fece uno scatto fuori dal treno e si diresse verso l'uscita. Una volta arrivata all'esterno della stazione della metropolitana, vide l'imponente edificio con la scritta "CC" sulla facciata. Prese un respiro profondo ed attraversò la strada. Aprì la porta del palazzo e si fece strada verso il front office per poi parlare con uno degli impiegati.

"Carmen Ferreri, sono la nuova dipendente. Ho un appuntamento con Lauren Celentano" disse, cercando di nascondere il fiatone e l'ansia.

L'impiegato le disse quale ascensore doveva prendere e a quale piano doveva dirigersi. Carmen andò con passo spedito verso l'ascensore indicato, sperando almeno di recuperare qualche secondo del suo ritardo, anche se non sarebbe servito a molto.

Quando uscì dall'ascensore non dovette neanche bussare alla porta dell'ufficio della CEO, perché ella la stava già aspettando lì davanti a braccia conserte.

"Capisco che voi italiani facciate tutto con calma, ma mi aspetto che gli orari vengano rispettati" disse non appena vide la nuova impiegata.

"Mi scusi per il ritardo. La metropolitana è arrivata tardi e non avevo modo di arrivare prima" disse la giovane per giustificarsi.

"Avresti potuto prendere un taxi" rispose Lauren e poi si girò, andando verso il suo ufficio e facendo segno all'altra di seguirla.

Carmen avrebbe voluto risponderle che il costo di un taxi sarebbe stato elevato per lei, ma decise di non ribattere, non voleva finire nella lista nera della donna, anche se molto probabilmente il suo nome era già finito in cima alla lista. Entrata nell'ufficio del suo capo, rimase sbalordita dalla vista di cui poteva godere la donna; dalla finestra dietro la scrivania si vedeva poteva vedere Central Park e gran parte della città.

Lauren andò a sedersi dietro alla scrivania e fece cenno alla più giovane di sedersi davanti a lei e così fece la siciliana. La riccia mise sul tavolo delle carte, prima di unire le mani e guardare l'altra.

"Il tuo lavoro consisterà principalmente nel fare i bilanci, assicurarsi che i soldi in uscita siano consoni e ricercare gli investimenti migliori che potrebbe fare la nostra azienda. Il tuo ufficio è proprio accanto al mio, visto che il tuo ruolo è fondamentale è meglio poter comunicare velocemente" disse la CEO, mentre Carmen annuiva non proferendo parola.

Lauren si alzò e prese un enorme pacco di fogli, per poi tornare verso la scrivania e posarli vicino alla siciliana.

"Qui ci sono tutti i dati che ti servono per fare il bilancio degli ultimi sei mesi. Voglio il lavoro sulla mia scrivania tra due giorni. Puoi andare" disse solamente, tornando a sedersi sulla sua sedia per mettersi a lavorare al computer.

Anche questa volta Carmen si morse la lingua, non volendo discutere le tempistiche che le erano state assegnate per compiere il lavoro. Prese il pacco di fogli ed uscì dall'ufficio per il suo capo, per poi entrare nel suo.

Posò il peso su quella che ora era la sua scrivania e guardò fuori dalla finestra. Neanche lei poteva lamentarsi della vista, la quale era solamente più laterale rispetto a quella dell'ufficio di Lauren e quindi non poteva vedere Central Park. Carmen si guardò intorno e vide come quell'ufficio era abbastanza spoglio. Aveva la scrivania e due mobili sui quali dover riporre i fogli per il lavoro.

I suoi occhi ricaddero sul grande mucchio di fogli sulla scrivania e sospirò, era davvero molto lavoro da fare in due giorni. Si sedette ed iniziò a leggere foglio per foglio, appuntandosi le cose importanti per poi poterne fare un bilancio.

Fece una pausa solamente all'ora di pranzo. Posò il foglio che aveva in mano sulla scrivania e si alzò, stiracchiandosi un po', prima di prendere la borsa e uscire dal suo ufficio. Notò che la segretaria di Lauren era assente e si diresse verso l'ascensore. Sapeva che nell'edificio c'era un'area dedita alla pausa pranzo e si diresse lì, sperando di trovare qualcosa di buono da mangiare. Prese una delle insalate miste ed andò a sedersi ad uno dei tavoli, controllando le nuove notizie sul telefono.

"Come è andato il primo incontro con Lauren?". Carmen sentì una voce maschile e posò il telefono sul tavolo. Alzò lo sguardo e vide l'impiegato del front office che si stava sedendo accanto a lei. Ella le sorrise prima di rispondere.

"Era abbastanza arrabbiata per il mio ritardo, ma me lo ero immaginato" disse prendendo una forchettata di insalata.

"Se c'è una cosa che Lauren odia sono i ritardi" disse il ragazzo. "Comunque sono Adam" si presentò ed allungò la mano.

"Carmen" disse la ragazza e dette una stretta di mano al giovane.

"Italiana?" chiese Adam, riconoscendo il forte accento della siciliana.

Carmen annuì, visto che stava masticando dell'insalata e non era il caso di rispondere a parole.

"Come ci sei finita a New York?" chiese il ragazzo prima di dare un morso al suo sandwich.

"Ho fatto un master alla New York University" rispose la bruna "e visto che ormai vivevo qui, ho pensato che sarebbe stato l'ideale trovarmi un lavoro".

Adam annuì e un ciuffo dei suoi lunghi capelli mori gli ricadde sul volto e lui roteò gli occhi. "Odio gli elastici per capelli troppo piccoli, non mi stringono bene il codino" disse prima di sistemarsi i capelli.

Carmen rise guardandolo e scosse la testa. "Sei peggio di una donna" disse in modo ironico.

I due passarono il resto della pausa pranzo insieme, prima che ognuno tornasse al proprio lavoro. Carmen riprese l'ascensore e tornò nel suo ufficio, intenta a controllare più fogli possibili prima di tornare a casa. 

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