La Strategia d'Irlanda

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37. La Strategia d'Irlanda

Moirin si fidava di Akihito. Si fidava di lui dal primo momento che lo aveva visto: era quindi certo che non lo avrebbe consegnato a Yanshui, ma Moirin era pronto a fare il grande gesto per salvare Akihito, proprio come Akihito s'era rifiutato di stare agli accordi di Yan per proteggerlo a scapito di Asami.

La BMW sfrecciava lungo la strada di Tokyo e Moirin non aveva idea di dove fossero. Akihito guidava, si concentrava solamente sulla guida per calmarsi: ora non c'era in ballo un articolo di giornale o il suo sogno nel cassetto, c'era in ballo qualcosa di più... C'era in ballo Asami.

Akihito notò una cabina telefonica:

-Facciamolo.- disse, accostando e tirando il freno a mano. Rimase a fissare la cabina, tenendo ancora il volante con entrambe le mani.

Moirin non disse nulla: si limitò a guardarlo.

-Passami il mio zaino, per piacere.- disse infine Akihito.

-Sì...- Moirin gli porse lo zaino e Akihito ne tirò fuori un porta monete.

-Andiamo.- il giapponese smontò e l'altro lo seguì.

Andarono alla cabina telefonica.

-Cosa gli dici?- domandò Moirin.

-Dirò che ti ho con me e mi farò dire il luogo del riscatto.-

L'irlandese annuì appena:
-E non chiedi di Asami?- domandò.

Akihito sospirò, pronto ad infilare le monete nella cabina:
-Voglio parlare con lui, sentire la sua voce. Voglio avere la conferma che sta bene.- disse.

Moirin annuì:
-Sei preoccupato per Asami?- domandò, anche s'era una domanda sciocca.

Akihito annuì:
-Non mi sono mai trovato nella situazione di doverlo salvare... E' sempre stato il contrario. Lo hanno picchiato, tor... torturato. Probabilmente, volevano sapere da lui dove ti tenesse nascosto.- disse.

Moirin sentì il cuore stringerglisi:
-Mi dispiace. Vedrai che andrà tutto bene: li salveremo e tu potrai arrabbiarti con Asami.- disse.

Akihito guardò il ragazzo irlandese e gli sorrise, anche se un po' amaramente vista la situazione:

-Sai sempre cosa dire, Moirin. Grazie.- disse, vedendolo arrossire appena, dopodiché infilò le monetine nella scanalatura apposita e compose a memoria il numero.

Attese.

-Yanshui.-

-Sono Akihito.- si identificò il ragazzo.

-Dove sei?-

Akihito ignorò la domanda:

-Ho il ragazzo.-

-Dimostramelo.-

Akihito porse la cornetta a Moirin, tenendo premuta una mano sulla parte inferiore cosicché Yan non sentisse:
-Digli chi sei, ma devi essere breve e fa' attenzione a ciò che dici.- raccomandò.

Moirin annuì e prese la cornetta:

-P... pronto?- disse.

-Dimostrami che sei Moirin.-

-Mi chiamo Moirin.- disse Moirin, in perfetto cantonese.

-Oggi la giornata è davvero splendida e gli uccellini cinguettano allegri sui rami dei ciliegi. Traduci.-

-Oggi la giornata è davvero splendida e gli uccellini cinguettano allegri sui rami dei ciliegi.- tradusse Moirin, dal giapponese al cantonese.

-Bene.-

Fé Mhóid Bheith SaorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora