Capitolo 1

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Mai avrei pensato di finire in un posto come questo. Prima della partenza tutti mi dicevano: "Vedrai che posto!", "Te ne innamorerai!" e poi Alessandro: "Chiamami quando arrivi. Ho sentito dire che è un bel posto, vedrai che il tempo passerà in fretta e magari ti divertirai anche!". Dunque la partenza non era stata poi così tragica, alla fine sarei dovuta rimanere nel piccolo paesino solo per due settimane.

Atterrata all'aeroporto chiamai subito un taxi e, non appena dichiarai il nome del paesino dove volevo andare, il tassista mi guardò sbigottito.
- Ho capito bene, signorina?
Lo guardai con uno sguardo interrogativo - Certo. - risposi convinta. In tutta risposta il tassista fece spallucce e ingranò la marcia. La macchina partì con una sgommata e qualcuno nella vettura dietro di noi suonò il clacson.
"Che partenza!" pensai tra me e me.
Il tassista sembrava nervoso. Continuava a lanciarmi occhiate dallo specchietto retrovisore, come se dovesse dirmi qualcosa. Poi ad un tratto trovò il coraggio e aprì bocca.
- Se non sono troppo invadente, cosa la porta a Yaughton Hill?
Incrociai i suoi occhi nello specchietto retrovisore.
- Lavoro. - risposi. Cosa importava a lui? Detestavo le persone ficcanaso.
- Che lavoro potrà mai trovare a Yaughton? Quel posto è un inferno! - replicò l'uomo a voce un po' troppo alta. Sembrò accorgersene e subito dopo esordì con un - Scusi.
Non riuscivo a capire cosa frullasse nella testa del tassista. Era come se avesse timore del luogo o di qualcosa al suo interno. Chi poteva dirlo?
- Sono un'astronoma, mi ha contattata l'Osservatorio. - risposi evasiva. In realtà era la verità ma ero stata molto vaga, ovviamente.
Nello specchietto retrovisore vidi gli occhi del tassista spalancarsi all'improvviso. Sembrava come... impaurito?
- Ha detto che... che è un'astronoma? Ma allora è vero, dopo tanti anni è tornato... - balbettò.
- Tornato? Chi? - stavo iniziando ad innervosirmi, ma al tempo stesso percepii come se ci fosse qualcosa che non quadrava.
Ero stata contattata da una certa Stella Harper dell'Osservatorio Astronomico di Yaughton Hill qualche settimana prima, la quale mi aveva chiesto una collaborazione per lo studio di un nuovo corpo celeste rinvenuto di recente. In effetti non mi aveva dato molte informazioni a riguardo, ma visto che ultimamente le collaborazioni lavorative scarseggiavano avevo accettato. Avrei dovuto presentarmi a Yaughton Hill il 31 agosto nel pomeriggio e una volta arrivata Stella mi avrebbe spiegato tutto. Senza che io chiedessi nulla la ragazza mi aveva anche comunicato il compenso che avrei ricevuto. Rimasi abbastanza sorpresa che mi parlasse di soldi al telefono, ma non dissi nulla. La paga non era niente male, quindi perchè non accettare? La mia situazione economica non era disastrosa, ma una simile cifra mi avrebbe di certo fatto comodo. Prima di partire avevo fatto qualche ricerca sul luogo e sull'Osservatorio ma non trovai nulla di rilevante, solo qualche notizia riguardante una misteriosa scoperta di un corpo celeste avvenuta parecchio tempo addietro che però era stata insabbiata e messa a tacere. Il fatto era successo circa una trentina di anni prima e all'epoca la storia fece abbastanza scalpore, soprattutto nei paesini vicini Ashpond e Colddale. La realtà dei fatti non fu ben chiara, ma le supposizioni degli abitanti si tramutarono presto in superstizioni, miti, leggende e racconti dell'orrore. Fu un attimo passare da un sito che dava informazioni in modo professionale a siti che raccoglievano i più strani e raccapriccianti racconti del corpo celeste maledetto di Yaughton Hill. In ogni caso su internet le fantasiose storie arrivavano fino a circa 8 anni prima e dopo diminuirono man mano fino a scomparire, come se l'argomento non interessasse più a nessuno. Un argomento morto e sepolto in una minuscola cittadina in mezzo alla campagna, magari avrei potuto scoprire qualcosa di interessante.
- Non conosce la terribile storia della cittadina? - la voce del tassista mi riportò con la mente al presente.
- Il corpo celeste maledetto? - replicai annoiata.
- Esatto! Come ha potuto scegliere di venire qui dopo aver letto di quella vicenda? - l'uomo era sconcertato. Proprio non capivo la gente che si lasciava suggestionare in quel modo.
Mi sporsi verso il sedile del guidatore - E' successo oltre trent'anni fa e quello di cui lei parla sono solo dicerie fomentate da racconti di aspiranti scrittori che speravano di sfondare nel mondo della letteratura con qualche testo dell'orrore. - replicai con un'alzata di spalle.
Il tassista rimase in silenzio più a lungo del solito, poi mi schioccò un'occhiata inquietante dallo specchietto retrovisore - Convinta lei.
All'improvviso la macchina frenò bruscamente sul ciglio della strada. In lontananza si scorgeva l'insegna di benvenuto della cittadina di Colddale. Il tassista non accennava a muoversi.
- Cosa sta facendo? - chiesi con una punta di fastidio nella voce.
- La corsa è terminata, fanno 30 euro. - rispose lui con voce neutra.
Ero confusa. Ma che cavolo faceva quello sfacciato? Non eravamo arrivati a Yaughton Hill e mi stava lasciando sul bordo della strada.
- Ma non siamo arrivati a Yaughton! - replicai.
- Certo che no, e non ho nessuna intenzione di portarla fin lì. Non mi avvicino a quella cittadina maledetta e nemmeno a quelle attorno.
- Mi prende in giro? - non potevo crederci. Lo stava facendo davvero?
- Una volta raggiunta Colddale dovrà dirigersi verso est e al bivio con Ashpond prendere per Yaughton. A piedi non ci metterà più di un paio d'ore. - il tassista sembrava proprio deciso a lasciarmi lì sul ciglio della strada.
Ero talmente sbigottita che l'unica cosa che mi venne in mente da chiedere fu: - A piedi?
A questo punto il tassista si girò verso di me e la sua espressione indicava che era molto seccato - Qui non passano mezzi pubblici e dubito che qualcuno voglia accompagnarla in macchina fino a quella cittadina maledetta.
Cittadina maledetta? Il tizio credeva proprio a quelle stupide superstizioni, ma a quanto sembrava non avevo al tra scelta. Seccata recuperai la mia borsa con il portatile e scesi sbattendo violentemente la portiera dell'auto, dopodichè recuperai il mio trolley dal baule.
- I suoi 30 euro. - dissi lanciando le banconote verso il finestrino aperto.
Il tassista non si degno nemmeno di dirmi grazie e ripartì sgommando con una terribile inversione a U.
- Che coglione. - mormorai. Mi girai verso l'insegna di Colddale che avevo visto poco prima e iniziai a camminare in quella direzione trascinandomi dietro il trolley.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 26, 2021 ⏰

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