cheznuts

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non capivo cosa fosse successo, fui assalito da dietro poi il niente. appena riapri' gli occhi mi risvegliai in una sorta di cantina, sentivo il picchiettio dell'acqua da qualche parte, subito una scossa susseguita ad un tremolio mi assalirono. ero legato, senza vestiti e senza la minima idea di cosa mi sarebbe successo ad un certo punto qualcosa si unì al picchiettio dell'acqua...erano dei tacchi! magari mi sarei salvato peccato solo che, in realtà sapevo benissimo che quei tacchi non erano di un salvatore bensì l'artefice delle mie recenti paranoie.

con un calcio aprì la porta, era alta, intimoriva con il suo abito in lattice bianco con delle rifiniture nere aveva persino il volto coperto, l'unica cosa che vedevo erano degli occhi crudeli color verde. lei ridacchiava, io provai a chiedere qualcosa ma come apri' bocca mi mise una sorta di maschera antigas per non parlare del fatto che mi bendò, era terribile ancora più terribile fu ciò che mi fece lei dopo perché evidentemente attaccata alla maschera c'era qualcosa che m'impediva di respirare o meglio mi toglieva il fiato, ero confuso ma sembrava di soffocare, ero teso e più mi stressavo più non riuscivo a respirare finché lei non fece qualcosa di tremendo, da dietro di me mi lanciò una secchiata di acqua gelida improvvisamente, mi mandò mi shock, respiravo ancora più difficilmente e lei, stava li a farmi soffocare finché non mi tolse la maschera, feci piene boccate per recuperare il fiato. ritornò a ridacchiare, mi tolse la benda e notai che in mano teneva un frustino, uno di quelli per i cavalli e si diresse dietro di me, cominciò a colpirmi la schiena, io soffrivo e soffrivo e mi lamentavo, urlavo e più rumore faceva più pareva essere soddisfatta. passati minuti, la schiena era diventata un perpetuo bruciore e lei divertita mi prese le guance con il pollice e l'indice e mi ficcò 2 dita in bocca, sentivo il lattice a contatto con la lingua e ogni tanto andava in profondità senza esagerare però, poco dopo rimosse le dita e immediatamente capi' cosa voleva fare, venne dietro di me e, le ficcò su per il mio culo, provai un discreto dolore, bruciava come saliva sempre più. fino a quando decise di fare qualcosa di ancora più tremendo, lei voleva umiliarmi e voleva sopratutto lasciare un segno particolare nella mia mente, difatti si allontanò e ritornò con un set da trucchi, provò su di me svariate parrucche e mi truccò, non osavo ribellarmi avevo paura di lei, poteva uccidermi quando voleva dopotutto. alla fine, prese una strana imbracatura e la indossò...c'era un dildo attaccata ad essa e subito capi' cosa voleva farmi, cominciò a sputarci sopra e lubrificò il suo giocattolo per poi cominciare a penetrarmi in maniera violenta. ormai non avevo più facoltà, spogliato di ciò che ero mi ritrovai a diventare una misera puttana. giorno dopo giorno subivo cose di ogni tipo, mi passava lame affilate e gelide sulla pelle, altre volte mi picchiava, mi usava come un sacco e poi...c'erano quei momenti di strana intimità...ogni pasto che ricevevo passava dalla sua bocca alla mia.

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