(Ragazzi io non so come modificare questa storia ecco non mi viene niente in mente quindi non fa niente se e la storia originale c'è la seconda parte eh poi ovviamente cercherò il finale di cambiarlo)
finalmente sveglio, allora ho detto: «Ciao Susan, io sono Liu Woods».Lei rimase un attimo attonita, poi rispose: «Davvero sei...il fratello di Jeff Woods? È stato ricoverato qui tempo fa… è stato male, e mi sono resa conto tardi della sua instabilità mentale e, poco tempo dopo, infatti, assassinò la sua famiglia. Come sei sopravvissuto Liu? In più… so che tre giorni fa ha sequestrato una ragazza, per poi bruciarla viva usando candeggina e benzina, per poi scappare e sparire dalla circolazione. Nella casa, però… o quello che ne rimane, non sono stati ritrovati più di due cadaveri wow. Alcuni dicono che la ragazza sia sopravvissuta, però non si sa nulla del destino toccato al cadavere del fratello di Jeff… correva voce che lo avesse portato con sé, anche se nella camera dove dormiva, ovvero tu, è stata ritrovata una scritta di sangue sulla parete, che diceva ‘GO TO SLEEP’ e un’altra nel bagno, ‘SMILE’ scritta col sangue sullo specchio… mi dispiace per la morte dei tuoi genitori, davvero e… immagino tu non voglia più tornare in quel posto. Ti andrebbe di rimanere a dormire a casa mia per un po’? Io vivo da sola, da quando i miei sono morti in un incidente d’auto e quindi, mi rimane una camera vuota».
Accettai l’offerta di Susan e subito dopo, dichiarai: «Quando uscirò di qui, vorrei portarti fuori a cena. Dove vuoi. Avrei solo bisogno di un giorno, per tornare nella mia vecchia casa a riprendere i miei vestiti, ma non so se sarà ancora tutto lì, come prima».
Lei accettò, anche se mi sembrò un po’ riluttante.
Da quel momento, Susan veniva a trovarmi tutti i giorni. Avevamo riso insieme ed eravamo molto vicini, quasi sembrava fossimo una coppia, così, le ho chiesto di essere la mia ragazza e lei ha detto: «Se voglio essere la tua ragazza? Liu… avrei voluto chiedertelo io, ma non sapevo come…». Si è avvicinata a me e ci siamo baciati.
Ero felice, che tutte le cose si stessero mettendo a posto, di aver trovato qualcuno che ora, sarebbe stata la mia nuova famiglia.
. . .
Avevo appena lasciato l’ospedale ed era il primo giorno che passavo fuori di lì. Susan mi aveva accolto a braccia aperte, e visto che era ancora giorno, le ho detto che volevo tornare nella mia vecchia casa a prendere le mie cose. Lei rispose dicendo: «Sì, però dovresti prendere qualcosa per proteggerti da tuo fratello, nel caso fosse ancora nelle vicinanze». Ho annuito, e dopodiché lei ha continuato.
«Okay… un paio di coltelli, una siringa, alcuni antidolorifici e un kit di primo soccorso in caso dovessimo metterci qualche punto di sutura nel caso ci siano dei vetri rotti e dell’acqua».
Allora, siamo tornati nella mia vecchia casa e abbiamo preso tutto quello che ci serviva, più una borsa per raccogliere la mia roba. Una volta che siamo arrivati, le ho detto qualcosa per rassicurarla.
«Non aver paura, usciremo tutti e due di qua». E l’ho baciata per calmarla, poi ho aperto la porta d’ingresso sfondandola con un calcio e siamo entrati.
Camminando dentro, ho visto le pareti della stanza imbrattate di sangue rattrappito, era il sangue dei miei genitori, che ora era versato sulle pareti della cucina, al centro della quale si trovava una tanica di benzina, un bottiglia vuota di candeggina e alcuni fiammiferi.
Continuammo a girare per la casa, finché non arrivammo al bagno, dove trovai la porta aperta e lo specchio con una tetra parola scritta col sangue – SMILE – mentre il lavandino e il pavimento, erano ricoperti di sangue. Alla fine, tutta la casa era sporca di sangue. Poi, siamo entrati nel posto più raccapricciante della casa: la mia stanza.