Green Eyes || Harry Styles

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Se solo non fossi mai andata a quella stupida festa di fine estate ora non starei girando per la casa come uno zombie con il mal di testa e i conati di vomito.

Maledetta Alice. Lei e le sue feste.

*Flashback*

"Dai,alzati,è il nostro ultimo giorno di libertà!". Disse Alice praticamente urlando dall'esasperazione.

"È solo una festa come le altre Alice e poi domani inizia la scuola,non vorrei presentarmi con un muso lungo il primo giorno dell'ultimo anno di liceo". Dissi con una certa determinazione ma non tanta da scoraggiare la mia avversaria.

"Se al mio tre non ti sei alzata,giuro che ti trascino per i capelli Allison".

"Ma..".

"Uno...due...t".

"Ok,ok hai vinto. Ci vengo". Urlai.

*Fine Flashback*

Bene,la decisione più sbagliata che potessi prendere. Ora sembro una sopravvissuta a una bomba.

Occhi gonfi,occhiaie,capelli indomabili e voglia zero. Ma dovevo andare a scuola.

Già,il mio ultimo anno di liceo. Che sollievo ma ora ho un disperato bisogno di una doccia e un analgesico.

Mi fiondo praticamente dentro il box doccia e accendo l'acqua calda.

Stare sotto il getto bollente mi ha sempre rilassata: posso pensare,riflettere. Però oggi non è il momento perché già sono in ritardo,non voglio beccarmi subito una punizione o un richiamo.

Esco e mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo e inizio a truccarmi: rimmel,eye-liner e un po' di correttore per le occhiaie. Perfetto.

Vado in camera e prendo l'intimo in pizzo nero e lo indosso. Mi vesto abbastanza casual: maglia,jeans e converse bianche.

Corro al piano di sotto e fortunatamente mia madre è già a lavoro. Fa l'infermiera.

è come un'amica per me. C'è sempre e dalla morte di mio padre ci siamo avvicinate molto. Mio padre mi è stato portato via da un tumore allo stomaco due anni fa. Avevo 16 anni e il mondo mi è praticamente crollato addosso. Era il mio eroe.

Prendo lo zaino e chiudo la porta di casa senza fare colazione. Sono troppo in ritardo.

Per mia fortuna arrivo appena in tempo alla fermata e riesco a prendere l'autobus. Spero che il traffico di Londra non sia troppo intenso sennò dovrò scendere e fare una corsa.

Grazie a qualche Dio,arrivo 5 minuti prima del suono della campanella e corro verso l'entrata della scuola recandomi nel solito punto di ritrovo mio e di Alice.

La trovo la,con un sorriso smagliante,che parla animatamente con un ragazzo.

Lei è sempre stata più popolare di me con i ragazzi. È alta,fisico perfetto,bionda,con gli occhi azzurri da far invidia al cielo stesso e un carattere coinvolgente. Invece io sono più bassa,mora con gli occhi verdi e lentiggini e con qualche chiletto di troppo.

Ma non sono proprio male.

Mi avvicino a loro e Alice si accorge di me:"Ciao Allison,questo è Jason. Gioca nella squadra di football della scuola". Disse eccitata e con uno sguardo perso.

È innamorata persa.

Mimo un gesto di saluto e poi mi rivolgo a lei:"Che cos'hai alla prima ora?". Dico senza prestare al ragazzo di fianco a lei. Sembra un po' spaesato dalla mia non curanza della sua presenza.

"Letteratura,tu?". Mi chiede.

"Letteratura pure io,vuoi che andiamo in classe prima del suono della campanella?". Dissi. Volevo levarmi dai piedi quest'essere tutto muscoli. Mi guardò indispettito ma poi rinunciò.

"Va bene. Jason ci vediamo un giro,ok?". Gli disse con gli occhi sognanti.

"Certo,piccola. Puoi contarci". Disse e le diede un bacio vicino all'angolo della bocca e se ne andò.

Prima che potessi fare un mio qualche commento sarcastico sul nomignolo che le aveva affidato,Alice inizio a parlare come un treno:" Oh mio Dio,ma l'hai visto? Cristo,non mi sembra vero! Cioè,hai visto che occhi? E il corpo non parliamone. Assolutamente il ragazzo più bello che abbia mai visto!". Disse senza neanche prendere fiato. Ma come ha fatto?

"Già,proprio carino". Dissi continuando a camminare tranquillamente verso l'aula.

"Carino,Allison? Quello è un dio greco!". Disse con fin troppa enfasi. Ok,mi sono scocciata.

"Possiamo parlare di qualcos'altro?". Dissi entrando nell'aula e sedendomi al solito posto vicino alla finestra. Quella era sempre stato il mio banco preferito: potevo osservare il cortile ma avere una visuale perfetta della classe.

Ma venni riscossa dalla voce di Alice che cominciò a parlare di nuovo:" Ho sentito che c'è un ragazzo nuovo a scuola". Disse con più tranquillità e subito la mia curiosità si accese come una fiamma.

"Come si chiama?". Chiesi con curiosità.

"Mi pare di aver capito Harry,ma potrei sbagliarmi ma mi hanno detto che è molto bello ed è qui grazie a una borsa di studio per il football". Ne rimasi un po' spiazzata. Speravo in qualcuno di meno montato ma si sa,i ragazzi che giocano a football fanno sempre i gradassi.

Feci un cenno con la testa e concludendo la conversazione girandomi per guardare il cortile.

Ma appena mi girai sentii bisbigliare due ragazze sedute dietro ai nostri banchi:"Oh mio Dio,l'hai visto è così bello". Mi girai e guardai la porta e rimasi di stucco vedendo che stava facendo il suo ingresso in aula un ragazzo a me sconosciuto. Alto,con una corporatura robusta,capelli ricci raccolti all'indietro,labbra carnose,lineamenti pronunciati e occhi verdi come smeraldi. Indossava semplicemente una maglia a maniche corte scollata che faceva intravedere due uccelli tatuati sul petto e jeans neri attillati accompagnati da due stivaletti di camoscio.

Notai subito diversi tatuaggi sul braccio sinistro e poi risalii per tutto il busto osservandolo ammaliata.

Appena si occorse che lo stavo fissando praticamente a bocca aperta mi rivolse un sorrisetto e si diresse nel banco vuoto in fondo all'aula.

Ero talmente ammaliata che neanche mi accorsi della mia amica che stava fremendo di fianco a me sussurrando quando eccitante fosse il ragazzo.

Non la ascoltai minimamente perché non riuscivo a togliermi dalla mente i suoi occhi.

"In cosa mi sono cacciata?". Pensai.

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