Capitolo 1

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Passai tutta l'ora di filosofia a guardarmi alle spalle. Caspita,quel ragazzo era proprio sexy.

Era concentrato sulla lezione quindi non si accorse della mia accurata perquisiziome a distanza:aveva le sopracciglia aggrottate,due occhi verdi come delle rare pietre preziose e labbra così carnose che avrei voluto morderle violentemente. 

"Oddio Allison, da quando fai questi pensieri?"

Avevo anche notato che aveva il vizio di rippassarle con la lingua,inumidendole. Gesto alquanto sexy e arrapante.

"Datti una calmata Allison" pensai tra me e me.

Sentì una presenza che mi scuoteva per il braccio ma ero troppo impegnata a osservare i muscoli del braccio dello sconosciuto che si tendevano e si stendevano.

"Allison! Torna da me!". Mi urlò nell'orecchio Alice.

"Si...ehm,scusa,che vuoi?". Domandai distrattamente. Lo sconosciuto si stava alzando.  Strano.

"È suonata cogliona, farai meglio ad alzare quel culo se non vuoi restare per tutte le altre quattro ore qua". Disse Alice.

Era suonata la campanella e io neanche l'aveva sentita da quanto ero concentrata a mangiarmi con gli occhi il ragazzo.

"Oh si certo andiamo" dissi ancora tra le nuvole.

Andai verso il mio armadietto e presi i libri per l'ora successiva quando sentii una presenza alle mie spalle.

"Ancora lui" pensai.

Mi girai e diedi conferma al mio pensiero. Era Jake.

Jake faceva parte della squadra di football della scuola, aveva occhi marroni e capelli dello stesso colore. Era alto e muscoloso ma era una vera testa di cazzo.

Erano ormai quattro anni che ancora pensava di potermi portare a letto ma ogni anno falliva e questo non sarebbe stato da meno.

"Ciao dolcezza" disse Jake con quella voce che tanto odiavo.

"Non mi chiamare dolcezza" risposi io con le mie "buone maniere".

"Ehi ehi ritira gli artigli micetto, dovresti farti una scopata ogni tanto. Sai allevia lo stress". Ero pronta a dargli un fottuto pugno in faccia.

"E dovrei scopare con te? Preferirei rimanere zitella fino alla fine dei miei giorni". Prendi e porta a casa stronzo.

"Vedremo" disse aspramente prima di allontanarsi con passo felpato.

Tirai un sospiro di sollievo e mi avviai verso l'aula di matematica.

Purtroppo io e Alice avevamo poche ore insieme quest'anno quindi non l'avrei vista molto a lezione.

Mi sedetti al solito posto, vuoto per di più, e aspettai l'arrivo del professore.

Intanto gli studenti più ritardatari erano arrivati ma io mi girai verso il cortile per osservare alcuni ragazze che stavano chiacchierando su una panchina.

All'improvviso sentì la sedia accanto a me strisciare e produrre un forte rumore. Mi girai e per poco il mio cuore non perse un battito.

Il ragazzo sconosciuto si era seduto accanto a me e io avevo la bocca che per poco non  toccava terra.

"Smettila di fissarmi, mi irrita". Il ragazzo disse quelle parole con una voce così roca da farmi uscire un gemito dalla bocca.

Poi mi accorsi che lo stavo ancora fissando così distolsi lo sguardo per ripuntarlo sul cortile.

Passai tutta l'ora cercando di non guardarlo troppo insistentemente ma cazzo, era proprio bello. Però poi mi ricordavo il modo in cui mi aveva parlato e pensai a quanto maleducato fosse stato.

Suonó la campanella e con un gesto sinuoso, il ragazzo scivoló via dalla sedia per raggiungere la porta in meno di cinque secondi.

"Che grazia" pensai.

Mentre camminavo per il corridoio pensai che non sapevo neanche il suo nome o almeno non ero certa che fosse lui. Ma il mio sesto senso mi diceva che non c'erano dubbi.

Era lui.

Harry.

Green Eyes || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora