Capitolo 1

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                                                                                    Introduzione

Sprofondo nella vasca, chiudo gli occhi, voglio sentire  ancora una volta la sensazione del mio respiro che si blocca. Sono abituata, vivo nell'ansia perenne, anche senza motivo.. o forse il motivo c'é srempre stato ma io o non lo capisco  faccio finta che non esista. Scappo dalla realtá per rifugiarmi nel mio mondo, ma non riesco a percepire se l'universo che mi sono creata é mio peggio nemico o mio miglior amico.. si sa,  gli amici tradiscono, anche loro.

Mi sto asciugando i capelli guardandomi allo specchio realizzando che nel mio mondo fatato  il ragazzo dei miei sogni busserebbe alla mia porta vestito in tuta, venuto a bordo della sua bicicletta sportiva rovinata dagli anni, i capelli spettinati, castani come gli occhi per portarmi su una spiaggia deserta, sotto un tappeto di stelle illuminate dalla luna gigante, piena. E qualcuno bussó alla porta.. del mio bagno.

Si, le mie fantasie sono alquanto strane, sono una persona con 50 personalitá: 25 negative e 25 positive.. le prime in contrasto con le seconde, totalmente incoerenti.. come il mio romanticismo, del resto. Mia madre mi sta cacciando dal bagno perché ci impiego troppo tempo a farmi ''bella'', questo perché a volte il mio specchio mi fa credere il contrario e piú cerco di raggiungere la perfezione piú mi sfugge di mano. Ho le cosce, la pancia, il sottomento, le braccia enormi, e guardo sempre il bagno con la voglia di vomitare ma mi frena mia madre dietro la porta che potrebbe accorgersi di qualcosa, anche se in fondo so che non lo farebbe mai.. al contrario  lo interpreterebbe come una ricerca della sua attenzione.

C'é una festa di paese stasera poco distante da casa mia. Ovviamente é tutto affollato, la gente é ovunque per ballare, mangiare o ammirare le luci. Siamo a maggio, ho tagliato i capelli da poco, cambiamento totale e l'unica parte lunga dell'acconciatura é la frangia che praticamente mi sfiora le ciglia  giusto un po' ricoperte di mascara. Mi vedo con la mia amica Nadine, che avrebbe portato con se un gruppo di amici nuovi, dato che quest'anno é stato difficile per me socializzare. É stato il mio primo anno di liceo e i miei compagni sono degli idioti, che novitá. I miei hanno divorziato da 5 anni e non parlo molto con mio padre, anche se sembra io abbia un bel rapporto con la sua ragazza- é stata proprio lei a tagliarmi i capelli - ma a quanto pare con la nuova figlia le sue prioritá sono cambiate e ho come la sensazione che questa classifica non si riaggiornerá presto.

Okay, solito gruppetto di ragazzine vestite all'ultima moda-se la vogliamo chiamare cosi- che per ogni cosa si entusiasmano e strillano come se le stesse per investire un camion ( magari). Anche la mia amica Nadine mi lascia qualche occhiata perplessa ogni tanto prima di tornare a camminare al mio fianco facendo qualche battuta per prenderle in giro. La prima serata é proseguita cosí, salendo su qualche giostra. Tutto sommato mi stavo divertendo, ma non ero abbastanza sobria per affrontare tutto questo.. ogni tanto controllavo il cellulare che vibrava nella tasca dei miei jeans. Mi stavo sentendo con un ragazzo che sembra il candidato perfetto per essere il mio principe azzurro: dolce, carino e affettuoso, bravo con i bambini..davvero appena uscito dalle favole: Lorenzo. Tra i messaggi ho trovato quelli di una delle mie piú care amiche, Giulia. Lei é una ragazza molto solare, piena di energia, é credo, la mia anima gemella al femminile.. se non fosse che sto attraversando un periodo terribile della mia adolescenza in cui credo di essere bisessuale e nessuno dei due sa dell'altro. Giulia peró é eterosessuale ed ha i genitori molto credenti. Dove sei? Non ti trovo. Cita il messaggio, sto per risponderle di incontrarmi davanti la ruota panoramica che dietro di me sento due voci maschili che scherzano con Nadine. <<Secondo te stasera qualcuna mi calcola?>> <<Solo nel caso tu cercassi una disperata che si prenderebbe il primo che passa.>> Gli risponde la mia amica. Rido leggermente alla battuta per poi fare una smorfia un po' disgustata sentendo la sua risposta: << Per te allora posso essere il secondo.>>Mi giro e incontro gli occhi del ragazzo per un paio di secondi che credetemi non mi sono rimasti per niente indifferenti. Verdi, grandi. E' poco piú alto di me, e sicuramente piú piccolo data la compagnia ma dalla voce cupa e leggermente roca non l'avreste mai detto. Dai miei pensieri mi distraggono delle mani sulle mie spalle, ed eccola: la rossa che mi sta facendo dubitare della mia eterosessualitá che saltella dalla felicitá solo a vedermi.  

Che vita di merda.






Fondato su una storia fottutamente (triste e) vera. 

Ogni capitolo sará di 1.500 parole circa, questa é solo un'introduzione. 

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⏰ Last updated: Aug 30, 2018 ⏰

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