Carlotta's pov.
Scendo dal pullman appoggiandomi alla maniglia per evitare di cadere, con scarsi risultati. Scivolo sullo scalino e finisco con il sedere sulla ghiaia. Sara mi tende la mano e io mi aggrappo a lei facendola barcollare. La prendo sottobraccio e la trascino per il vialetto; ho bisogno di sgranchire un pò le gambe; dopo quattro ore di viaggio chiedono di essere svegliate. Ci tocca fare un chilometro a piedi per arrivare alla struttura dove dovremmo stare per la prossima settimana. Il tragitto è lungo, quindi inizio a parlare con alcuni ragazzi e ragazze, sono tutti simpatici. Arriviamo su e le mie gambe si lamentano. Ci sono sei panchine davanti alla grande casa e cinque sono occupate, corro a sedermi sull'ultima insieme a Sara e Ilenia e nel frattempo arrivano altri tre ragazzi, due di loro li conosco e li saluto alzando la mano, il terzo non l'ho mai visto, saluta Ilenia e Sara e si siede affianco a me. Inizia a parlare con Ilenia, seduta alla mia sinistra.
'Mamma quanto sei brutta Ilè.' Lei non risponde e io mi metto in mezzo.
'Ma ti sei visto tu? Fai paura.'
'E tu saresti?' Mi chiede.
'Una sua amica.' rispondo indicando Ilenia.
'No, il tuo nome.'
'Carlotta.'
'Piacere, Davide.'
Mi sta già antipatico. Ha quel sorrisetto da 'so tutto io' stampato in faccia, e mi fa salire i nervi.
Resto a parlare con gli altri per un pò e poi vado a prendere la mia valigia per portarla in camera.
Ci sono quattro rampe di scale. Provo a trascinare la grande valigia senza successo e inizio a pensare che forse dovevo portarla leggermente più piccola. Mi siedo sullo scalino, mentre gli altri portano i loro borsoni minuscoli nelle camere. Come hanno fatto ad infilarci la roba per una settimana in quei cosi?
Arriva un ragazzo, e mi dice di chiamarsi Nicola e di essere un educatore. Ha la pelle scura e gli occhi castani. È carino, si che è carino. Minchia. Prende la mia valigia e la porta in camera, lo ringrazio e lui va via. È simpatico, e quando ride gli si formano le fossette sulle guance. Apro la valigia e inizio a mettere in ordine le mie cose. Mentre faccio il letto arriva Sara, e mi abbraccia. Sara è una delle mie quattro migliori amiche. È dolcissima. Sara è un panda. Dopo un pò scendiamo e usciamo fuori. Sono quasi tutti là, tra poco diranno in quale squadra siamo e con quali educatori siamo capitati. Sara è nella verde, e Ilenia è nella gialla. Io nella rossa. Sono la prima della mia squadra ad essere chiamata, vedo venirmi incontro Noemi e Michela, due educatrici, e dopo un pò vedo arrivare Davide. Scopro che è un educatore anche lui. Un educatore della squadra rossa.
Uh, andiamo bene.
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Us.
RomanceQuando erano arrabbiati si dicevano cose orribili, urlavano e si insultavano. Erano due teste di cazzo. Perchè alla fine, si perdonavano sempre.